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Fasi o periodi:
- previennese, con lempiriocriticismo (individuazione dei limiti di possibilità dellesperienza) di Ernst Mach (1838-1916) e Richard Avenarius (1843-1896). Essi a fine 800 definiscono lesperienza pura come un indifferenziato fisico-psichico anteriore a ogni distinzione fra soggetto e oggetto; inoltre, dato che tutte le conoscenze scientifiche nascono dall’esperienza, si sottolinea il carattere ipotetico delle teorie scientifiche e il loro valore nella economia di pensiero realizzata.
- fenomenistica, con Moritz Schlick (1882-1936) e Rudolf Carnap (1891-1970). A inizio 900 la loro riflessione epistemologica si basa sulla ricezione psicologica individuale e sulla considerazione del linguaggio come descrizione dei dati dellesperienza individuale immediata.
- fisicalistica, con Otto Neurath (1882-1945) e il secondo Carnap. Dopo gli anni 30 è la posizione prevalente: il linguaggio della fisica offre il modello per tutte le altre scienze e, grazie alla sua applicazione, sarà possibile giungere a una scienza unificata.
Temi di base:
- il principio di verificazione (formulato da Schlick nel 1936) permette di distinguere proposizioni significanti da quelle non significanti, cioè di distinguere la scienza dalla non-scienza eliminando ogni assunzione metafisica: «stabilire il significato di un enunciato equivale a stabilire le regole secondo cui esso va usato [...] cioè la maniera in cui esso può essere verificato (o falsificato)». Di qui letichetta di neopositivismo o neo-empirismo data a questi autori: si esalta comunque la scienza, o lesperienza trattata scientificamente, come fonte di ogni conoscenza valida.
- filosofia (epistemologia) come analisi e chiarificazione del linguaggio: il linguaggio fisicalistico è quello universale della fisica (nella prospettiva di una scienza unificata) che descrive oggetti fisici e determinazioni spazio-temporali, in opposizione a quello fenomenistico. Di qui la specificità logica del movimento rispetto al positivismo ottocentesco o allempirismo settecentesco.
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