Lo stipendio del Papa
CITTA' DEL VATICANO (CNN) -- Sì, anche il Santo Padre ha la sua busta paga. Non si sa tuttavia a quanto ammonti, in ogni caso gli addetti alle segrete cose della Santa Sede assicurano che essa finisce tutta, o quasi, in beneficenza.
La questione dello "stipendio del Papa" è emersa nel corso di una conferenza stampa per la presentazione del bilancio del Vaticano (in positivo per l'ottavo anno consecutivo), quando la domanda di una giornalista americana ha preso alla sprovvista il cardinale Sergio Sebastiani.
"Penso di sì, perché no?… è una cosa normale", ha esclamato il cardinale, che è il presidente della prefettura per gli Affari economici della Santa Sede.
Di fronte alla richiesta di maggiori chiarimenti ha però scantonato: "Sì, è normale - ha detto- anche il capo dello Stato italiano prende uno stipendio, che c'è di strano. Ma non so altro, né di quanto è, né come è regolato". Poi il vicedirettore della sala stampa vaticana, padre Ciro Benedettini, ha bloccato altre domande sull'argomento.
I vaticanisti hanno dovuto accontentarsi delle spiegazioni di fonti ufficiose:
** per il Papa non si può parlare di stipendio in senso stretto - riferiscono le fonti dell'agenzia Ansa - visto che a norma del codice di Diritto canonico egli è il capo supremo della Chiesa. Insomma, un monarca assoluto che può decidere come vuole delle finanze del suo regno;
** il Papa offre comunque in beneficenza quasi tutti i fondi a sua disposizione - spieagano le fonti dell'agenzia Reuters - e non si sa che abbia usato contanti per acquistare alcunché negli ultimi 23 anni, da quando cioè è stato eletto al soglio pontificio.
Quanto al bilancio Vaticano, esso è nei fatti diviso in tre diversi documenti: il bilancio della Santa Sede, per il funzionamento della 'sede centrale' della Chiesa cattolica; quello della Città del Vaticano, per il mantenimento delle strutture materiali nelle quali si incarna il piccolo Stato; quello del cosiddetto Obolo di San Pietro, l'insieme cioè delle offerte che i cattolici di tutto il mondo mettono a disposizione del Papa per opere di carità.
Il bilancio della Santa Sede per il 2000, ha riferito il card. Sebastiani, si è chiuso in attivo per l'ottavo anno di seguito, con un avanzo di 17 miliardi e 700 milioni di lire. Quello della Città del Vaticano ha un avanzo di 46 miliardi e 681 milioni, mentre l'Obolo di San Pietro ha raccolto 128 miliardi e 538 milioni.
Per il futuro - ha assicurato il cardinale - il Vaticano continuerà a coniare una piccola parte di monete. Andando in pensione la lira italiana si tratterà naturalmente di euro, che avranno al verso l'immagine di Giovanni Paolo II.