Se ho dei concetti eterni (le Idee), sarà possibile un sapere assoluto; quindi il tempo tende ad assumere un aspetto circolare cioè, come lo definisce Platone, esso sarà una «immagine mobile dell'eternità».
Tuttavia è il Demiurgo che ha creato il tempo e il mondo (mettendo assieme Idee e materia informe): dunque si può anche pensare il tempo come una proiezione mobile delle Idee dell'Iperuranio su una linea.
Le idee morali o idee-valori (in primis quella del Bene) e le idee matematiche (Idee-numero) fanno parte dell'Iperuranio e hanno lo stesso valore di verità e di essere, ma quella del Bene è la più importante, è l'idea applicabile a tutte le idee e a tutti gli oggetti, di essa partecipano tutte le idee. Esse sono gli oggetti della noesi (intellezione pura), cioè del grado più alto di conoscenza vera (episteme).
Anche le idee di oggetti empirici devono trovarsi nell'Iperuranio, ma esse hanno meno valore: sono meno universali e hanno (forse) leggermente meno valore d'essere.
Poi i concetti matematici pensati, come medio verso le Idee e verso l'idea del Bene: in questo senso con un grosso campo di applicabilità (estensione): sono l’oggetto della dianoia (ragione matematica), di una scienza (sempre episteme) astratta e forse un po’ fine a sé stessa.
Con ancora meno valore d'essere gli oggetti empirici, che sono una imitazione (mimesis) delle idee. Essi sono l’oggetto dell’opinione (doxa) nei suoi due gradi dell’opinione vera e di quella falsa, cioè credenza (pistis) e congettura (eikasia). Gli oggetti empirici anche partecipano (metessi) delle idee e si può arrivare a dire che ci dovrà essere una presenza (parousia) delle idee in essi, ma sempre come impronta lasciata.
Infine, l'arte come imitazione dell'imitazione perché i tavoli sono solo dipinti, ma anche col suo potere di convincimento e di coinvolgimento.
I gradi della bellezza e della verità sono allora: il corpo (e le immagini, che sono sempre copie); l’anima (autenticità dell’individuo); le istituzioni e le leggi (lo Stato); le scienze (il vero); il Bello in sé.
parti dell’anima
mito biga (Fedro)
virtù
parti corpo (Timeo)
funzioni nello Stato
anima razionale
auriga
sapienza [+]
testa (cervello)
governanti
anima irascibile
cavallo bianco
coraggio [+]
cuore
guerrieri
anima concupiscibile
cavallo nero
temperanza [-]
addome (inconscio?)
produttori
giustizia
Stato giusto
Sapienza e coraggio sono il massimo grado [+] della razionalità e della forza del volere, mentre la tempe-ranza è una virtù limitativa [-] degli eccessi del desiderio. Assieme alla giustizia, sono le virtù cardinali.
E’ naturale che un ‘artigiano’ (chi svolge una qualche attività produttiva e non sia né governate né difensore dello Stato) ambisca (desideri) accrescere il benessere proprio e della propria famiglia, ma questa giusta brama va comunque limitata ed occorre evitare che diventi un’esasperazione. Ecco che per governati e guerrieri anche la famiglia e le proprietà personali sono un ‘pericolo’ ai fini di uno Stato retto in modo completamente giusto: è questa la giustificazione del cosiddetto ‘comunismo platonico’.
Al di là di una logica di tipo binario, rappresentata dalla diairesis, il contributo platonico al discorso logico-matematico (il primo grado dell'episteme, cioé la ragione matematico-discorsiva o dianoia) si concretizza nello studio dei solidi regolari.
E' interessante notare che le figure piane regolari (con tutti i lati e gli angoli uguali) sono teoricamente in numero infinito: si va dal triangolo equilatero al cerchio; mentre i solidi regolari (con tutte le facce uguali e regolari) possono essere solo questi cinque: tetraedro, cubo, ottaedro, dodecaedro, icosaedro.