La prima cosa che ricordo della mia infanzia è l’odore della pelle dei vecchi. Quando mi portarono qui dovevo avere all’incirca quattro anni. Faceva freddo. I vecchi sputavano catarro negli angoli del chiostro e si pulivano le labbra con la manica della tunica. Mi fecero tagliare subito i capelli perché non volevano che i pidocchi mi infestassero. Se mi concentro molto riesco appena a ricordare l’impressione misera che mi fece Tutor Vespertinus sotto la neve scintillante. Ma, all’epoca, l’Alleanza era solo un mucchio di pietre ordinate sopra un mucchio di pietre disordinate. Su tutto la neve. Nient’altro.
Poi venne il tempo del mio Apprendistato.
Più di tutto amavo le lezioni all’aperto. Magister Parrhasius mi portava fuori prima che sorgesse il sole, e salivamo, con le capre, in alto. Su balze di roccia grigia, oltre il passo. Io correvo avanti frustando le bestie con un ramo di salice perché non si avventurassero per il dirupo. Il mio Parens, allora già anziano, veniva dietro, guardandomi da lontano, lasciandosi aiutare solo quando bisognava superare gli ultimi canaloni di roccia e le pietraie più scivolose.
Per quanto il suo passo fosse lento e misurato, non perdemmo mai una sola alba, in quei giorni.
E da lassù venivo addestrata alla conoscenza della magia e del mondo. Appresi i rudimenti dell’arte Auram, che ancora oggi fra tutte prediligo. E l’amore per le altezze.
"Quis Super?" mi sussurrava spesso il Parens al termine di una lezione. "Chi è più in alto?".
E lassù, circondati solo dalla purezza gelida del blu era terribile affrontare quel quesito.
Specie se hai sette anni e vorresti solo imparare a volare.
Non è stato facile. Mai.
Oggi non ho più sette anni, posso chiamare ogni vento per nome, vestirmi di piume e salire nello sconfinato blu, posso esigere di essere chiamata magistra e un giorno forse avrò un apprendista, ho le chiavi di ogni porta di Tutor Vespertinus e ne rappresento il buon nome al Tribunale delle Grandi Alpi. Ho scoperto dalla mia serva che tra i villani girano anche assurde leggende sul mio conto…ma ancora non so…ancora oggi…tutte le mattine, quando mi levo prima che sorga il sole, guardo il cielo e mi chiedo "Quis Super?"