Con i precedenti approfondimenti ho voluto proporre alcuni esempi di come la
religione cristiana si sia trovata a fronteggiare la naturale tendenza dell’uomo
a dare libero sfogo al proprio pensiero e desiderio. Oggi il cristianesimo , di
fronte a prove tangibili portate dal progresso, ha cambiato il proprio modo di
porsi divenendo più flessibile ed interessato nell’approfondire la conoscenza
umana, forse timoroso degli effetti che ci sarebbero stati mantenendo una
situazione di stallo. D’altro canto l’uomo non può sopprimere il naturale ed
oserei dire istintivo carattere indagatore che lo rende tra le tante cose uno
scienziato.
A questo punto è importante anche riconsiderare il rapporto scienza-religione,
che negli ultimi anni, nonostante la necessaria distinzione, risulti essere meno
divergente. Ne la religione ne la scienza moriranno mai perché entrambe
rappresentano caratteri appartenenti alla natura dell’uomo, rispettivamente fede
e ragione. In futuro saranno due le probabili strade percorribili, la prima in
cui ci sarà una fusione tra le due materie, provocando un’indistinzione, la
seconda in cui ci sarà la continuazione di questo percorso in cui la religione
pone i paletti alla scienza. Tra le due opto per la seconda.