Storia del PrC

1991
Alla fine di gennaio, il congresso di Rimini del Pci porta a compimento la svolta della Bolognina e attua la trasformazione in Pds. In una delle sale del Palafiera di Rimini si riuniscono coloro che non accetteranno la trasformazione. Ci sono Armando Cossutta, Sergio Garavini, Rino Serri, Ersilia Salvato, Lucio Libertini. Il 10 febbraio si svolge la prima assemblea nazionale del «Movimento per la Rifondazione comunista». Sergio Garavini è acclamato coordinatore nazionale. A giugno l'ultimo congresso di Dp approva lo scioglimento e la confluenza in Rifondazione comunista. Intanto aderisce anche un altra fetta di ex Pci guidata da Lucio Magri. A dicembre si svolge il congresso costitutivo del Partito della rifondazione comunista.

1992
E' convocato il Comitato politico nazionale per nominare la dirigenza. Sergio Garavini e' eletto segretario e Cossutta presidente. Alle elezioni politiche di aprile il Prc ottiene il 5,6%.

1993
Si acuisce il conflitto tra Cossutta e Garavini, divisi sull'identità e sul progetto del nuovo partito. Garavini viene messo in minoranza e lascia la segreteria. Intanto Fausto Bertinotti ha lasciato con Pietro Ingrao il Pds, aderendo a Rifondazione.

1994
Al secondo congresso del Prc un accordo tra Cossutta e Magri porta all'elezione di Bertinotti alla segreteria, Cossutta viene invece confermato presidente. Il congresso approva la mozione per l'accordo elettorale con i Progressisti, ma le elezioni sono vinte dal Polo. Rifondazione arriva al 6%.

1995
Caduto il governo Berlusconi, il governo Dini nasce in virtù di una rottura nel Prc. Un folto gruppo di parlamentari si astiene consentendo al governo di guadagnare la fiducia. Una parte di loro, tra cui Serri e Crucianelli, lasceranno il partito per formare il gruppo dei «Comunisti unitari».

1996
In vista delle elezioni politiche, Rifondazione comunista approva il patto di desistenza con l'Ulivo. Alle elezioni di aprile l'alleanza di centrosinistra vince. Rifondazione vola all'8,6%. I voti del Prc sono determinanti per il governo Prodi, che Rifondazione appoggia dall'esterno. Nello stesso anno si svolge il terzo congresso, che conferma e cementa la diarchia Bertinotti-Cossutta.

1997
Nel dibattito sull'Albania, alla camera, strappo tra Rifondazione e la maggioranza, che passa con i voti della destra. La crisi si acutizza ad ottobre quando, dopo l'annuncio del Prc di un voto contrario sulla finanziaria, Prodi si dimette, ma poi la crisi rientra.

1998
Esplode il contrasto tra Bertinotti e Cossutta. A ottobre Bertinotti decide di votare contro il governo Prodi. Cossutta e i suoi non ci stanno, lasciano il partito per fondare il Pdci. Nonostante il voto favorevole dei gruppi parlamentari in gran parte fedeli a Cossutta, il governo Prodi cade per un voto.

1999
Si svolge a Rimini il quarto congresso di Rifondazione, il primo dopo la rottura con Cossutta. Bertinotti viene rieletto segretario con l'83,3% dei voti. Ma il partito è ai minimi: alle europee il Prc ottiene il 4,3%.

2001
Alle elezioni politiche il Prc va da solo e ottiene il 5%, 11 deputati e 3 senatori. Il centrosinistra lo accusa di aver fatto vincere Berlusconi. A luglio il Prc è l'unico partito schierato in massa a Genova con il movimento no global.