Il Sergent, insieme al vicino Caporal, rappresenta una delle pareti più famose e ricche di storia del Piemonte, dove hanno operato i migliori alpinisti e arrampicatori torinesi degli ultimi trent'anni, da Gian Carlo Grassi a Maurizio Oviglia, da Danilo Galante a Daniele Caneparo.
La via Locatelli rappresenta una delle possibilità più facili del settore destro della parete, aperta con qualche passo di artificiale oggi si percorre totalmente in libera.
Il primo tiro è a mio parere il più continuo, con passaggi non immediati. Segue una bella fessura non difficile e, al di sopra della cengia mediana, una caratteristica rampa ascendente coperta che culmina nel famigerato buco, un'apertura di poche decine di centimetri nella quale i più spessi potrebbero avere difficoltà a passare.
Accesso: Risalire la Valle dell'Orco ed imboccare la galleria che precede Ceresole. Appena questa termina tornare indietro lungo la vecchia statale e parcheggiare poco oltre il celebre masso della fessura Kosterlitz. Salire per tracce alla parete (ometti). Traversare a destra fino a superare un masso percorso da una fessura obliqua a sinistra (Mary Poppins), risalire leggermente ed attaccare in corrispondenza di un evidente diedro subito a destra di un fessurino con qualche cordone e una vecchia sosta con catena arruginita Prima salita: F. Locatelli, V. Duregon Sviluppo: 200 m (6 tiri) Difficoltà: 5c/6a max, 4c obbl. Attrezzatura: sulla via sono presenti un chiodo sul primo tiro e due fix sul vecchio muro di A1. Soste tutte a spit e catene nuove. Portare una serie di nut e una di friend. Discesa: dalla sosta all'uscita del buco si traversa a destra, si scende di un paio di metri e si raggiunge una catena. Da qui con 5O metri di doppia si arriva alla cengia erbosa di metà via da cui si riprendono le catene di salita Quota: 1500 circa Roccia: gneiss granitico Esposizione: sud Bibliografia: : M. Oviglia, Rock Paradise, Versante Sud