Contabili


IL popolo


Il villaggio


Prete


La guardia


Falconieri


Maestro d'armi


Villaggio


Capitano del popolo


Prete


Cavallieri












Calati come siamo in un mondo frenetico, nel quale il conto dei minuti (se non addirittura dei secondi) ci porta ad ogni scoccare della lancetta a un nuovo impegno, un nuovo appuntamento, non ci rendiamo conto che la corsa a cui siamo chiamati non fa altro che accumulare stress nella nostra vita. E così, persone indaffarate senza tempo da perdere, ci ritroviamo ad affacciarci, attraverso le foto di Rinaldi, ad una finestra su un mondo lontano, nel quale il tempo non aveva lo steso significato odierno, nel quale le cose venivano affrontate con un ritmo diverso (complice sicuramente l'assenza della tecnologia) ma dove si riuscivano ad assaporare meglio i gusti, gli odori, le sensazioni che la vita poteva offrire.

Non tutto era rose e fiori certamente, nessuno vuole illudersi di ciò, ma pensate solo al gusto di pesare le spezie su un bilancino manuale, ad accendere un fuoco per preparare la cena, alla cura e all'amore che veniva adoperato per forgiare le armi.

Dimentichiamo per un attimo il periodo buio, la caccia alle streghe, la Santa Inquisizione e immergiamoci nel "naturale silenzio" di quei luoghi. Osserviamo le immagini di Fabio e alziamo il volume sullo scoppiettio del fuoco, sul canglore del martello che batte il ferro caldo, sul frusciare delle foglie al vento, sulle risa dei bambini e l'evanescente scricchiolio della paglia lanciata all'aria….Se non sapessimo a priori che si tratto del frutto di una rievocazione storica, potremmo immaginare il fantastico viaggio nel tempo ipotizzato dai più grandi scrittori di avventura.

Decisamente la gente di Cividale dà il massimo in questa rievocazione e decisamente Fabio è riuscito a cogliere nei suoi scatti l'essenza di questo impegno che non è solo finzione ma reale immersione in ciò che c'era e ora non c'è più. Sguardi fieri di cavalieri egocentrici, sguardi pensierosi di armigeri preoccupati, sguardi vacui di popolani emarginati, occhi colmi di dolcezza di fanciulle in età da marito, occhi carichi di fiducia e aspettativa nei volti dei bambini…. E allora togliamoci di dosso il peso della nostra frenetica quotidianità e con gli occhi ben aperti, il ritmo del nostro cuore rallentato per non far troppo rumore, la mente sgravata da qualsiasi pensiero, avviciniamoci in punta di piedi a questo vecchio mondo e godiamone la spontaneità, tocchiamone l'essenza, lasciamoci abbracciare dalla sua atmosfera.

Paola Latini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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