Capitolo 7

L’escatologia mormone e altri loro insegnamenti

 

IL PARADISO E LA PRIGIONE DEGLI SPIRITI

La dottrina mormone

I giusti quando muoiono vanno in paradiso che non è però il cielo; i malvagi invece vanno all’inferno dove però hanno la possibilità di ravvedersi e credere nel Vangelo. Secondo i Mormoni quando sopraggiunge la morte fisica avviene che gli spiriti dei giusti (i battezzati e confermati) se ne vanno in un luogo detto paradiso, mentre gli spiriti dei malvagi se ne vanno in un luogo detto prigione. Nel Libro di Mormon troviamo scritto infatti: ‘Ora, riguardo alla condizione dell’anima fra la morte e la risurrezione - ecco che mi è stato reso noto da un angelo che gli spiriti di tutti gli uomini, appena hanno lasciato questo corpo mortale, sì, gli spiriti di tutti gli uomini, che siano buoni o cattivi, sono condotti presso Iddio che diede loro la vita. Ed allora avverrà che gli spiriti dei giusti saranno ricevuti in uno stato di felicità, chiamato paradiso, uno stato di pace, ove si riposeranno da ogni loro tormento, da ogni pena e da ogni dolore. E poi accadrà che gli spiriti dei malvagi, sì, che sono cattivi (....) saranno rigettati dunque nelle tenebre di fuori; e là vi saranno pianti, lamenti e stridor di denti, e ciò a causa delle loro iniquità, essendo condotti prigionieri secondo la volontà del diavolo. Ora questa è la condizione delle anime dei cattivi, sì, nelle tenebre ed in uno stato di orribile e temibile attesa della fiera indignazione dell’ira di Dio su di loro; così essi rimangono in questo stato, come i giusti in paradiso, fino al momento della loro risurrezione’ (Libro di Mormon, Alma 40: 11-14). E’ bene precisare però che per i Mormoni il paradiso in questione non è il cielo perché Talmage afferma: ‘Il paradiso dunque non è il Cielo, se con questa parola si intende la dimora del Padre Eterno e dei Suoi figli celesti’ (James Talmage, Gesù il Cristo, pag. 498-499); quindi secondo loro quando i giusti muoiono non vanno direttamente in cielo alla presenza del Signore ad abitare con il Signore ma vanno in un luogo chiamato paradiso che non è però in cielo (in realtà si tratta del seno d’Abramo di cui parlò Gesù nella storia del ricco e del Lazzaro) (cfr. Luca 16:22). Per quanto riguarda invece questo luogo di sofferenza (la prigione degli spiriti) di cui parlano i Mormoni occorre dire che esso è un campo di missione infatti è visitato da missionari provenienti dal paradiso che vi si recano per predicare l’Evangelo. Ecco infatti cosa si legge in Principi Evangelici: ‘L’apostolo Pietro chiamò il mondo degli spiriti ‘una prigione’ come lo è per alcuni. Per molti spiriti è un luogo di studio e di attesa, per altri è un luogo di sofferenza. In questa prigione si trovano coloro che non hanno ancora ricevuto il Vangelo di Gesù Cristo. Questi spiriti hanno il loro libero arbitrio e possono essere tentati sia dal bene che dal male. I missionari provenienti dal paradiso visitano questa ‘prigione’ per predicare il Vangelo. Là vi sono tre classi di spiriti ai quali il Vangelo viene predicato: coloro che non hanno mai udito il Vangelo; persone oneste che hanno respinto il Vangelo mentre si trovavano sulla terra, poiché erano state accecate da astuzie degli uomini; e i malvagi e i disobbedienti che hanno respinto i profeti’ (Principi Evangelici, pag. 253). E’ quindi doveroso sottolineare che per i Mormoni c’è la possibilità che siano salvati anche coloro che muoiono senza essersi ravveduti e aver creduto nell’Evangelo di Dio sulla terra. La maniera in cui essi possono essere salvati nel paradiso è questa: da parte loro devono pentirsi, accettare l’Evangelo predicatogli dai missionari mormoni, il battesimo e l’imposizione delle mani compiuti in loro favore, e fare opere buone, mentre da parte dei viventi è necessario che essi si facciano battezzare e imporre le mani per lo Spirito Santo per i morti. ‘Mentre l’insegnamento e l’opera missionaria procedono nella prigione degli spiriti e le ordinanze per i morti sono compiute nei templi sulla terra, gli spiriti che prima erano non informati e disubbidienti ma che ora sono spiriti pentiti e purificati possono entrare nel paradiso e godere l’associazione con i giusti e le benedizioni del vangelo’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1063). Ma su che cosa si basano i Mormoni per sostenere che ci sono missionari nel mondo invisibile che si recano nella prigione a predicare l’Evangelo per salvare coloro che vi si trovano? Sulle parole di Pietro: "Essendo stato messo a morte, quanto alla carne, ma vivificato quanto allo spirito; e in esso andò anche a predicare agli spiriti ritenuti in carcere, i quali un tempo furon ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l’arca..." (1 Piet. 3:18-20). Essi prendono queste parole e dicono: ‘L’opera missionaria fra i morti fu iniziata da Cristo; chi di noi può dubitare che essa sia stata proseguita dai Suoi servi autorizzati, disincarnati, i quali, quando erano nella carne, erano stati incaricati di predicare il Vangelo ed esercitarne le ordinanze mediante l’ordinazione al Santo Sacerdozio? Che i fedeli apostoli che furono lasciati edificare la Chiesa sulla terra dopo la dipartita del suo divino Fondatore, che altri ministri della parola di Dio ordinati al Sacerdozio della Chiesa primitiva e in quella degli ultimi giorni, siano passati dal servizio sacerdotale fra i mortali a quello fra i disincarnati, è così abbondantemente implicito nella Scrittura da essere considerato un fatto certo. Essi sono chiamati a seguire le orme del Maestro, impartendo ammaestramenti qui fra i vivi, e nell’aldilà, fra i morti’ (James Talmage, op. cit., pag. 499-500). Si tenga presente però che quando i Mormoni dicono che l’opera missionaria tra i morti fu iniziata da Cristo non intendono dire che Cristo predicò personalmente a quegli spiriti ribelli infatti Joseph Fielding Smith ha dichiarato: ‘….il Signore non andò in persona tra i malvagi e i disobbedienti che avevano rigettato la verità per ammaestrarli; ma ecco, fra i giusti, egli organizzò le sue forze e stabilì dei messaggeri, rivestiti di potenza ed autorità, e li commissionò ad andar fuori e portare la luce del vangelo a loro che erano nelle tenebre, cioè a tutti gli spiriti degli uomini e così il vangelo fu predicato ai morti. (…) Così il vangelo fu predicato a coloro che erano morti nei loro peccati, senza una conoscenza della verità, o in trasgressione, avendo rigettato i profeti’ (Dottrina e Alleanze 138:29-30,32).

Confutazione

Il paradiso è in cielo e là vanno i credenti quando muoiono

Alla luce delle sacre Scritture il paradiso è il terzo cielo perché Paolo dopo avere detto ai Corinzi: ‘Conosco un uomo in Cristo, che quattordici anni fa... fu rapito fino al terzo cielo.." (2 Cor. 12:2), dice: "E so che quel tale... fu rapito in paradiso..." (2 Cor. 12:3-4). Che le cose stiano così è confermato anche da queste parole di Gesù all’angelo della Chiesa di Efeso: "A chi vince io darò a mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio" (Ap. 2:7); perché l’albero della vita si trova nella Gerusalemme celeste secondo che è scritto: "In mezzo alla piazza della città e d’ambo i lati del fiume stava l’albero della vita..." (Ap. 22:2). Inoltre la suddetta dottrina mormone è errata perché i credenti quando muoiono sono ricevuti subito in cielo, nella presenza di Dio. Ci sono molti passi che lo confermano; citiamone solo alcuni: "Io vidi sotto l’altare le anime di quelli ch’erano stati uccisi per la Parola di Dio e per la testimonianza che aveano resa....." (Ap. 6:9); "Ma siamo pieni di fiducia e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e d’abitare col Signore" (2 Cor. 5:8). Dove sta l’altare che vide Giovanni e dove sta il Signore? Nel Paradiso di Dio in cielo.

