Prima le Chiese, poi i poveri...

Il clero umbro si ricorda dei terremotati... un po' tardi


Scherzi da prete: adesso si ricordano! 

Dopo aver premuto affinché si ricostruissero prima le case del Signore piuttosto che le case dei poveracci, il clero umbro ammonisce il mondo sui ritardi della ricostruzione. Così infatti si esprime Monsignor Bertoldo, vescovo di Foligno, a margine della consegna da parte della Regione, di casette di legno in luogo dei prefabbricati di lamiera.

Ma nessuno si ricorda di come furono le chiese, più o meno danneggiate dal sisma, ad essere le prime strutture oggetto di lavori di rifacimento. Questo perché le pressioni clericali furono infinite e perché, asserendo che che il patrimonio artistico - di cui le chiese fanno la parte del leone - e dunque il turismo sono una delle maggiori risorse dell'Umbria, vicino era il Giubileo, i pellegrini e le masse impressionanti di quattrini che sarebbero girate attorno all'appuntamento del 2000.

A nulla sono valse le spasmodiche ricerche di un santo qualsiasi, anche magari minore o poco avvezzo ai miracoli, che giustificasse l'avvio della ricostruzione di edifici pubblici, scuole e case danneggiate: prima le chiese, poi tutto il resto.

Tanto poi, a bacchettare, ci pensano loro e non danno neanche l'assoluzione.