Via molto famosa ai tempi dell'apertura nel 1980, considerata come uno degli itinerari di aderenza più impegnativi della Valle dell'Orco, valutata VII grado.
Visto con gli occhi di oggi ciò sembra poco credibile, ma non bisogna dimenticare che adesso i ripetitori trovano ad attenderli una bella fila di spit che in alcuni punti, come ad esempio nei tiri della parte alta, dove l'arrampicata è più simile ad una camminata, sono davvero troppi e troppo vicini. I primi salitori non usarono chiodi a pressione e se consideriamo che la placca è quasi sempre improtteggibile ci spieghiamo come mai la valutazione da loro data risultò così "generosa".
Oggi i tiri un minimo impegnativi sono 2, il secondo e il terzo, valutati rispettivamente 5c e 5b con passi di aderenza.
La via risulta nel complesso facile, ideale per chi inizia, su una roccia magnifica e in un ambiente spettacolare, che nulla ha a che vedere con le solite palestre torinesi.
Accesso: Risalire la valle dell'Orco fino a dove inizia la lunga galleria che sbuca a Ceresole. Non imboccarla, ma seguire le indicazioni sulla destra per Pianchette ed imboccare la vecchia statale. Si parcheggia nei pressi di un grosso masso che fa da galleria. La placca è visibile poco dopo sulla destra, poco prima della Parete dei Falchi. Seguendo gli ometti si risale la pietraia fino alla base. Gogna dixit attacca in corrispondenza di un albero (primo spit viola) sulla verticale un marcato diedro obliquo. Prima salita: G. Beuchod, A. Gogna, M. Marantonio Sviluppo: 180 metri circa. I tiri oggi chiodati sono sei, ma gli ultimi tre sono su difficoltà facili. I primi tre tiri sono valutati 5b, 5c e 5b Difficoltà: 5c max Discesa: doppie lungo la via Quota: 1200 m Roccia: gneiss granitico Esposizione: sud Bibliografia: : M. Oviglia, Rock Paradise, Versante Sud