Le
Nazioni
Unite
manderanno
immediatamente
esperti
politici
a
Kabul,
per
coordinare
la
creazione
di
un
governo
di
transizione.
Lo
hanno
reso
noto
oggi
fonti
diplomatiche
del
Palazzo
di
Vetro
di
New
York,
indicando
che
l'immediata
partenza
degli
esperti
e'
stata
comunicata
al
Consiglio
di
Sicurezza
da
Lakhdar
Brahimi,
inviato
speciale
dell'Onu
per
l'Afghanistan.
I
mujiaheddin
dell'Alleanza
del
nord
sono
entrati
a
Kabul.
Dopo
un'avanzata
impetuosa
verso
la
capitale
i
guerriglieri
antitaliban,
o
meglio
una
loro
avanguardia,
sono
entrati
nelle
strade
distrutte
della
capitale
accolti
dal
grido
di
"Allah
u
akhbar",
(Allah
è
grande)
delle
popolazioni
liberate
che,
secondo
radio
Teheran
avevano
cacciato
gli
strudenti
di
allah
dopo
un'insurrezione
popolare
nella
quale
sarebbero
morti
almeno
20
civili.
Secondo
la
versione
ufficiale,
nella
capitale
sono
entrati
solo
50
uomini
armati
di
Ak47
e
lancia
granate
con
l'ordine
di
bonificare
la
città
da
un'eventuale
resistenza
della
retroguardia
degli
studenti
di
Allah
e
per
svolgere
compiti
di
polizia
in
una
città
martoriata
da
anni
di
guerra
e
in
cui
non
c'è
più
nessun
potere
ufficiale.
"Abbiamo
conquistato
Kabul",
gridava
un
felicissimo
miliziano
dell'opposizione
che
era
insieme
a
dei
suoi
compagni
in
una
via
del
centro
mentre
un
altro
ha
detto:
"abbiamo
occupato
i
principali
edifici
governativi
e
stiamo
cacciando
i
taleban
a
ovest".
Secondo
residenti
locali,
alcuni
prigionieri
sono
riusciti
ad
uscire
dalle
prigioni
della
città
che,
a
partire
dal
calar
della
notte
sembra
essere
stata
abbandonata
dalle
forze
taliban
in
ritirata
verso
ovest.
Tutt'intorno
a
Kabul
il
grosso
delle
forze
dell'Alleanza
del
nord
hanno
accerchiato
la
capitale
in
attesa
di
ordini.
Gli
accordi
dei
comandanti
con
gli
americani
sono
che
non
entreranno
in
città
finché
non
verrà
trovato
un
accordo
su
un
governo
che
sostituisca
quello
dei
Taliban
squagliatosi
sotto
il
peso
delle
bombe
americane
e
dell'offensiva
dei
mujiaheddin.
"Abbiamo
mandato
in
città
solo
forze
di
polizia"
ha
confermato
uno
dei
capi
militari
dell'Alleanza,
Gul
Haider.
Gli
americani,
che
definiscono
"molto
fluida"
la
situazione
a
Kabul,
si
rallegrano
della
fuga
dei
Taliban
dalla
capitale
ma
gli
occhi
di
tutti
sono
puntati
sulle
prossime
mosse
dell'Alleanza
del
nord
per
vedere
se
rispettano
il
primo
accordo
sul
governo
dell'Afghanistan
trovato
ieri
a
New
York
fra
Stati
Uniti,
Russia
e
i
6
Paesi
confinanti
con
l'Afghanistan.
Gli
otto
Stati
hanno
raggiunto
un
accordo
per
investire
le
Nazioni
Unite
dell'incarico
di
favorire
la
formazione
di
un
nuovo
governo
afghano
al
posto
di
quello
dei
Talebani.
Il
segretario
generale
dell'Onu
Kofi
Annan
e
il
suo
inviato
Lakhdar
Brahimi
hanno
annunciato
che
presto
promuoveranno
una
riunione
fra
rappresentanti
delle
forze
politiche
ed
etnie
afgane
per
trovare
un
accordo
sull'assetto
di
Kabul
e
per
il
futuro
dell'Afghanistan.
Il
presidente
afgano
Rabbani
è
deciso
a
"convocare
una
riunione
della
Loya
Jirga",
tradizionale
assemblea
degli
anziani,
dei
capi
spirituali
e
dei
rappresentanti
delle
forze
politiche
e
delle
etnie
afgane,
cui
dovranno
unirsi
personalità
per
ora
in
esilio.
"Il
futuro
governo
-
ha
assicurato
Rabbani
-
sarà
capace
di
porre
fine
alle
divisioni
interne
in
Afghanistan
e
di
ristabilire
il
funzionamento
normale
di
tutte
le
strutture
dello
Stato".
Mentre
da
Kabul
giungono
notizie
confortanti
per
l'alleanza
internazionale
contro
i
Taliban.
Secondo
un
dirigente
l'Alleanza
del
nord
non
prevede
di
governare
da
sola
il
paese
dopo
la
conquista
della
capitale
e
resta
impegnata
nel
processo
di
pace
sotto
l'egida
dell'ex
re
Zahir
Shah.
Gli
Stati
Uniti
comunque
stanno
trasferendo
aerei
in
Tagikistan
per
sferrare
altre
offensive
dal
cielo
in
modo
da
preparare
il
terreno
alle
azioni
dei
commandos.