Il presidente Usa parla alla radio ed indica - in Osama Bin Laden il sospettato numero uno

Bush: "Siamo in guerra, i nemici saranno distrutti"

 

WASHINGTON - Annuncia una guerra "non breve", indica in Bin Laden il "sospettato numero uno", chiede ai "cittadini in uniforme" di tenersi pronti. Alza i toni George Bush parlando alla radio al suo popolo provato dalle morti e dalla distruzione, ma assicura: "Coloro che hanno cominciato la guerra contro gli Stati Uniti hanno deciso la loro stessa distruzione".

Determinato, in giubbetto da pilota dell'aviazione così come molti esponenti dell'amministrazione, Bush ha parlato alla radio da Camp David dove si trova per una riunione del consiglio di sicurezza con il vicepresidente Cheney. E le sue sono state le parole più forti che ha espresso dall'inizio della crisi. "Siamo in guerra" ha detto solennemente il presidente al suo popolo ed ha promesso una risposta americana "ampia, prolungata ed efficace" e per questo ha chiesto "pazienza" ai cittadini perché la guerra non sarà breve: "Siamo fortemente determinati a vincere questa guerra e la vinceremo".

Non si sa ancora chi sarà il nemico di questa guerra ma Bush ha assicurato che "Osama Bin Laden è l'indiziato numero uno" per la tragedia che martedì scorso ha scosso il mondo intero. Dunque quello dovrebbe essere il nemico. Un nemico che, ha giurato Bush con il suo attacco "ha deciso la sua distruzione".

Ma in attesa che partano gli ordini il presidente si è rivolto agli americani ed ha assicurato di non voler "ordinare un atto simbolico. La nostra risposta deve essere di ampio respiro, sostenuta ed efficace. Abbiamo molto da fare e molto da chiedere al popolo americano". Tra le cose da chiedere "la vostra pazienza, perché il conflitto non sarà breve. Vi sarà richiesto di essere decisi, perché il conflitto non sarà facile. Vi sarà chiesto di essere forti perché la strada che porta alla vittoria potrebbe essere lunga". Mentre ai "cittadini in uniforme" ha chiesto di "tenersi pronti".