ERNESTO CHE GUEVARA
Aforismi
"Non
permetto che si semini la divisione, perché i fratelli che litigano - diceva
Martìn Fierro - sono facile preda dei nemici".
E l'impero conosce bene questa massima popolare, che il poeta ha semplicemente
trascritto; l'impero sa che bisogna dividere per vincere".
"La durezza di questi tempi non ci deve far perdere
la tenerezza dei nostri cuori".
"Non ci
si deve limitare a interpretare la natura, occorre trasformarla; l'uomo cessa
così di essere schiavo e strumento del mezzo e diventa architetto del proprio
destino".
"Nessuno è libero finché anche un solo uomo al
mondo sarà in catene!".
"Sono in
grado di sentire dentro di me le sofferenze di qualsiasi popolo americano, anzi,
di qualsiasi popolo del mondo!".
"Patria o Muerte. Venceremos!"
"Ricordatevi,
comunque, che la rivoluzione è la cosa più importante e che ognuno di noi, da
solo, non vale niente. Soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più
profondo di voi stessi qualsiasi ingiustizia commessa contro qualsiasi persona,
in qualsiasi parte del mondo".
"Potrebbe accadere che in alcuni di questi giorni ci
sia dato lasciare il nostro ultimo respiro, su qualsiasi terra di questa nostra
America, tanto nostra perché innaffiata col nostro sangue. Cosa contano i
pericoli e i sacrifici di un uomo o di un popolo, quando è in gioco il destino
dell'intera umanità?".
"Vi
chiedo di essere essenzialmente umani, ma così umani da avvicinarvi al meglio
di ciò che è umano, purificare il meglio dell'uomo attraverso il lavoro, lo
studio, l'esercizio della solidarietà continua con il popolo e con tutti i
popoli del mondo".
"Mira
sempre alla
vittoria! Hasta la victoria siempre!".
"Le
battaglie non si perdono, si vincono sempre".
"Fino a quando il colore della pelle non sarà
considerato come il colore degli occhi noi continueremo a lottare".
"Siamo
realisti, esigiamo l'impossibile".
La Pace del CHE....
La pace degli uomini che la desiderano con tutte le loro forze, che sono
disposti a giovarsene al massimo per la felicità del loro popolo, ma che sanno
che non possono mettersi in ginocchio per conquistarla, che sanno che la pace si
conquisti a colpi di audacia, di coraggio, di incontrollabile pertinacia, e che
così si difende, e che la pace non è una condizione statica ma qualcosa di
dinamico al mondo, e che quanto più forte, unito e belligerante sia un popolo,
più facilmente potrà mantenere la pace cui aspira.
Non
sono un libertador. I libertadores non esistono. Sono i popoli che si liberano
da sé.