Come abbiamo visto i Mormoni identificano il paradiso con il seno d’Abramo di cui parlò Gesù nella storia del ricco e del Lazzaro; ma essi dimenticano o non sanno che questo luogo di conforto dove andavano i giusti, con la risurrezione di Cristo non esiste più essendo che tutti coloro che vi si trovavano furono da Cristo trasportati in cielo. Ecco perché è scritto: "Salito in alto, egli ha menato in cattività un gran numero di prigioni.." (Ef. 4:8). E si badi bene che ammesso e non concesso che i giusti quando muoiono vadano ancora in questo luogo di conforto chiamato seno d’Abramo, non sarebbe possibile in alcuna maniera ad alcuni di essi di spostarsi nell’Ades per predicarvi il Vangelo perché nella storia raccontata da Gesù quando il ricco chiese ad Abramo di mandare Lazzaro ad intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescargli la lingua perché era tormentato in quella fiamma tra le cose che Abramo gli disse ci sono queste: "E oltre a tutto questo, fra noi e voi, è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di là si passi da noi" (Luca 16:26). Come potete vedere, ancora prima che Cristo morisse e discendesse nell’Ades non c’era la possibilità che i giusti si spostassero dal seno d’Abramo all’Ades. Per cui è da escludersi pure che Cristo nello spirito abbia organizzato nel seno d’Abramo una compagnia di missionari per mandarli dal seno d’Abramo all’Ades con il compito di ammaestrare gli empi che vi si trovavano.

Non esistono missionari nell’aldilà incaricati di predicare l’Evangelo ai perduti affinché siano salvati

La dottrina mormone della predicazione nell’aldilà non è nuova sotto il sole perché era insegnata e creduta già nei primi secoli dopo Cristo da taluni che consideravano l’Ades un vasto campo di missione. Costoro dicevano che come Cristo alla sua morte era sceso nell’Ades a predicare il Vangelo, così anche gli apostoli dopo la loro morte vi andarono a predicare l’Evangelo, e secondo alcuni amministrarono pure il battesimo ai convertiti rendendo inutile il battesimo per i morti a cui alludeva Paolo ai Corinzi. Vediamo ora di esaminare le parole di Pietro alla luce di altre Scritture al fine di vedere se da esse si può dedurre questa dottrina mormone. L’apostolo Pietro dice nella sua prima epistola: "Poiché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, egli giusto per gl’ingiusti, per condurci a Dio; essendo stato messo a morte, quanto alla carne, ma vivificato quanto allo spirito; e in esso andò anche a predicare agli spiriti ritenuti in carcere, i quali un tempo furon ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l’arca..." (1 Piet. 3:18-20). Cominciamo col dire, che noi crediamo che Gesù Cristo quando morì, nello spirito, quindi senza il suo corpo, scese nell’Ades a predicare l’Evangelo. Sappiamo che ci sono quelli che non credono che egli scese nell’Ades a predicare perché dicono che questa predicazione di Cristo si riferisce a quella che Cristo rivolse mediante il suo spirito (lo Spirito di Cristo) tramite Noè a quelli della sua generazione. Ma costoro vengono smentiti da queste Scritture: "Tu non lascerai l’anima mia nell’Ades.." (Atti 2:27), e: "Salito in alto, egli ha menato in cattività un gran numero di prigioni ed ha fatto dei doni agli uomini. Or questo è salito che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra?" (Ef. 4:8-9); e poi anche dal fatto, che essi dimenticano, che Cristo predicò il Vangelo a quegli spiriti che furono ribelli ai giorni di Noè, e ai giorni di Noè il Vangelo ancora non era stato rivelato, e dal fatto che è detto che il Vangelo fu predicato ai morti e noi sappiamo che Noè, predicatore di giustizia, predicò ai vivi. Ciò che abbiamo detto sin qua esclude pure che questa predicazione non l’abbia fatta personalmente Gesù ma l’abbia fatta una compagnia di missionari da lui stabiliti nel seno d’Abramo. Poi vogliamo dire che, secondo quello che dice Pietro, questa predicazione fatta da Gesù Cristo non fu rivolta a tutti coloro che si trovavano incarcerati nell’Ades, ma solo ad una particolare categoria di spiriti, e precisamente a quegli spiriti ritenuti in carcere che ai giorni di Noè furono ribelli. Questo esclude quindi che il Vangelo sia stato predicato anche a tutti gli altri spiriti che prima della morte di Cristo erano stati ribelli; ci riferiamo per esempio agli spiriti che furono ribelli ai giorni di Lot, agli spiriti che furono ribelli ai giorni di Mosè, e agli spiriti che furono ribelli ai giorni dei profeti e a quelli che al tempo di Gesù erano stati ribelli. Ma perché Cristo andò a predicare l’Evangelo anche a quelli che erano morti ai giorni di Noè i quali erano stati ribelli? La ragione la spiega lo stesso Pietro dicendo: "Per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti; onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, ma vivessero secondo Dio quanto allo spirito" (1 Piet. 4:6). Confessiamo che la frase "vivessero secondo Dio quanto allo spirito" ci lascia perplessi perché non riusciamo a comprendere che cosa l’apostolo voglia dire. Ma questo comunque non ci preoccupa perché qualunque sia il significato di queste parole, noi sappiamo che esso non può essere che i peccatori morti nei loro falli possono ancora riconciliarsi con Dio nel periodo che intercorre tra la morte e la risurrezione dato che la Scrittura afferma categoricamente che "è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio" (Ebr. 9:27). Ma la Scrittura afferma in diverse altre maniere che gli empi morti non avranno più nessun’altra possibilità di riconciliarsi con Dio; nel libro della Rivelazione per esempio è scritto: "Quanto ai codardi, agl’increduli, agli abominevoli, agli omicidi, ai fornicatori, agli stregoni, agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda" (Ap. 21:8), ed anche: "E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco" (Ap. 20:15). Notate che tra coloro che verranno condannati al tormento eterno ci sono pure gli increduli, il che conferma le parole di Gesù: "Chi non avrà creduto sarà condannato" (Mar. 16:16), e che quelle parole confermano quelle di Paolo ai Corinzi: "Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio" (1 Cor. 6:9-10), infatti anche in queste parole dell’apostolo compaiono i fornicatori e gli idolatri che sono anche menzionati dall’apostolo Giovanni tra coloro che verranno gettati nel fuoco eterno. E’ dunque superfluo dire che coloro che muoiono non riconciliati con Dio sono destinati all’ira di Dio e non potranno in nessuna maniera dopo morti pentirsi e credere nel Vangelo. Gesù quando rimproverò la sua generazione perché non aveva voluto pentirsi e credere in lui disse: "La regina del Mezzodì risusciterà nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché ella venne dalle estremità della terra per udir la sapienza di Salomone; ed ecco qui v’è più che Salomone. I Niniviti risusciteranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno; perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco qui v’è più che Giona" (Luca 11:31-32); facendo chiaramente capire che quelli che lo avevano rigettato in quella generazione sarebbero stati condannati, e perciò dopo la loro morte non ci sarebbe stata più alcuna altra possibilità di essere salvati, né prima della risurrezione e neppure dopo. E potremmo proseguire con molti altri passi esplicativi ma ci fermiamo qui, ma non vogliamo concludere prima di avere detto queste poche cose. Se ci fosse una seconda possibilità di riconciliarsi con Dio dopo morti perché mai l’apostolo Paolo avrebbe detto ai Corinzi: "Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della salvezza!" (2 Cor. 6:2)? E perché mai l’apostolo Pietro scongiurava ed esortava i Giudei dicendo loro: "Salvatevi da questa perversa generazione" (Atti 2:40), ed il profeta Isaia ancora prima di loro diceva agli uomini della sua generazione: "Cercate l’Eterno, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentr’è vicino" (Is. 55:6)? Non è forse perché essi sapevano che dopo morti i peccatori non avrebbero più potuto trovare il Signore ed invocarlo per essere salvati? "Quale speranza rimane mai all’empio quando Iddio gli toglie, gli rapisce l’anima?" (Giob. 27:8), domandava Giobbe; la risposta è nessuna. Hanno torto dunque i Mormoni ad affermare questa loro dottrina perché essa contrasta la Parola di Dio.

Non parliamo poi del fatto che secondo loro Cristo avrebbe iniziato l’opera missionaria tra i morti per farla proseguire poi ai suoi ministri: ma quando mai Cristo fece capire ai suoi che dopo morti avrebbero dovuto continuare a predicare l’Evangelo ai morti? Mai noi diciamo: se è vero che la predicazione e l’insegnamento implicano una fatica secondo che è scritto in Timoteo: "Gli anziani che tengon bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che faticano nella predicazione e nell’insegnamento..." (1 Tim. 5:17), e ai Colossesi: "A questo fine io m’affatico, combattendo secondo l’energia sua, che opera in me con potenza..." (Col. 1:29), e se è vero che Giovanni dice: "E udii una voce dal cielo che diceva: Scrivi: Beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito essendo che si riposano dalle loro fatiche.." (Ap. 14:13); non sarebbe l’affaticarsi nella predicazione nell’aldilà in piena contraddizione con quello che ha detto lo Spirito Santo? Ma oltre a questo la Scrittura non insegna che i giusti morti possano fare qualcosa a pro degli empi morti; né pregare per loro e neppure predicargli l’Evangelo. Come si vede anche i Mormoni hanno il loro purgatorio, ma è un pò diverso da quello cattolico romano.

