Socrate sa di non sapere
(il ‘non sapere’ è il punto di partenza della sua filosofia:
una onesta dichiarazione dei propri limiti)
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Socrate ‘non insegna’, cioè non dice contenuti pre-dati (preconfezionati) rispetto allo stesso incontro con l’altro: il dialogo è un fare filosofia assieme. |
la filosofia è ricerca |
ricerca di conoscenze | ricerca (di conoscenza) su se stessi |
domanda “che cosa è” come metodo (metodica) (il dialogo socratico inizia con l’ironia e l’esame)
la richiesta di una definizione è ricerca di un universale mai veramente attingibile: allora tale ricerca vuole soprattutto “educare l’uomo” (guidare l’altro, l’interlocutore, fuori da un sé falso e parziale, inautentico): il “conosci te stesso”, il farne nascere l’esigenza nell’altro, è il vero obiettivo. Ecco che la parte conclusiva del dialogo socratico si realizza con la maieutica. |
allora il male non è volontario
e se conosco il bene non posso non farlo (paradosso socratico)
cioè il Bene e il Vero (conoscenza autentica) sono identici
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