Scajola: "Episodio riconducibile alle frange estremiste" - Agnoletto: "No, è una nuova strategia della tensione"

G8, la busta esplosiva divide governo e contestatori
Il ministro riferirà a Montecitorio domani alle 20

GENOVA - Per il ministro dell'Interno è un fatto "riconducibile a frange molto minoritarie della contestazione". Per il Genoa social forum è "una provocazione, l'avvio di una nuova strategia della tensione". Il pacco-bomba di Genova - che stamattina ha ferito un giovane carabiniere - riapre le polemiche che hanno accompagnato la vigilia del G8. E mentre le forze dell'ordine e la magistratura sono al lavoro per identificare e catturare i responsabili dell'attentato, tra il governo e i contestatori è cominciato un duro scambio di accuse. Che hanno portato il gruppo parlamentare dei Democratici di sinistra a chiedere l'intervento di Claudio Scajola nell'aula di Montecitorio. Richiesta subito recepita dal ministro, che riferirà domani alle 20.

Il ministro in mattinata ha definito "gravissimo" l'episodio. Aggiungendo che esso "ha delle analogie con l'episodio avvenuto a Milano nel '99 alla caserma Musacco, rivendicato dalle frange anarchiche insurrezionalistiche". Scajola ha poi aggiunto che "la magistratura e le forze dell'ordine stanno lavorando per individuare i responsabili ma va precisato che si tratta di un episodio che vuole far crescere la tensione in vista del vertice del G8 a fine settimana".

Del tutto opposta l'interpretazione di Rifondazione, dei Verdi e del Genoa Social Forum. Per il deputato neocomunista Giovanni Russo Spena "la verità è che bisogna sempre chiedersi a chi giova. Evidentemente giova alle frange più reazionarie dell'apparato dello Stato". Leggermente più sfumata, ma ugualmente critica, la posizione di Alfonso Pecoraro Scanio. Anche per lui l'attentato potrebbe essere un tentativo di rimettere in scena la strategia della tensione: "Auspichiamo dunque - ha detto l'ex ministro - la massima attenzione in ogni momento al dialogo con tutti i protagonisti del movimento anti-G8 anche per evitare che la stragrande maggioranza dei cittadini sia intimorita da un clima di terrore".

Un punto di vista, questo, che vede d'accordo anche i responsabili della contestazione. "Una bomba contro il movimento", dice in una nota il Genoa social forum. E Vittorio Agnoletto, portavoce dei manifestanti, annuncia di voler visitare domani il carabiniere ferito ("Noi non abbiamo come nemici i ragazzi che lavorano e che compiono il proprio dovere"). Poi spiega: "Questo è l'avvio di una nuova strategia della tensione, è una provocazione gravissima contro un movimento di massa. Non essendo in grado di rispondere ai nostri contenuti cercano di seminare il terrore nella speranza di stringerci nella spirale della violenza".