 

I SEGNI CHE PER I MORMONI ANNUNZIANO L’IMMINENTE RITORNO DI CRISTO E L’INIZIO DEL MILLENNIO

La dottrina mormone

I Mormoni dicono che il ritorno di Cristo è imminente, ossia alle porte perché i segni che lo devono precedere sono ormai quasi tutti compiuti. Ma quali sono questi segni da cui i Mormoni comprendono che il ritorno di Cristo è imminente? Sono questi: le guerre, la malvagità e le sofferenze presenti sulla terra, la ‘restaurazione’ del Vangelo per opera di Joseph Smith, la scoperta del Libro di Mormon, il ritorno di Elia come fu predetto da Malachia, l’edificazione della Nuova Gerusalemme nello Stato del Missouri e il raduno dei Giudei e degli Israeliti. In particolare, nell’esposizione della dottrina mormone vogliamo soffermarci sugli ultimi quattro ‘segni’ appena citati.

Il ritrovamento del Libro di Mormon. Il ritrovamento del Libro di Mormon fu predetto da Dio tramite Ezechiele in questi termini: "E la parola dell’Eterno mi fu rivolta, in questi termini: E tu, figliuol d’uomo, prenditi un pezzo di legno, e scrivici sopra: - Per Giuda, e per i figliuoli d’Israele, che gli sono associati. - Poi prenditi un altro pezzo di legno, e scrivici sopra: - Per Giuseppe, bastone d’Efraim e di tutta la casa d’Israele, che gli è associata. - Poi accostali l’uno all’altro per farne un solo pezzo di legno, in modo che siano uniti nella tua mano. E quando i figliuoli del tuo popolo ti parleranno e ti diranno: - Non ci spiegherai tu che cosa vuoi dire con queste cose? - tu rispondi loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io prenderò il pezzo di legno di Giuseppe ch’è in mano d’Efraim e le tribù d’Israele che sono a lui associate, e li unirò a questo, ch’è il pezzo di legno di Giuda, e ne farò un solo legno, in modo che saranno una sola cosa nella mia mano" (Ez. 37:15-19). Per i Mormoni, il legno di Giuda sarebbe la Bibbia, mentre quello di Giuseppe è il Libro di Mormon (questo perché i Nefiti, a cui si deve la trascrizione del Libro di Mormon in Egiziano riformato, per loro sono discendenti di Giuseppe); i due sono stati associati e sono diventati una sola cosa nella mano di Dio!! Talmage dice di questo fatto: ‘Il grande evento fu predetto che sarebbe occorso negli ultimi tempi, in preparazione della seconda venuta di Cristo’ (James Talmage, The Articles of Faith, pag. 277). Si tenga però presente che, come abbiamo visto in precedenza, i Mormoni aspettano che vengano alla luce altri scritti ‘sacri’ prima del ritorno di Cristo.

Il ritorno di Elia. Per quanto riguarda il ritorno di Elia predetto da Malachia esso, per i Mormoni, ha trovato il suo adempimento in una delle ‘rivelazioni’ di Joseph Smith trascritte in Dottrina e Alleanze che è la seguente. Il profeta Elia, il 3 Aprile 1836, apparve a Joseph Smith e a Oliver Cowdery nel tempio di Kirtland e dichiarò loro: ‘Ecco, è pienamente arrivato il tempo di cui fu parlato dalla bocca di Malachia, quando disse che egli, Elia, sarebbe stato mandato prima del grande e terribile giorno del Signore, per rivolgere i cuori dei padri ai figli e i figli verso i padri, per tema che tutta la terra non sia colpita con una maledizione. Le chiavi di questa dispensazione sono dunque messe nelle vostre mani; e da questo voi potrete sapere che il giorno grande e terribile del Signore è prossimo, cioè alle porte’ (Dottrina e Alleanze 110: 14-16).

La costruzione di Sion e il radunamento di Israele. Il decimo articolo di fede della chiesa mormone dice: ‘Noi crediamo nel letterale radunamento di Israele e nella restaurazione delle Dieci Tribù; che Sion sarà costruita sopra questo [l’Americano] continente;...’ (James Talmage, op. cit., pag. 2). I Mormoni, prendono diversi passi dell’Antico Testamento che parlano del ritorno dalla cattività degli Israeliti e del loro radunamento, ed affermano che essi si riferiscono ad una serie di radunamenti che si verificheranno prima del ritorno del Signore. Queste predizioni, secondo Talmage, ‘si sono solo parzialmente adempiute’ (ibid., pag. 336) perché l’opera di concentramento sta ancora procedendo. In questa opera di concentramento avranno un ruolo fondamentale i Mormoni, perché loro sono i membri della ‘Chiesa restaurata’ che hanno ricevuto le chiavi necessarie per radunare tutti gli Israeliti. Difatti, a dire dei Mormoni, Mosè sarebbe apparso nel 1836 a Joseph Smith e a Oliver Cowdery e gli avrebbe affidato ‘le chiavi del radunamento d’Israele dai quattro canti della terra, e della conduzione delle Dieci Tribù dalla terra del settentrione’ (Dottrina e Alleanze 110:11). Ancora una volta emerge il fatto che i Mormoni sono in possesso di chiavi che gli altri non hanno. Ma vediamoli questi radunamenti che secondo i Mormoni precederanno il ritorno di Cristo.

1) Il radunamento di Efraim. Efraim, secondo quello che insegna la Scrittura era uno dei figli di Giuseppe, che diventò una delle tribù d’Israele. Per i Mormoni, dato che Joseph Smith era ‘un puro Efraimita’ (Joseph Fielding Smith, Doctrines of Salvation, III, 253), il Libro di Mormon fu messo nelle mani di Efraim. Efraim ha ricevuto il sacerdozio e la pienezza del Vangelo, ed esso quindi deve essere ‘radunato per prima per preparare la via, attraverso il vangelo e il sacerdozio, per il resto delle tribù d’Israele quando verrà il tempo per loro di essere radunate in Sion’ (Joseph Fielding Smith, op. cit., III, 252). E dato che molti Mormoni oggi ritengono di essere del ramo di Efraim è ovvio che questo radunamento di Efraim è in corso. Efraim deve essere radunato in Sion, da non confondere però con la Sion di cui parla la Scrittura, perché questa Sion è la città d’Independence, nello Stato del Missouri, città nella quale si trova il posto esatto, ‘divinamente rivelato’ a Joseph Smith, dove deve essere costruito il tempio (cfr. Dottrina e Alleanze 57:1-5). In questa Sion quando si scatenerà l’ira di Dio si potrà trovare rifugio e avere salva la vita. Attualmente però questo raduno in Sion non è possibile, per questo gli ‘onesti di cuore’ si stanno radunando nelle valli delle Montagne Rocciose. Ma Talmage afferma che ‘malgrado tutto Sion sarà stabilita sul posto scelto’ (James Talmage, The Articles of Faith, pag. 353) .

2) Il raduno dei Giudei in Gerusalemme. Per i Mormoni c’è una differenza tra i Giudei e gli Israeliti; i primi sono i discendenti del Regno di Giuda, i secondi i discendenti del Regno d’Israele. I Giudei saranno radunati a Gerusalemme, nello Stato d’Israele: e perciò Cristo quando tornerà regnerà durante il millennio da due città, Sion, o meglio Independence nel Missouri, e Gerusalemme in Israele (cfr. James Talmage, The Articles of Faith, pag. 346) .

3) Il raduno delle dieci tribù d’Israele. Questi sono gli Israeliti che sono creduti nascosti nella terra del settentrione, a cui secondo Talmage, Cristo risorto andò a predicare dopo avere visitato i Nefiti. Queste tribù saranno condotte a Sion nel Missouri, dove riceveranno onore dalle mani di coloro che sono di Efraim che per quel tempo saranno già concentrati in Sion (cfr. James Talmage, op. cit., pag. 340-341; Dottrina e Alleanze 133:26-34).

Quando questi raduni saranno completati allora Cristo tornerà sulla terra per stabilire il suo regno millenario.

Va detto adesso qualcosa riguardo alla Sion fondata da Enoch. Secondo il libro di Mosè che è presente in Perla di gran prezzo Enoch costruì una città che fu chiamata la Città della Santità o Sion. Questa città poi sarebbe stata rapita in cielo. Talmage afferma che la Nuova Gerusalemme che Giovanni vide scendere dal cielo è appunto la città di Enoch che ritornerà dal cielo e che ‘la gente o la Sion di Enoch, e la moderna Sion o i santi radunati nel continente occidentale diventeranno un unico popolo’ (James Talmage, op. cit., pag. 352).

