1922

 
25 gennaio Sorge a Bologna la Confederazione delle corporazioni sindacali fasciste.
12 febbraio Sul "Popolo d’Italia" Mussolini elogia gli studenti bolognesi che hanno manifestato al grido di "Abbasso il Parlamento!".
3 marzo A Fiume i fascisti assaltano il Palazzo del governo e proclamano l'annessione della città libera all’Italia.
26 marzo Adunata e corteo di 20.000 fascisti lombardi a Milano.
1 maggio Adunate fasciste a Bologna e a Rovigo. Scontri con i socialisti in varie città: 10 morti. I fascisti organizzano il crumiraggio contro gli scioperi dei ferrovieri.
29 maggio I fascisti occupano la Prefettura di Bologna (fino all'1.6).
5 luglio I fascisti occupano il Municipio di Cremona.
12 luglio Squadristi romani occupano Viterbo.
13 luglio Spedizioni fasciste a Cremona contro sedi socialiste e contro le abitazioni dei deputati Guido Miglioli e Giuseppe Garibotti.
17 luglio "Spedizioni punitive" fasciste a Tolentino (Macerata) e nel Novarese.
19 luglio Mussolini proclama nel suo discorso alla Camera che i fascisti hanno deciso di prendere il potere attraverso l'insurrezione.
24 luglio "Spedizione punitiva" fascista a Magenta (Milano). La tipografia milanese dell'"Avanti!" devastata dai fascisti.
26 luglio "Spedizione punitiva" fascista a Ravenna: 9 morti tra gli antifascisti. Conflitti a Rimini, Pavia, Biella.
31 luglio In Puglia "mazzieri" fascisti occupano il municipio di Andria e, a cavallo, muovono alla conquista di Bari difesa dagli Arditi del popolo.
2 agosto In risposta allo sciopero proclamato dall'Alleanza del lavoro, i fascisti si scatenano a Genova, Livorno, Ancona, Bari e in molti altri centri; a Parma non riescono a passare per la decisa reazione dei lavoratori .
3 agosto A Milano i fascisti occupano Palazzo Marino, sede del municipio socialista, e distruggono la sede dell'"Avanti!" (morti e feriti).
13 agosto Il Partito fascista costituisce un triumvirato per organizzare e dirigere l’attività armata degli squadristi .
20 settembre Mussolini, parlando a Udine, ribadisce che vuole governare l’Italia.
26 settembre Parlando a Cremona. Mussolini afferma che i fascisti hanno "iniziato una marcia" che non potrà fermarsi prima di aver raggiunto Roma.
2 ottobre Squadre fasciste "destituiscono" il sindaco sud-tirolese di Bolzano e costringono alle dimissioni il governatore del Trentino-Alto Adige.
8 ottobre Giolitti, a mezzo del prefetto Alfredo Lusignoli, fa giungere a Mussolini una proposta di entrare nel governo. Si avviano trattative.
10 ottobre Il ministro della Giustizia Giulio Alessio comunica le cifre delle illegalità fasciste dal 15.8.1922 al 22 settembre: 369 reati, tra cui 74 omicidi, 79 lesioni personali, 75 violenze private, 72 danneggiamenti, 37 incendi.
16 ottobre A Milano Mussolini concorda con i quadrunviri Italo Balbo, Michele Bianchi, Emilio De Bono e Cesare Maria De Vecchi i particolari della marcia su Roma.
24 ottobre Grande concentramento fascista a Napoli. Mussolini parla al Teatro San Carlo ("O ci daranno il governo o lo prenderemo calando su Roma: ormai si tratta di giorni e forse ore"), poi torna a Milano.
26 ottobre I fascisti avvertono il re Vittorio Emanuele III che. se il primo ministro Luigi Facta non si dimetterà, entreranno in azione. Facta presenta le dimissioni.
27 ottobre Il quadrunvirato fascista si insedia a Perugia e, consenziente il prefetto, assume "i poteri governativi per la provincia dell'Umbria". Inizia la marcia su Roma. In tutta l'Italia, per ordini dal centro, le autorità civili cedono i poteri a quelle militari, e queste a loro volta li passano ai fascisti.
28 ottobre Facta propone di instaurare lo stato d'assedio, ma il re rifiuta di firmare il relativo decreto e invita a Roma Mussolini, per trattare.
29 ottobre Il re incarica ufficialmente Mussolini di formare il nuovo governo. Mussolini, da Milano, raggiunge Roma in vagone letto.
30 ottobre Mussolini si presenta al re in camicia nera ("Porto a Vostra Maestà l'Italia di Vittorio Veneto").
31 ottobre Primo governo Mussolini comprendente popolari democratici-sociali, nazionalisti, giolittiani, uomini di destra. La Confindustria saluta soddisfatta il governo fascista.
A Roma vengono devastate sedi democratiche e di giornali antifascisti (Il Paese, Epoca, Il Comunista).
8 novembre Il Direttorio fascista di Bari diffida i deputati massimalisti Arturo Vella e Giuseppe Di Vittorio a continuare l’attività politica.
10 novembre Primi atti del governo fascista, tutti a favore dei grandi industriali: abolizione della nominatività dei titoli azionari, revisione dei contratti per le forniture di guerra, riduzione delle imposte di successione, cessione dell'esercizio dei telefoni a società private. Ritiro del progetto di legge per la riforma agraria presentato alla Camera dal governo precedente.
16 novembre Mussolini pronuncia alla Camera il discorso detto "del bivacco" ("Potevo fare di questa aula sorda e grigia un bivacco di manipoli"), esplicito preannuncio del regime di dittatura personale.
24 novembre Mussolini ottiene dalla Camera i pieni poteri fino al 31 dicembre 1923.
15 dicembre Prima riunione del Gran Consiglio del fascismo: si decide la costituzione della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale e la fascistizzazione di tutto l'apparato statale.
18 dicembre A Torino, gli squadristi aggrediscono le organizzazioni popolari: 11 antifascisti uccisi, decine di feriti gravi. Per tre giorni le autorità non intervengono.
28 dicembre Nella riunione del Consiglio dei ministri Mussolini "deplora" i fatti di Torino. Nella stessa riunione viene approvata l'amnistia riguardante i reati "commessi per un fine nazionale immediato o mediato", (ossia i crimini fascisti).