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SOGNO
NUMERO DUE
Imputato ascolta, noi ti abbiamo ascoltato. Tu non sapevi di avere una coscienza al fosforo piantata tra l'aorta e l'intenzione, noi ti abbiamo osservato dal primo battere del cuore fino ai ritmi più brevi dell'ultima emozione quando uccidevi, favorendo il potere i soci vitalizi del potere ammucchiati in discesa a difesa della loro celebrazione. E se tu la credevi vendetta il fosforo di guardia segnalava la tua urgenza di potere mentre ti emozionavi nel ruolo più eccitante della legge quello che non protegge la parte del boia. Imputato, il dito più lungo della tua mano è il medio quello della mia è l'indice, eppure anche tu hai giudicato. Hai assolto e hai condannato al di sopra di me, ma al di sopra di me, per quello che hai fatto, per come lo hai rinnovato il potere ti è grato. Ascolta una volta un giudice come me giudicò chi gli aveva dettato la legge: prima cambiarono il giudice e subito dopo la legge. Oggi, un giudice come me, lo chiede al potere se può giudicare. Tu sei il potere. Vuoi essere giudicato? Vuoi essere assolto o condannato? |
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