Confutazione

I segni che secondo i Mormoni devono avvenire prima del ritorno di Cristo alla luce delle Scritture

Indubbiamente Gesù lo ha predetto; prima del suo ritorno la malvagità aumenterà e la carità dei più si raffredderà, le nazioni si leveranno l’una contro l’altra, vi saranno pestilenze e carestie e grandi terremoti sulla terra; su questo punto quindi siamo concordi nel dire che queste cose devono accadere prima del ritorno di Cristo, e per quanto ci riguarda possiamo dire di vederne l’adempimento.

Per quanto riguarda la ‘restaurazione’ del Vangelo da parte di Joseph Smith così tanto enfatizzata dai Mormoni e fatta passare per una grande benedizione di Dio per il mondo dobbiamo dire che essa è una delle tante imposture che rientravano nel piano di Dio che dovessero spuntare fuori negli ultimi tempi. Gesù lo disse chiaramente: "E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti" (Matt. 24:11); e come avrebbero sedotto le persone? Alcuni di loro annunziando di avere ricevuto da Dio la pienezza del Vangelo; tra questi c’è appunto pure Joseph Smith. In effetti quella che è chiamata dai Mormoni la ‘restaurazione’ del Vangelo non è altro che un sovvertimento del Vangelo di Cristo. Quindi non qualcosa di benefico per le persone ma di malefico. E che dire poi del ritrovamento del Libro di Mormon che secondo i Mormoni era stato per giunta predetto dal profeta Ezechiele? Un inganno ben mascherato. L’interpretazione data dai Mormoni alle parole del profeta infatti è del tutto falsa perché Dio con quelle parole predisse un altro evento completamente diverso da quello spiegato dai Mormoni, e cioè la riunione del Regno d’Israele così come era prima della morte di Salomone. Ricordatevi che con la morte di Salomone il Regno d’Israele si divise, al nord si formò il Regno d’Israele identificato talvolta con Efraim e talvolta con Israele, regno che era composto da dieci tribù e su cui per primo regnò Geroboamo. Al sud invece si formò il Regno di Giuda composto dalla tribù di Giuda e da quella di Beniamino (cfr. 1 Re 12:1-32). E il Signore tramite Ezechiele predisse appunto che avrebbe riunito questi due regni che sarebbero diventati uno solo nelle sue mani; e fece questa predizione ordinando al profeta di prendere quei due bastoni e di scriverci i nomi dei regni, e di unirli affinché diventassero uno solo. Come potete vedere, non è assolutamente prefigurata l’associazione del Libro di Mormon alla Bibbia in quello che Dio disse di fare a Ezechiele. Certo che il principe di questo mondo è riuscito a fare credere ai Mormoni delle cose veramente assurde.

Passiamo ora al ritorno di Elia adempiutosi secondo i Mormoni nel 1836 con l’apparizione di Elia a Joseph Smith. La succitata ‘rivelazione’ di Joseph Smith che ne attesta la sua venuta è un impostura, una vanità scaturita dalla mente carnale di Joseph Smith perché Elia deve ancora venire secondo le parole di Gesù. Infatti Egli disse: "Elia deve venire e ristabilire ogni cosa" (Matt. 17:11). Gesù non disse che Elia sarebbe apparso in visione a qualcuno per assegnargli una particolare autorità o missione, ma che egli sarebbe apparso personalmente in carne ed ossa per compiere una determinata opera. Invece i Mormoni interpretando arbitrariamente le parole di Malachia, usandosi di una ‘rivelazione’ avuta da Joseph Smith, affermano che Elia è venuto, ha assegnato il compito di restaurare le cose a Joseph Smith introducendo il battesimo per i morti; sì perché per i Mormoni il cuore dei padri può essere rivolto verso i figli, e quello dei figli verso i padri per mezzo del battesimo per i morti che è una delle ordinanze da celebrare nel loro tempio. E difatti il battesimo per i morti ha iniziato ad essere amministrato solo dopo che Joseph Smith disse di avere avuto quella ‘rivelazione’; e con questo battesimo antiscritturale sono iniziate anche delle intense ricerche genealogiche da parte dei Mormoni. La ragione è ovvia; trovare più antenati possibili che non avevano conosciuto il Vangelo ‘restaurato’ di Joseph Smith per farsi battezzare per loro!

Volgiamoci adesso al ritorno degli Israeliti. Cominciamo col dire che questo fatto di distinguere i Giudei dagli Israeliti non è scritturale; perché secondo la Scrittura gli Israeliti sono Giudei, e i Giudei sono Israeliti a prescindere dalla tribù a cui essi appartengono; e di conseguenza è errato distinguere due raduni, uno dei Giudei e l’altro degli Israeliti, come fanno i Mormoni. Poi diciamo che Joseph Smith non era Efraimita, (perché di discendenza inglese da parte del padre e scozzese da parte della madre), che Mosè non apparve né a lui e neppure a Cowdery per dargli quelle chiavi, e che i Mormoni non possono essere identificati con Efraim. A proposito di questo diciamo che la Chiesa di Cristo è formata da Giudei in ispirito perché è scritto che "Giudeo è colui che lo è interiormente" (Rom. 2:29); quindi da persone che sono state circoncise della circoncisione di Cristo. Per questo la Chiesa di Dio è chiamata da Paolo ai Galati "l’Israele di Dio" (Gal. 6:16). E’ giusto dunque chiamare la Chiesa di Dio l’Israele di Dio; ma è sbagliato chiamare i Mormoni Efraimiti o l’Israele di Dio. Va da sé che anche il radunamento di questi cosiddetti Efraimiti in Sion, cioè nella città d’Independence in America, è un evento non predetto dalla Scrittura, e che la discesa dal cielo della Nuova Gerusalemme o la Sion di Enoch in Independence è solo il frutto dell’immaginazione di Joseph Smith. Ma noi diciamo ai Mormoni: se la Nuova Gerusalemme è stata costruita da Dio come è possibile che l’abbia costruita Enoch? Ma se è sempre stata in cielo da che fu costruita da Dio come poteva essere un giorno in terra? Quanto a noi la città a cui aneliamo è una sola; quella che ha i veri fondamenti e il cui costruttore e architetto è Dio, e che è in cielo da dove nel tempo fissato da Dio scenderà sulla terra. Dopo avere ciò detto qualcuno dirà: Ma allora che dire del radunamento d’Israele predetto nella Scrittura? Ci crediamo infatti riteniamo che il ritorno di una parte di Giudei nella terra d’Israele in questo secolo faccia parte del disegno di Dio in verso il popolo che egli ha preconosciuto e questo ritorno di certo può essere confermato tramite diverse Scritture dell’Antico Testamento. Vogliamo dire però che il nostro sguardo, per quel che concerne i segni dei tempi, non deve fissarsi più del necessario sul ritorno dei Giudei nella loro patria, ritorno che, dobbiamo dire, benché vi fossero anche ai tempi degli apostoli molti Giudei nelle nazioni straniere non fu mai enfatizzato da loro nei loro Scritti, anzi dobbiamo dire che né Paolo, né Pietro, né Giovanni e neppure Giacomo ne parlarono mai nei loro Scritti, eppure anch’essi aspettavano la venuta del Signore, anche loro potevano vedere dai segni dei loro tempi che la venuta del Signore era vicina e s’avvicinava; questo ci dovrebbe fare riflettere. Paolo ai Tessalonicesi ha detto: "Or, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente... poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch’egli è Dio" (2 Tess. 2:1-4). Ecco due segni specifici che Paolo ha detto devono accadere prima del ritorno del Signore; l’apostasia e la manifestazione dell’uomo del peccato, chiamato anche in un altro luogo l’anticristo. Oltre a questi possiamo aggiungervi l’apparizione del profeta Elia secondo che è scritto: "Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell’Eterno, giorno grande e spaventevole" (Mal. 4:5), ed anche la predicazione del Vangelo (non di quello cosiddetto restaurato dei Mormoni) a tutte le genti secondo che è scritto: "E prima convien che fra tutte le genti sia predicato l’evangelo... e allora verrà la fine" (Mar. 13:10; Matt. 24:14). Oltre a questi segni naturalmente ci sono i seguenti; guerre, terremoti, pestilenze, carestie, segni nel cielo, aumento della malvagità, diminuzione della carità fraterna, persecuzioni contro i santi.

