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I due grandi partiti (National Republican Party e Democratic Party) che si alternano negli USA da metà ‘800 non si differenziano tanto per le ideologie, quanto piuttosto per le diverse soluzioni ai vari problemi concreti e i diversi interessi dei gruppi (lobby)* di cui sono portavoce. Il partito repubblicano ha le sue basi nel Midwest rurale e nel New England industriale, ma anche dal 1970 nella Sun belt (regioni produttive del Sud), ha posizioni conservatrici ed è stato definito «partito del mondo degli affari». Il partito democratico si basa su una coalizione instabile fra conservatori degli stati del Sud, liberal dei centri produttivi del Nord-Est e della California, populisti del Midwest. Di orientamento progressista, è stato etichettato come «partito dell’uomo comune» perché oppositore al mondo degli affari. - nota - * Lobby (letteralmente, corridoio) non è traducibile in italiano (incredibile, ma vero): significa sia gruppo di potere sia gruppo di pressione; è un diritto sancito dal primo emendamento che consente di «inviare petizioni per riparare i torti subiti» e viene regolamentato dal Lobbying act (1946). Un gruppo di potere è quello capace di influenzare le decisioni parlamentari; mentre un gruppo di pressione può essere estraneo ai potentati economici, militari, politici e rappresentare gli interessi di un qualunque gruppo di cittadini, ecco che esiste un termine ancora più intraducibile: ‘lobbying’, cioè influenzare politici o mass-media facendo sentire la propria voce con tutti i mezzi legali, dalle manifestazioni alle e-mail. |
Venerdì, 11 ottobre 2002