Insieme ad altre famose, quali Pichenibule, Ula, la Demande, questa via rappresenta una delle salite "classiche" del Canyon. Percorre ancora diedri e fessure, alla ricerca delle zone proteggibili. Nonostante, ed è vero, sia un po' unta, regala ancora a mio avviso grandi emozioni, per l'ambiente, per l'esposizione e per il fatto che percorre uno dei pilastri più estetitici della falesia...Non per nulla si tratta della via che compare sulla copertina dell'ultima edizione della guida. Salirla è davvero una bella emozione, in un paio di punti ci si trova con davvero tutto il canyon sotto di sè...da fare e direi anche rifare...Occhio alle gradazioni della guida...
Accesso: Parcheggiare al secondo belvedere della Route des Cretes (Belvedère des Trescaire) e rimontare la cresta indirezione lago per un centinaio di metro fino a sporgersi sull'orlo del canyon e trovare le calate della Via Douce Soublimation (scritta su un sasso "Douce...". Da qui con 4 o 5 calata si giunge al giardino di partenza della via che, faccia alla parete, va percorso interamente verso destra. La via attacca in corrispondenza di un diedrino con anello resinato molto in alto.
Prima salita: M. Charles, G. Heran, 1970
Sviluppo: 220 m (8 tiri) Difficoltà: 7a max, 6a obbl. Attrezzatura: sulla via sono presenti fix e resinati sui tiri ma è consigliato di avere con sè una serie di nut e di friend. Soste tutte a fix da collegare. Discesa: in Verdon la discesa è l'inizio della salita!. Quota: 1000 circa Roccia: calcare Esposizione: sud Bibliografia: : B. Gorgeon, D. Taupin, Grimper au Verdon, Lei Lagramusas