Prima del summit Fao, a settembre un
appuntamento più pericoloso: la riunione per lo scudo spaziale
Napoli, scatta l'allarme per il vertice Nato
La Rete no-global: "Non ci faremo trovare disarmati. - Una grande
manifestazione contro i signori della guerra"
ROMA - Uno sguardo impaurito all'indietro guardando a Genova e ai
giorni di battaglia del G8. Uno sguardo preoccupato in avanti, al 5 novembre al
vertice Fao di Roma che il governo vorrebbe trasferire fuori dall'Italia. Ma in
mezzo c'è un altro e più vicino allarme: il vertice Nato che si deve tenere a
Napoli il 26 e 27 settembre. Un appuntamento che, in linea di principio, è
molto più politicamente vicino a quello del G8. Perché mentre sul summit della
Fao, i responsabili di due importanti organizzazioni no-global hanno dato il
sigillo di legittimità, la riunione dell'Alleanza atlantica potrebbe diventare
un'occasione di protesta.
E infatti già oggi la Rete no-global partenopea chiede l'annullamento del
vertice. "Facciamo appello fin da ora a tutto il movimento
anti-globalizzazione - è scritto in una nota consegnata alla stamnpa - per
costruire in occasione del vertice Nato una grande manifestazione di massa da
concludersi con l'assedio ai palazzi dei vertice".
La Rete no-global "esprime profonda indignazione per la scelta di far
svolgere a Napoli la parata militare della Nato e invita alla ragionevolezza
tutti gli organismi preposti affinché quest'incontro non abbia luogo. A marzo
30 mila persone invasero le strade di Napoli per protestare contro il vertice
internazionale dell'Ocse sull'e-government. Dopo solo sei mesi i signori della
globalizzazione scelgono di riconvocarsi a Napoli, incuranti delle evidenti
conseguenze che una scelta del genere comporterebbe, a distanza di soli due mesi
dai drammatici avvenimenti di Genova".
"Non ci faremo trovare impreparati - conclude la nota - come in piazza
Municipio il 17 marzo, allorquando le forze dell'ordine organizzarono un
pestaggio di massa nei confronti di migliaia di persone inermi e disarmate.
Potranno aprire il fuoco come hanno fatto a Genova, ma questo non basterà per
fermare la nostra determinazione".
E per essere ancora più chiari, il portavoce del movimento Francesco Caruso
aggiunge: "Non ci faremo trovare disarmati. Questa volta dovranno spararci
addosso per impedirci di accedere alle varie aree della città".
Toni durissimi che preannunciano un altro serio problema per il governo. Un
problema soprattutto di ordine pubblico: Berlusconi che ha proposto il
trasferimento del summit della Fao rischia di trovarsi tra poco più di un mese
davanti a un altro fronte compatto di manifestanti ed evitare ciò che è
accaduto a Genova.
Ma il vetice Nato è anche un problema politico: i ministri degli Esteri saranno
chiamati a discutere il progetto dello scudo spaziale americano sul quale il
presidente del Consiglio ha dato pieno appoggio al presidente americano Bush. E
trovarsi sotto il palazzo migliaia di manifestanti non sarebbe un buon biglietto
da visita.
Comunque il primo appuntamento è fissato per il 20 agosto, a un mese dalla
morte di Carlo Giuliani, il manifestante ucciso a Genova da un carabiniere. La
Rete no-global di Napoli si riunirà con molta probabilità al quartier generale
della Nato a Bagnoli.