 

IL MILLENNIO, IL GIUDIZIO FINALE E I QUATTRO LUOGHI DOVE ANDRANNO GLI UOMINI ALLA FINE DI ESSO

La dottrina mormone

Il ritorno di Cristo e la prima risurrezione. I Mormoni credono che Cristo tornerà dal cielo e che in quel giorno, di cui nessuno conosce né il giorno e né l’ora, i credenti morti risorgeranno e quelli viventi saranno mutati e saranno rapiti nell’aria ad incontrare il Signore. Quando Cristo tornerà dal cielo comincerà a regnare personalmente sulla terra per mille anni. Questo regno mondiale avrà due capitali, una è Gerusalemme in Israele e l’altra la Sion sul continente Americano. I Mormoni credono che ci saranno due risurrezioni; una all’inizio del millennio e l’altra alla fine di esso. All’inizio del millennio risusciteranno i santi, ma anche coloro tra i pagani che cercavano la luce a tastoni ma morirono nell’ignoranza del Vangelo, e i bambini che morirono nella loro innocenza. Questa è la prima risurrezione che secondo i Mormoni ‘continuerà nel proprio ordine attraverso il millennio. I giusti che vivranno sulla terra e moriranno durante il Millennio sperimenteranno una risurrezione immediata’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1223). Questa prima risurrezione ‘include la gloria celestiale e quella terrestriale’ (ibid., pag. 1223). Bisogna precisare però quanto segue a riguardo della prima risurrezione insegnata dai Mormoni. Essi dicono infatti che la risurrezione dei giusti, ossia la prima risurrezione, ‘…. fu inaugurata dalla risurrezione di Gesù Cristo; immediatamente di seguito molti dei santi vennero fuori dalle loro tombe. Una continuazione di questa, la risurrezione dei giusti, è stata da quel tempo in operazione, e sarà grandemente estesa (…) in concomitanza con la venuta di Cristo nella Sua gloria’ (James Talmage, The Articles of Faith, pag. 385). In altre parole per i Mormoni quei santi che dormivano e che risuscitarono quando Cristo spirò sulla croce (cfr. Matt. 27:52) parteciparono alla prima risurrezione, e nel corso del tempo molti altri risuscitarono, come per esempio Pietro e Giacomo i quali nel loro stato di risorti apparvero a Joseph Smith.

Il millennio. Come inizierà il millennio i malvagi saranno messi a morte, e durante il millennio gli spiriti dei malvagi rimarranno nella prigione dove essi avranno la possibilità di pentirsi e purificarsi attraverso le cose che soffriranno. Comincerà dunque questo regno millenario durante il quale vivranno fianco a fianco sia immortali che mortali. I mortali avranno una grande opera da fare, cioè il battesimo per i morti. Saranno diretti in quest’opera dai risorti e il Signore. ‘I Santi degli Ultimi giorni credono che durante l’era millenniale essi saranno privilegiati di continuare l’opera vicaria per i morti, che costituisce una così importante e caratteristica specialità del loro dovere, e che le facilità derivanti dal fatto che la comunicazione con i cieli sarà diretta permetterà loro di portare avanti il loro lavoro d’amore senza ostacoli’ (James Talmage, op. cit., pag. 371). La pace e l’amore universale caratterizzeranno questo millennio. ‘Il Millennio (…) sarà una era sabbatica – mille anni di pace. L’inimicizia tra l’uomo e la bestia cesserà (…) e l’amore governerà’ (ibid., pag. 369); ‘le nazioni vivranno in pace, le guerre cesseranno, la ferocia delle bestie sarà repressa…’ (ibid., pag. 377). E questo perché Satana durante questi mille anni sarà legato, il suo potere sarà represso.

La risurrezione dei malvagi alla fine del millennio e il giudizio finale. Alla fine del millennio risusciteranno gli ingiusti, ossia ‘coloro destinati alla gloria telestiale e alla perdizione’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1223). Sempre in questo tempo Satana sarà sciolto e taluni rimarranno sedotti e diventeranno figli della perdizione. Coloro che egli riuscirà a sedurre includeranno alcuni abitanti della terra e alcuni dei malvagi appena risorti. Una grande battaglia sarà combattuta in cui Satana e i suoi eserciti saranno sconfitti dagli eserciti di Dio che i Mormoni ci fanno sapere saranno guidati da Adamo, cioè l’arcangelo Michele: ‘Alla fine del Millennio, Adamo come Michele condurrà ancora i giusti in battaglia contro il diavolo e i suoi eserciti’ (ibid., vol. I, pag. 16); ‘Perché Michele combatterà le loro battaglie e vincerà colui che cerca il trono di colui che siede sopra il trono cioè l’Agnello’ (Dottrina e Alleanze 88:115). Alla fine del millennio la terra sarà finalmente rigenerata; Talmage dice infatti che ‘la terra deve subire un cambiamento analogo alla morte, e deve essere rigenerata in una maniera paragonabile alla risurrezione’ (James Talmage, op. cit., pag. 378). Ciò significa che per i Mormoni ‘la terra non sarà distrutta ma glorificata, non oltrepassata ma trasformata..’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1009). Alla fine del millennio, come abbiamo detto innanzi, ci sarà dunque la seconda risurrezione ed allora tutti gli uomini saranno giudicati e suddivisi in quattro gruppi che andranno a dimorare in quattro luoghi diversi. Nel libro Principi Evangelici si legge: ‘Dopo la risurrezione non vi sarà più necessità di un mondo degli spiriti. Tutti i figli di Dio saranno assegnati ad uno dei quattro luoghi preparati per loro, in dipendenza della loro obbedienza alle leggi ed alle ordinanze del Vangelo. Questi luoghi sono noti come i regni di gloria celeste, terrestre e teleste e le tenebre’ (Principi Evangelici, pag. 254).

Nel regno celeste, che sarà localizzato su questa terra dopo la sua ‘rigenerazione’, andranno coloro che hanno ricevuto la testimonianza di Cristo, che hanno ricevuto il Vangelo, cioè hanno creduto in Cristo, si sono ravveduti dei loro peccati, sono stati battezzati per immersione da uno avente autorità, ed hanno ricevuto lo Spirito Santo mediante l’imposizione delle mani, e perseverano nella giustizia fino alla fine. In questo regno però ci sono differenti privilegi e poteri infatti ci sono tre cieli o tre gradi, e per ottenere il più alto un uomo deve contrarre il nuovo ed eterno patto di matrimonio, cioè il matrimonio celestiale. Coloro che riceveranno il più alto grado di gloria in questo regno diventeranno Dèi e vivranno per sempre con le loro spose e procreeranno dei figli spirito. Con loro vivranno sia il Padre che Gesù Cristo (cfr. Dottrina e Alleanze 76:62-64). Coloro che invece non hanno contratto il matrimonio celestiale e sono lo stesso degni di entrare nel regno celeste diventeranno solo angeli e non avranno la possibilità di continuare a vivere con le loro spose e di procreare dei figli spirito. Tutti costoro parteciperanno alla prima risurrezione; e tra di essi ci sono anche coloro che mentre erano nella prigione degli spiriti accettarono l’Evangelo mormone portatogli dai missionari mormoni e le ordinanze fatte a loro favore dai vivi sulla terra.

Nel regno terrestre, localizzato questo presumibilmente su un altro pianeta, invece entreranno ‘coloro che non ricevettero la testimonianza di Gesù nella carne, ma la ricevettero dopo’ (Dottrina e Alleanze 76:74) cioè nel mondo degli spiriti; coloro ‘che sono uomini onorati della terra, che furono accecati dall’astuzia degli uomini’ (ibid., 76:75). Costoro riceveranno ‘la presenza del Figlio, ma non la pienezza del Padre’ (ibid., 76:77).

Nel regno teleste, situato anche questo su un altro pianeta, entreranno coloro ‘che non ricevettero il Vangelo di Cristo, e neppure la testimonianza di Gesù (…) questi sono coloro che sono scaraventati all’inferno e soffrono l’ira dell’Onnipotente Dio, fino alla pienezza dei tempib (…) questi sono coloro che sono bugiardi, maghi, adulteri, fornicatori, e chiunque ama e pratica la menzogna’ (ibid., 76:82,106,103). Costoro saranno ‘come la rena lungo la riva del mare’ (ibid., 76:109), e ‘saranno i servitori dell’Altissimo; ma dove dimoreranno il Padre e Cristo essi non possono andare’ (ibid., 76:112). Costoro saranno visitati solo dallo Spirito Santo.

Una cosa da tenere presente a riguardo di coloro che andranno in questi regni appena citati è che secondo i Mormoni avranno un corpo differente in gloria l’uno dall’altro. ‘Il corpo risuscitato sarà adattato alle condizioni e alla gloria alle quali la persona è assegnata nel giorno del giudizio (…) Dottrina e Alleanze insegna che (…) sono designate tre glorie’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1223). Cosa questa che per loro anche Paolo affermò: ‘Anche Paolo menzionò tre glorie di corpi risorti: uno come il sole (celestiale), un altro come la luna (terrestriale), e il terzo come le stelle’ (ibid., pag. 1223). Quindi i maghi, gli adulteri, i bugiardi avranno un corpo con una gloria come quella delle stelle!

