BALLATA DEGLI IMPICCATI

Tutti morimmo a stento ingoiando l'ultima voce,

tirando calci al vento vedemmo sfumare la luce. L'urlo

travolse il sole, l'aria divenne stretta...cristalli di parole, l'ultima

bestemmia detta.

Prima che fosse finita

ricordammo a chi vive ancora

che il prezzo fu la vita

per il male fatto in un'ora.

Poi scivolammo nel gelo di una morte senza abbandono,

recitando l'antico credo di chi muore senza perdono.

Chi derise la nostra sconfitta

e l'estrema vergogna ed il modo,

soffocato da identica stretta impari a conoscere il nodo.

Chi la terra ci sparse sull'ossa e

riprese tranquillo il cammino,

giunga anch'egli stravolto alla fossa

con la nebbia del primo mattino.

La donna che celo' in un sorriso

il disagio di darci memoria,

ritrovi ogni notte sul viso

un insulto del tempo ed una scoria.

Coltiviamo per tutti un rancore che

ha l'odore del sangue rappreso,

cio' che allora chiamammo dolore

e' soltanto un discorso sospeso.

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