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Anno | 1881 | 1901 | 1911 | 1921 | 1931 | 1936 | 1951 | 1961 | 1971 | 1981 |
Popolazione in migliaia |
430 | 580 | 690 | 780 | 820 | 880 | 1.000 | 1.180 | 1.240 | 1.220 |
Le stesse informazioni si possono rappresentare in modo diverso: più diretto e più visivo. Cioè attraverso un GRAFICO.
Un grafico visualizza delle informazioni, cioè trasforma dati numerici in una immagine. Ma per capire come effettivamente è costruito un grafico occorre provare a seguire una procedura manuale. Tracciamo sulla carta millimetrata una riga orizzontale chiamata asse delle ascisse e su questa indichiamo gli anni in ordine crescente. Usando il linguaggio specifico dei grafici si dice: «Riportiamo sull’asse delle ascisse i valori della variabile tempo». Le stesse informazioni, ma in modo graficamente ancora più chiaro e leggibile, si possono ottenere considerando la data dell’anno come la base di una colonnina che si innalzerà in verticale e la cui altezza viene delimitata dalla linea orizzontale che parte dal valore del numero di abitanti di quell’anno. Un altro tipo di grafico che permette di vedere a colpo d’occhio la relazione tra l’insieme di un fenomeno da analizzare e le sue singole parti è l’AREOGRAMMA. |
utilizzo come bosco | 17% |
utilizzo come suolo agrario | 43% |
utilizzo come prati, pascoli, altri usi | 33% |
terreni incolti | 7% |
Per rappresentare graficamente un areogramma si parte dalla figura del cerchio. Un cerchio completo rappresenta il 100% di ciò che si vuole analizzare. Ricordiamo che un cerchio può essere considerato anche come la rappresentazione grafica di un angolo giro, cioè di un angolo di 360°. Tenere a mente ciò è utile e indispensabile al fine di avere uno strumento di misurazione preciso e controllabile per definire, usando il goniometro, i punti della circonferenza con cui delimitare con precisione i settori di percentuale. Operazione preliminare è considerare che i 360° dell’angolo giro equivalgono al 100% del cerchio, quindi dividendo i 360° per 100 si ottengono 3,6° che rappresentano in gradi la misura dell’angolo di settore circolare corrispondente all’1% del totale. Per cui quando si vuole disegnare un areogramma si deve sempre tener presente che: 1% = 3,6° Tornando al nostro iniziale problema, si avranno i seguenti valori: - Boschi 17% 17 x 3,6° = 61,2° La misura in gradi dell’angolo di settore circolare che dovrò tracciare nell’areogramma per rappresentare il suolo utilizzato a boschi è appunto 61,2°. E così di seguito per gli altri valori: - Suolo agrario 43% - 43 x 3,6° = 154,8° - Prati e altro 33% - 33 x 3,6° = 118,8° - Incolto 7% - 7 x 3,6° = 25,2° Per verificare se la procedura è stata corretta basta addizionare i valori ottenuti, si deve ottenere un totale di 360°: 61,2° + 154,8° + 118,8° + 25,5° = 360° Vediamo ora come si opera concretamente. Tracciamo una circonferenza e per avere un utile punto di partenza evidenziamo con un tratteggio leggero il diametro parallelo alla base del foglio. Quindi appoggiamo il goniometro al centro del cerchio in modo che il suo diametro combaci con quello del cerchio e partendo dallo zero definiamo la prima misura in gradi, nel nostro caso i 61,4°, e la delimitiamo tracciando i raggi che chiameremo r1 e r2, che formeranno all’interno del cerchio un settore corrispondente al 17% della sua superficie. Passiamo alla seconda misura. Facciamo combaciare il diametro del goniometro con r2 e partendo da zero definiamo un angolo di 154,8° (può essere utile verificare se complessivamente sul goniometro l’angolo delimitato fra r1 e r3 è di 216°). Si otterrà così un settore delimitato da raggi r2 e r3 corrispondente al 43% della superficie del cerchio. Ripetiamo in modo analogo l’operazione per altre due volte e alla fine tutta la superficie del nostro cerchio sarà suddivisa in quattro settori: settore 1 - delimitato dai raggi r1 e r2 di 61,2° corrispondente al 17% del totale della superficie settore 2 - delimitato dai raggi r2 e r3 di 154,8° corrispondente al 43% del totale settore 3 - delimitato dai raggi r3 e r4 di 118,8° corrispondente al 33% del totale settore 4 - delimitato dai raggi r4 e r1 di 25,5° corrispondente al 7% del totale Avremo così ottenuto il nostro areogramma che ci indica a colpo d’occhio la relazione fra un dato territorio e le sue utilizzazioni. |
Restyled: Lunedì, 3 aprile 2000