Nelle tenebre infine andranno quelli che vengono chiamati figli della perdizione (che sono una piccola parte di tutti gli esseri umani) che ‘sono coloro che hanno ricevuto la testimonianza di Gesù mediante lo Spirito Santo ed hanno conosciuto il potere del Signore, ma hanno permesso a Satana di vincerli. Essi hanno rinnegato la verità e sfidato il potere del Signore. Sarebbe meglio se non fossero mai nati. Per loro non c’è perdono. Hanno rinnegato il Santo Spirito dopo averlo ricevuto. Essi non avranno un regno di gloria: vivranno nelle tenebre eterne, nel tormento e nella infelicità insieme a Satana ed ai suoi angeli per sempre e in eterno’ (Principi Evangelici, pag. 259. cfr. Dottrina e Alleanze 76:35-38). A proposito dell’eternità delle pene va detto però che i Mormoni sono ambigui perché pare che esse non siano in realtà eterne. Talmage dice che il Signore diede una rivelazione attraverso il profeta Joseph Smith in cui avrebbe detto che ‘tuttavia, non è scritto che non ci sarà una fine a questo tormento, ma è scritto tormento senza fine’ (James Talmage, op. cit., pag. 62). A proposito invece del tormento che i figli della perdizione sperimenteranno va detto che i Mormoni lo ritengono un tormento che è descritto metaforicamente come stagno ardente di fuoco e di zolfo. Essi dicono infatti: ‘La condizione spirituale di coloro in questo regno è descritta metaforicamente come un lago di fuoco inestinguibile e di zolfo e come ‘un verme [che] non muore mai’. (…) Il Profeta Joseph Smith spiegò: ‘Un uomo è il suo proprio tormentatore e il suo condannatore… Il tormento della delusione nella mente dell’uomo è acuto come un lago che brucia con fuoco e zolfo’. Il fuoco e lo zolfo caratterizzano la persona, non il posto’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1391).

Possiamo dire alla fine di questa esposizione escatologica che i Mormoni quantunque non si possano chiamare Universalisti nel senso stretto pure possono essere chiamati Universalisti nel senso largo, perché essi ammettono che solo un piccolo gruppo di persone sarà condannato al tormento eterno (se eterno veramente sarà), mentre tutti gli altri in una maniera o nell’altra saranno salvati.

Confutazione

L’insegnamento della Scrittura sulla sorte finale degli uomini

La Scrittura innanzi tutto afferma che coloro che saranno salvati sono solo un piccolo gruppo, un gruppo minoritario in confronto a coloro che andranno in perdizione infatti Gesù ha detto: "Larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entran per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano" (Matt. 7:13-14), e Pietro ha detto che nell’arca costruita da Noè "poche anime, cioè otto, furon salvate tra mezzo all’acqua" (1 Piet. 3:20). Il discorso che fanno dunque i Mormoni secondo il quale la maggiore parte degli uomini saranno salvati con un certo grado di gloria è falso.

Per quanto riguarda poi lo stato finale degli uomini, bisogna dire che la Scrittura ci insegna che i giusti, ossia tutti coloro che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello, dopo essere risorti ed essere stati mutati alla venuta di Cristo e regnato con lui quei mille anni (cfr. 1 Tess. 4:15-17; Ap. 20:4,6), regneranno con Cristo nei secoli dei secoli su una nuova terra (perché questa passerà alla fine del millennio) sulla quale scenderà dal cielo la Nuova Gerusalemme (cfr. Ap. 20:11; 21:1-2; 22:5). A riguardo della risurrezione dei giusti, cioè della prima risurrezione, è necessario inoltre dire che essa avrà luogo al ritorno di Cristo, per cui solo allora essi risorgeranno con un corpo incorruttibile, immortale e glorioso (cfr. 1 Tess. 4:16; 1 Cor. 15:22-23,52-53). Quei santi che risuscitarono di cui parla Matteo non parteciparono alla prima risurrezione perché essi risuscitarono con un corpo mortale per cui dovettero morire di nuovo. In altre parole essi ebbero una risurrezione come quella che sperimentò Lazzaro. Questo lo dimostra anche il fatto che essi non risuscitarono dopo la risurrezione di Gesù ma prima di essa infatti è scritto che quando Gesù rendè lo spirito: "La cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, e la terra tremò, e le rocce si schiantarono, e le tombe s’aprirono, e molti corpi de’ santi che dormivano, risuscitarono…" (Matt. 27:51-52). Come potete vedere la risurrezione di quei santi è posta tra le cose che avvennero alla morte di Gesù. Ciò che nel tempo è collocato dopo la risurrezione di Gesù è l’uscita di quei santi dai sepolcri e la loro apparizione a molti nella santa città (cfr. Matt. 27:53). E’ implicito dunque che anche Giovanni Battista, Pietro e Giacomo attendano anche loro la risurrezione; e perciò è falso quello che dicono i Mormoni che essi apparvero come esseri risorti a Joseph Smith (come è falso che Giovanni non vide la morte e si trova sulla terra come angelo ministratore, perché Giovanni morì ed anche lui aspetta la risurrezione). Altra cosa da dire a riguardo della risurrezione dei giusti è che la Scrittura non attesta che il loro corpo differirà in gloria a secondo del regno dove andranno e questo perché tutti i giusti otterranno un corpo glorioso simile a quello di Cristo ed erediteranno il regno di Dio. La distinzione tra corpo celestiale, corpo terrestriale e corpo telestiale è frutto dell’immaginazione diabolica di Joseph Smith che passava il tempo a generare dottrine strane. Paolo dice ai credenti di Filippi che Cristo "trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria" (Fil. 3:21), ed ai Corinzi dice che il nostro corpo "è seminato ignobile, e risuscita glorioso" (1 Cor. 15:43). Le sue parole riguardanti la differenza tra la gloria del sole, quella della luna e quella delle stelle, non hanno per nulla il significato datogli da Smith, perché con queste parole Paolo ha solo voluto dire che la gloria dei corpi celesti differisce dalla gloria dei corpi terrestri; cosicché alla risurrezione il corpo dei risorti sarà differente in gloria da quello che abbiamo noi adesso. E a conferma di ciò vi ricordo le parole di Gesù: "Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro" (Matt. 13:43). Certo, non tutti i giusti otterranno lo stesso premio perché c’è chi ha faticato di più chi di meno; ma di certo tutti erediteranno la vita eterna nel regno del Padre loro.

Passiamo ora ai peccatori, tra cui ci sono i codardi, gli increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri, i bugiardi, gli ubriachi, i ladri e gli adulteri che nel frattempo (cioè tra la loro morte e la fine del millennio) avranno dimorato nell’Ades. Nel giorno del giudizio, che si terrà alla fine del millennio, essi risusciteranno, saranno giudicati secondo le loro opere e saranno gettati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo assieme al diavolo e ai suoi angeli (che li avranno preceduti) e là vi saranno tormentati per l’eternità, dove per eternità intendiamo dire un tempo senza fine e non qualcosa altro (cfr. Ap. 20:12-15; 21:8; Matt. 25:41,46; Ap. 20:10). Non esistono dunque peccatori che non saranno gettati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo. Joseph Smith dicendo che i maghi, gli adulteri, i bugiardi, i fornicatori saranno lo stesso salvati, anche se in un regno meno glorioso di quello celestiale e di quello terrestriale, si è messo apertamente e audacemente contro la parola di Dio per l’ennesima volta. Infatti la Scrittura dice in maniera categorica che "quelli che fanno tali cose non erederanno il regno di Dio" (Gal. 5:21), e che "la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda" (Ap. 21:8). Nessun tipo di gloria è riservata a codesta gente, ma solo ignominia. La vergogna e l’infamia coprirà il viso di costoro per l’eternità. Si sono compiaciuti nell’iniquità e Dio gli renderà ciò che si meritano; l’ignominia eterna. E tra costoro ci sono coloro che hanno praticato ed amato la menzogna, cioè i falsi profeti, che fanno parlare la loro lingua e dicono: Così parla il Signore’ quando il Signore non ha parlato e con la loro temerarietà seducono la gente; insomma tutta quella schiera di uomini fatti della stessa pasta di cui era fatto Joseph Smith. Lo sappiano bene questa gente ciò che li aspetta per l’eternità. Il Signore dice a costoro: "Io vi coprirò d’un obbrobrio eterno e d’un’eterna vergogna, che non saran mai dimenticati" (Ger. 23:40).

 

ALTRI LORO INSEGNAMENTI

La cena del Signore

La dottrina mormone. Essa fu istituita di nuovo da Cristo sul continente americano tra i Nefiti (cfr. Libro di Mormon, 3 Nefi 18:3-11). Essa è amministrata con l’acqua al posto del vino perché i Mormoni si attengono ad una ‘rivelazione’ di Joseph Smith avuta da un messaggero celeste mentre Smith stava recandosi a comprare del vino per ‘scopi sacramentali’. Costui gli avrebbe detto: ‘Perché, ecco, io ti dico che non importa quello che mangerete o quello che berrete quando voi partecipate al sacramento (…) Quindi, io ti do un comandamento, che tu non comprerai né vino né forte bevanda dai tuoi nemici’ (Dottrina ed Alleanze 27:2-4). Talmage dice dopo aver citato queste parole: ‘Su questa autorità, i Santi degli Ultimi giorni ministrano l’acqua nel loro servizio sacramentale, a preferenza del vino’ (James Talmage, op. cit., pag. 176) [23]. Essa è ministrata settimanalmente e tutti i membri della chiesa, inclusi i bambini non battezzati, sono incoraggiati a partecipare ad essa in memoria del corpo e del sangue di Cristo. Per consacrare gli elementi è necessario avere l’autorità del sacerdozio di Aaronne. E’ implicito che se uno è stato ordinato al sacerdozio superiore ha l’autorità di ufficiare lo stesso.

