Le alleanze di Rifondazione
Patrizia Sentinelli (segreteria nazionale di Rifondazione comunista)
Non
solo
ritengo
legittimo
avere
e
difendere
opinioni
politiche
con
vis
polemica.
Anzi
la
foga
e
la
provocazione
servono
spesso
a
smuovere
le
coscienze
sopite
e
a
dare
un
contributo
salutare
al
dispiegarsi
del
confronto
e
del
dibattito.
Ma
il
modo
con
il
quale,
da
qualche
giorno,
il
manifesto
si
cimenta
in
questa
impresa
pare
essere
guidato
da
una
sorta
di
antipatia
contro
Rifondazione
comunista
piuttosto
che
dalla
ricerca
di
comprensione
degli
ultimi
accadimenti.
Pur
tuttavia,
nonostante
un
certo
fastidio
che
francamente
ho
provato
cercherò
di
muovere
argomentazioni
volte
a
favorire
la
discussione
tra
noi.
A
più
riprese
-
da
ultimo
ne
il
manifesto
del
6
marzo
-
sia
nelle
domande
poste
da
Milanesi
ad
Ersilia
Salvato,
sia
nella
risposta
alla
lettera
di
un
lettore,
si
"rimprovera"
Rifondazione
Comunista
ritenendola
colpevole
di
non
essere
con
l'Ulivo
e
la
Cgil
a
fare
l'opposizione
a
Berlusconi.
Torna
ancora
la
stessa
musica
già
suonata
ai
temi
delle
elezioni
-
il
voto
utile
-
e
al
momento
della
crisi
del
Governo
Prodi
e
ancora
prima
dinanzi
a
Dini
premier.
Per
battere
le
destre,
si
dice,
occorrerebbe
cancellare
le
differenze
che
ci
sono
-
anche
molto
grandi
tra
le
sinistre
e
fare
fronte
comune
forzando
Rifondazione
Comunista
a
liquidare
ogni
progetto
autonomo
per
essere
sussunta
vuoi
nel
centro
sinistra,
vuoi
in
parte
di
esso.
E
chi
prova
a
dimostrare
l'errore
e
l'inconsistenza
di
questo
disegno
viene
tacciato
di
settarismo
e
di
fare
il
gioco
del
Cavaliere.
Vale
la
pena
di
riflettere
sulle
critiche
di
fondo
che
Rifondazione
comunista
muove
alle
destre
e
non
solo
da
quando
Berlusconi
è
tornato
al
governo
del
Paese.
Esse
stanno
nella
distruzione
del
lavoro,
inannzi
tutto
come
dimensione
della
cittadinanza,
perseguita
dal
nuovo
padronato
che
si
vuole
rappresentato
da
Bossi
e
Berlusconi.
Stanno
nella
destrutturazione
progressiva
di
ogni
spazio
pubblico,
nelle
privatizzazioni
crescenti
dei
servizi
locali
e
interi
comparti
di
interessi
nazionale.
Stanno
negli
interventi
repressivi
verso
i
migranti,
nelle
politiche
familistiche
contro
le
donne,
in
sintesi
dentro
tutte
le
scelte
liberiste
assunte.
E'
proprio
la
durezza
di
queste
questioni
che
animano
oggi
lo
scontro
di
classe
a
farci
di
re
che
solo
una
forte
opposizione
sociale
può
fornire
gli
antidoti
alla
pericolosità
delle
destre.
Attorno
a
questi
nodi
abbiamo
incontrato
il
movimento
dei
movimenti.
La
radicalità
che
esprime
pur
nelle
diverse
e
più
varie
forme
delle
esperienze
che
lo
caratterizzano
ci
parla
di
un
altro
mondo
possibile
e
cioè
della
necessità
di
ricostruire
le
basi
di
una
convivenza
tra
persone,
tra
persone
e
ambiente
alternative
a
quelle
piegate
al
mercato
e
al
profitto.
In
questi
anni
l'orizzonte
dominato
dalla
globalizzazione
capitalista
è
stato
scelto
da
tutte
le
forze
politiche
di
centro
destra
e
di
centro
sinistra
come
unico
possibile
in
cui
poter
iscrivere
sviluppo,
progresso,
modernità.
Da
qui
è
partita
la
corsa
alle
privatizzazioni
agita
in
proprio
anche
dal
governo
dell'Ulivo,
la
flessibilità
senza
tregue
del
lavoro
e
tutte
le
pratiche
sindacali
concertative
degli
ultimi
20
anni.
L'omologazione
al
mercato,
nuovo
principe
nei
rapporti
economici
e
sociali,
ha
tracimato
comportamenti
e
culture,
ha
piegato
coscienze,
frammentato
i
soggetti
sociali.
Per
battere
le
nuove
destre
che
tendono
alla
costruzione
di
un
vero
e
proprio
regime
va
rotto
in
profondità
il
cordone
che
tiene
prigioniere
le
forze,
le
soggettività
ancora
fortemente
democratiche.
Va
rotto
cioè
l'involucro
del
centro
sinistra
ancora
tutto
interno
al
liberismo
e
dunque
alla
guerra.
Rifondazione
comunista
non
ama
inseguire
l'isolamento:
tutt'altro.
Sta
in
piazza
con
i
migranti
per
nuovi
diritti,
perché
si
chiama
in
causa
una
nuova
idea
di
civiltà:
sa
con
i
pacifisti
contro
la
guerra
permanente,
con
il
popolo
palestinese
contro
i
massacri
di
Sharon
per
chiedere
pace
in
Medio
oriente
per
due
popoli
e
due
Stati
e
su
questo
staremo
in
piazza
sabato
9
marzo.
Sta
con
la
Fiom
che
rivendica
condizioni
salariali
e
normative
semplicemente
per
difendere
la
dignità
della
persona
che
lavora.
Sta
con
gli
studenti
e
gli
insegnanti
per
difendere
e
valorizzare
la
scuola
pubblica.
Sta
con
i
disobbedienti
quando
trasgrediscono
a
quella
che
vuol
essere
la
"normalità"
che
in
realtà
cela
ingiustizie
e
povertà.
Sta
in
piazza
per
l'informazione
pubblica
contro
l'occupazione
e
la
privatizzazione
della
Rai.
Sta
con
i
magistrati
e
la
loro
autonomia
ma
anche
perché
si
faccia
giustizia
per
i
morti
di
Porto
Marghera.
Sta
con
i
sindacati
di
base
per
denunciare
l'attacco
al
mondo
del
lavoro
e
difendere
le
conquiste
del
movimento
operaio.
Starà
con
la
Cgil,
il
23
marzo,
con
i
lavoratori
e
le
lavoratrici,
le
donne,
studenti
ecc.
con
il
movimento,
contro
la
cancellazione
dell'art.
18,
l'attacco
al
lavoro,
contro
la
concertazione.
Starà,
il
5
aprile
con
tutti
per
lo
sciopero
generalizzato.
Questi
sono
i
contenuti
sui
quali
lavorare
per
la
costruzione
della
sinistra
alternativa,
forza
necessaria
a
vincere
sulle
destre.
Patrizia
Sentinelli
è
nella
segreteria
nazionale
di
Rifondazione
comunista