G8, in centomila contro globalizzazione

Mille pullman, 30 treni speciali, e poi auto, navi, bici. Il popolo di Seattle inizia ad affluire a Genova, mentre Agnoletto annuncia: "saremo alle frontiere per fare entrare tutti". Disagi alle frontiere.

MILANO – Saranno in centomila, per le strade di Genova. Saranno in centomila, ha detto il portavoce del Genoa Social Forum Vittorio Agnoletto, i manifestanti che scenderanno in piazza in occasione del G8 per dire no alla globalizzazione. Centomila “fratelli e sorelle”, come li chiamano le Tute Bianche, l’ala più oltranzista del movimento nato per contrastare il summit genovese, che non si lasceranno spaventare da frontiere sbarrate o da percorsi ferroviari interrotti. Solo dal Sud, spiegano i giovani della Rete No Global, saranno in diecimila i manifestanti che raggiungeranno Genova con treni speciali e bus navette. Francesco Caruso, poratvoce dei movimenti meridionali, lo ha ribadito in piazza, a Napoli, dove è stata ribadita la volontà di contrastare i Grandi della terra.

''Il silenzio no, non ci appartiene, né il senso di impotenza - dicono gli attivisti della Rete - perchè è su questi che molti governanti costruiscono le loro dittature ed i signori dell'industria, della finanza e della guerra i loro imperi economici''.  E la voce, di questi come di altri attivisti, si farà risentire giovedì 19, quando si terrà il corteo dei migranti: una grande festa perle piazze di Genova guidata, da un carro, dal cantante Manu Chao, incoronato ormai come menestrello dei Giottini. Venerdì 20, invece, la giornata più dura, con l’avvio del summit e l’assedio, previsto, della zona rossa.

Una serie di manifestazioni di piazza al quale si accompagna un vero e proprio Public Forum. Una serie di dibattiti, incontri e riflessioni che si propongono come alternativa ai temi degli Otto Grandi. “Da lunedì, saremo alle frontiere – spiega poi Vittorio Agnoletto – e soprattutto a quella di Ventimiglia e di Chiasso, per trattare con la polizia di frontiera e per permettere a tutti di entrare in Italia. Ci saranno anche avvocati e parlamentari, oltre che volontari del Gsf, per garantire il rispetto dei diritti”. Ma i volontari, o almeno, qualcuno di loro, alla frontiera c’è già stato. E’ iniziata sabato, infatti, la presenza di un centinaio di Tute Bianche a Ventimiglia. “Abbiamo rivolto un appello formale ai francesi – spiega Marco Feltrami – perché se il Governo italiano ci nega diritti costituzionali noi, magari anche a piedi, dobbiamo dimostrare che quei diritti ci spettano”.Ed è proprio alle frontiere, soprattutto a quelle degli scali aeroeportuali, che si sono verificati diversi rallentamenti. Sono stati numerosi, infatti, i turisti fermati, controllati.

Intanto i primi manifestanti, nel capoluogo ligure, arriveranno già da lunedì. E, per falo, utilizzeranno treni, pullman, aerei e navi. “Sappiamo che sono stati affittati circa mille pullman – spiega Carlo Schenone, portavoce della Rete contro il G8 – ma sappiamo anche di gruppi di ciclisti in viaggio da giorni, per partecipare al contro vertice”. Poi ci saranno i 30 treni speciali in arrivo da tutta l'Italia e dall'estero, tra cui il fantomatico convoglio di anarchici inglesi che il 19 partirà di Calais e si fermerà a Ventimiglia alle 5 di mattina del 20 luglio, quando i manifestanti saranno trasferiti su pullman scortati dalla polizia per raggiungere Genova.

Intanto, a Genova, il Genoa social forum ha predisposto un servizio bus sostitutivo che porterà tutti a destinazione. “I tremila volontari del Gsf – spiega Carlo Schenone – stanno organizzando un servizio di accoglienza e ristoro in Piazza Kennedy e in altre zone della città”. Tra le aree di ristoro, anche il famoso “bar clandestino”, annunciato da Don Gallo durante il concerto di Manu Chao a Genova.