Confutazione. Abbiamo dimostrato precedentemente che la visita di Cristo a questi Nefiti è un impostura, per cui è implicito che anche l’istituzione della santa cena tra i Nefiti è un impostura. Per quanto riguarda la rivelazione di Joseph Smith secondo cui non importa che cosa si mangia o si beve quando si partecipa alla cena del Signore, essa è manifestamente falsa perché la Scrittura insegna che Gesù quando la istituì la istituì con del pane (pane azzimo perché durante la Pasqua era vietato mangiare alcunché di lievitato) e con del vino. Il pane simboleggia il suo corpo mentre il vino il suo sangue versato per la remissione dei nostri peccati (cfr. Mar. 14:22-25). Dunque questo ordinamento va ministrato con del pane e del vino.

 

Mosè

La dottrina mormone. Quando abbiamo parlato dell’apparizione di Elia e Mosè sul monte della trasfigurazione abbiamo detto che secondo i Mormoni in quell’occasione questi due profeti trasmisero le chiavi del sacerdozio a Pietro, Giacomo e Giovanni. Ora questa apparizione avvenne prima che Cristo fosse crocifisso e risuscitasse, e siccome che per i Mormoni Elia e Mosè dovevano ambedue avere un corpo fatto di carne ed ossa affermano che anche Mosè era stato trasportato senza vedere la morte. ‘Poiché egli aveva bisogno di un corpo di carne ed ossa per compiere questa commissione e poiché la risurrezione era vicina, Mosè fu traslato e portato in cielo, come Enoch ed Elia, senza esperimentare la normale morte…’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 959).

Confutazione. Prescindendo dal fatto che Elia e Mosè in quell’apparizione avvenuta su quel monte non conferirono nessuna chiave di nessun tipo ai tre apostoli di Cristo ivi presenti, diciamo che Mosè non fu trasportato in cielo come Enoch ed Elia perché egli vide la morte. E’ scritto infatti nel libro del Deuteronomio: "Mosè, servo dell’Eterno, morì quivi, nel paese di Moab, come l’Eterno avea comandato. E l’Eterno lo seppellì nella valle, nel paese di Moab, dirimpetto a Beth-Peor; e nessuno fino a questo giorno ha mai saputo dove fosse la sua tomba. Or Mosè avea centovent’anni quando morì…" (Deut. 34:5-7). Dio stesso disse a Giosuè il suo successore: "Mosè, mio servo, è morto…" (Gios. 1:2). E per ulteriore conferma citiamo le parole di Giuda che dice: "L’arcangelo Michele quando, contendendo col diavolo, disputava circa il corpo di Mosè, non ardì lanciare contro a lui un giudizio ingiurioso, ma disse: Ti sgridi il Signore" (Giuda 9).

 

Il divorzio

La dottrina mormone. ‘La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ufficialmente disapprova il divorzio ma permette sia il divorzio (la dissoluzione legale di un legame matrimoniale) che l’annullamento (un decreto che un matrimonio era illegale o invalido) in matrimoni civili, e ‘la cancellazione del sigillo’ nei matrimoni del tempio’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. I, pag. 391). ‘Eccetto in casi di infedeltà o altre estreme condizioni la Chiesa disapprova il divorzio’ (ibid., pag. 392).

Confutazione. Gesù disse: "Fu detto: Chiunque ripudia sua moglie, le dia l’atto del divorzio. Ma io vi dico: Chiunque manda via la moglie, salvo che per cagion di fornicazione, la fa essere adultera; e chiunque sposa colei ch’è mandata via, commette adulterio" (Matt. 5:31-32), ed anche: "Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio" (Luca 16:18). Ciò significa che all’uomo è lecito mandare via la moglie solo se questa le è infedele, ma dopo averla mandata via a cagione di fornicazione egli non ha il diritto di risposarsi perché in tale caso egli commetterebbe adulterio. Notate infatti che Gesù ha detto che chiunque manda via la moglie e ne sposa un'altra commette adulterio. La stessa cosa vale per la donna, cioè se il marito le è infedele ella ha il diritto di separarsi da lui ma non quello di passare ad un altro uomo. Paolo dice: "E se mai si separa, rimanga senza maritarsi o si riconcilî col marito" (1 Cor. 7:11), perché "la donna maritata è per la legge legata al marito mentre egli vive… ond’è che se mentre vive il marito ella passa ad un altro uomo, sarà chiamata adultera…" (Rom. 7:2,3). Per riassumere dunque l’insegnamento della Scrittura a proposito del divorzio, la Scrittura dice che il legame matrimoniale non si scioglie neppure a motivo dell’infedeltà di uno dei coniugi. In questo caso, a secondo di chi commette adulterio, il marito può mandare via la moglie e la moglie separarsi dal marito; ma nessuno può risposarsi mentre l’altro coniuge ancora vive. Solo se sopraggiunge la morte del coniuge l’altro può risposarsi lecitamente senza rendersi colpevole di adulterio.

 

Il servizio militare e la guerra

La dottrina mormone. ‘Nonostante la Chiesa si oppone alla guerra e riconosce che andare in guerra è una alternativa molto povera per risolvere i conflitti, decine di migliaia di Santi degli Ultimi Giorni hanno servito le forze armate delle loro nazioni, alcune volte persino combattendo in forze opposte, specialmente nella II Guerra Mondiale. La Chiesa considera l’essere leali cittadini un dovere dei suoi membri, senza riguardo alla nazionalità. Rispondere alla chiamata del servizio militare è una maniera appropriata di adempiere questo dovere di cittadinanza. I Santi degli Ultimi Giorni che scelgono le carriere militari non subiscono alcuna restrizione nelle loro comunità o nelle loro chiamate nella Chiesa. Mentre ogni membro è libero di obbiettare al servizio militare a motivo di coscienza, l’appartenenza alla Chiesa non è una giustificazione in se stessa, e i capi della Chiesa hanno scoraggiato l’obbiezione di coscienza in ogni conflitto del ventesimo secolo’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 903). Una osservazione va fatta; i Mormoni non potevano non assomigliare al loro fondatore anche nel loro atteggiamento verso la guerra. Joseph Smith violento, manesco ed arrogante quale era, era per la guerra; tanto è vero che solo quattro anni dopo aver pubblicato il Libro di Mormon, egli organizzò un esercito e marciò su Missouri per ‘redimere Sion’ ma questo progetto fu un completo fallimento. A Nauvoo, Illinois, egli diventò il generale della Legione di Nauvoo, cosicché veniva chiamato ‘il Generale Smith’.

Confutazione. Gesù disse: "Beati quelli che s’adoperano alla pace, perché essi saran chiamati figliuoli di Dio" (Matt. 5:9) e lo scrittore agli Ebrei dice: "Procacciate pace con tutti" (Ebr. 12:14). Quindi i discepoli di Cristo non possono imparare a guerreggiare con armi carnali per usarle eventualmente in una guerra che potrebbe scoppiare tra la nazione in cui si abita ed un'altra. Perché tutto ciò si oppone al procacciare la pace. Paolo ha detto che il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre e contro le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti (cfr. Ef. 6:12); questa è la ragione per cui noi non siamo chiamati a combattere contro nessun essere umano e le nostre armi non sono carnali ma di altro genere. Siamo dunque per la guerra, ma per quella giusta e santa e buona contro il diavolo e i suoi ministri invisibili che tengono schiavi miliardi di esseri umani sul globo terrestre, tra cui ci sono anche i Mormoni.

 

Il ballo

La dottrina mormone. Sull’Encyclopedia of Mormonism alla voce ‘Dance’ (Ballo) si legge: ‘Nel 1830 quando la Chiesa fu organizzata, molte denominazioni Cristiane erano ostili verso il divertimento e il gioco, particolarmente il ballo. Comunque, il Profeta Joseph Smith e i suoi successori difesero il ballo e parteciparono a balli di divertimento. Joseph Smith era un abile ballerino e si divertiva a tenere balli a casa sua. (….) più di 12,000 studenti dell’Università Brigham Young annualmente si iscrivono per il completamento del corso accademico in corsi di balletto, sala da ballo, ballo popolare, moderno, jazz, tap, aerobica e danza precisa. Compagnie di studenti che eseguono (Student performing companies) balletto, sala da ballo, ballo popolare, e danza moderna hanno conseguito riconoscimenti sia nazionali che internazionali’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. I, pag. 354,355).

Confutazione. La Scrittura dice: "Astenetevi da ogni specie di male" (1 Tess. 5:22) o come hanno tradotto altri "da ogni mala apparenza". Essa dice pure che la grazia di Dio che è apparsa "ci ammaestra a rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze" (Tito 2:12), e che dobbiamo spogliarci "del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici" (Ef. 4:22), tra le cui passioni c’è pure quella del ballo. Paolo dice anche ai Corinzi: "Non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo" (1 Cor. 6:19-20). Un discepolo di Cristo deve quindi astenersi dall’andare a ballare sia in discoteca che in qualche sala da ballo, e sia dall’organizzare feste danzanti in casa propria. Non importa se la musica sarà suonata da un gruppo musicale che ha fama di fare musica pulita anziché da qualche cantante o gruppo satanista che usa parole scurrili o incita alla violenza o al sesso; non importa se la musica sarà lenta anziché sfrenata, non importano queste differenze, perché la musica di questo mondo giace tutta quanta nel maligno e qualsiasi ballo che l’accompagna, non importa di che genere esso sia, è una manifestazione della carne. E chi è nello Spirito, avendo l’animo alle cose dello Spirito, eviterà queste manifestazioni carnali che non glorificano Dio. Sì, perché egli sa che qualsiasi cosa fa deve farla alla gloria di Dio e il ballo mondano non porta proprio a glorificare Dio. I Mormoni nel difendere il ballo mondano dimostrano di non essersi ancora convertiti dall’andazzo di questo mondo a Cristo, ma di correre dietro alle concupiscenze della carne.

 

CONCLUSIONE

La testimonianza di due ex-Mormoni

Nel corso di questo mio scritto confutatorio ho citato spesso il libro The Changing World of Mormonism dei coniugi Tanner. Alla fine del libro essi raccontano come sono stati salvati dal Signore: ecco le loro parole.

Dichiarazione di Jerald Tanner. Sono nato e cresciuto nella chiesa Mormone, e prima che avessi otto anni sentii che essa era la vera chiesa. Ricordo che mi venne detto che un certo uomo che era stato scomunicato dalla chiesa era posseduto dal diavolo. Posso ricordarmi che passavo oltre la casa di questo uomo ed avevo paura di lui perché io credevo fermamente che egli era posseduto dal diavolo. Io credevo che una persona doveva essere pressoché posseduta dal diavolo per lasciare ‘la vera chiesa’. La mia convinzione era così forte che io rimasi scioccato nel sentir dire ad un ragazzo alla scuola Domenicale che lui non sapeva con certezza che la chiesa era vera. Io ero convinto che fosse davvero strano per una persona essere membro della chiesa Mormone e non sapere che essa fosse la vera chiesa. Io credevo molto fermamente che Joseph Smith era un profeta di Dio e che io appartenevo alla sola vera chiesa. Quando avevo circa diciotto anni io dovetti confrontarmi con la realtà. Io posso ricordare la prima volta che vidi l’opuscolo di David Whitmer, An Address to All Believers in Christ; io lo buttai via disgustato. Dopo averlo buttato però, io cominciai a pensare che forse questa non era la giusta maniera di affrontare il problema. Se David Whitmer era nel torto nelle sue critiche contro Joseph Smith, sicuramente io potevo dimostrare che lui aveva torto. Così io presi l’opuscolo e lo lessi tutto. Scoprii che non potevo dimostrare che David Whitmer aveva torto, e che le rivelazioni che Joseph Smith diede erano state cambiate. Più tardi andai a Independence, Missouri, e vidi una copia dell’originale Book of Commandments, che confermava la dichiarazione di David Whitmer che le rivelazioni erano state cambiate. Da quel tempo io ho trovato sempre più prove che la chiesa nella quale fui allevato è nell’errore. Però la cosa più importante che scoprii non era che la chiesa era nell’errore, ma che io stesso ero nell’errore. Trovai che ero un peccatore che aveva bisogno di un Salvatore. La chiesa Mormone mi aveva insegnato buone morali, ma essi non mi avevano insegnato molto circa il potere di Cristo che poteva cambiare la mia vita. Si parlava molto di Joseph Smith, ma molto poco di Cristo. Di conseguenza io cominciai a pensare che avevo il potere dentro di me per vincere il peccato. Io non vedevo quanto avessi bisogno dell’aiuto di Dio per vincere il peccato. Così passai da un peccato ad un altro fino a che fui profondamente schiavo del peccato. Non trovai nessun aiuto nella chiesa Mormone; essi erano troppo occupati a predicare la gloria della chiesa, Joseph Smith, ecc. Essi erano troppo occupati a cantare ‘lode all’uomo che comunicò con Jehovah’ e ‘Noi ti ringraziamo o Dio per un profeta’ per parlarmi del Salvatore di cui io avevo così tanto bisogno. Essi erano troppo occupati a parlare di missioni, di decime, del piano della salute, ecc., per parlarmi del Cristo. Conseguentemente, nei servizi non c’era quasi niente che poteva dare vita e pace alla mia anima morente. (…) avevo diciannove anni quando sentii il vero messaggio di Cristo predicato, e ciò fu in una altra chiesa. Poco tempo dopo ricevetti Cristo nella mia vita e trovai la pace, la gioia, e la liberazione dal peccato. Come l’apostolo Paolo dichiarò: "Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura, le cose vecchie sono passate; ecco, sono diventate nuove" (2 Cor. 5:17). Jerald Tanner.

Dichiarazione di Sandra Tanner. Dato che nacqui e crebbi nella chiesa Mormone, e sono una pro-pro-nipote di Brigham Young (a great-great-grandchild of Brigham Young), io ebbi dei legami molto forti con la fede Mormone. Avevo circa diciassette anni quando frequentai un’altra chiesa. Come teenager la mia vita era centrata attorno alla chiesa Mormone. Dato che io ero attiva e pagavo la decima io pensavo che ero a posto con Dio. Io sapevo che peccavo ma io pensavo che la mia attività nella chiesa avrebbe in qualche maniera superato in valore il male che facevo. Io credevo (come credono i Mormoni) che fossi inerentemente buona. Io non temevo il giudizio di Dio. Oltre le cose che erano sbagliate nella mia propria vita, io cominciai a nutrire dubbi sulla mia chiesa. Poteva essere davvero la sola vera chiesa? Era la poligamia veramente giusta? Perché i negri non potevano avere il sacerdozio? Era così importante il matrimonio del tempio? Perché erano i suoi riti tenuti segreti? Aveva veramente Dio comandato ai Mormoni di indossare degli indumenti intimi speciali? Io avevo molte domande che passavano attraverso la mia mente. Quando iniziai il college mi iscrissi al Mormon Institute of Religion. Cominciai a fare delle domande in classe, cercando di trovare delle risposte ai miei dubbi. Ma un giorno il mio insegnante di istituto mi prese da parte e mi disse per favore di smettere di far domande in classe. C’era una ragazza che partecipava alla classe che pensava di unirsi alla chiesa ed io la stavo disturbando con le mie domande. Che sorpresa! Io avevo sperato di trovare delle risposte alle molte cose che mi preoccupavano ed ora ero stata messa a silenzio. Dopo poco tempo incontrai Jerald e cominciammo a studiare assieme la Bibbia e il Mormonismo. Mentre studiavamo io cominciai a vedere le contraddizioni tra la Bibbia e gli insegnamenti della chiesa Mormone. Ero cresciuta pensando che Brigham Young era uno degli uomini più grandi che fossero mai vissuti. Egli mi era sempre stato presentato come un tale santo uomo – profeta, veggente e rivelatore di Dio. Allora Jerald mi fece leggere alcuni dei sermoni di Brigham Young sul Journal of Discourses sull’espiazione del sangue (blood atonement). Rimasi scioccata! Io sapevo che ciò che Brigham Young stava dicendo era sbagliato ma non potevo conciliare questi sermoni con le cose che mi erano state sempre insegnate su di lui. Io sapevo che queste non erano parole di un profeta di Dio. Jerald mi mostrò anche i cambiamenti che erano stati fatti nelle rivelazioni di Joseph Smith. Il pensiero continuò a venire su di me che se Dio aveva dato veramente quelle rivelazioni a Joseph Smith perché c’era bisogno di riscriverle? Certamente il Creatore dell’universo poteva dirla giusta la prima volta! Come io studiavo non solo scoprii errori nel Mormonismo, io cominciai anche a comprendere che c’era qualcosa di sbagliato nella mia vita. Mentre studiavo la Parola di Dio capii che ero una ipocrita peccatrice. Nonostante i miei peccati io avevo pensato di essere a posto con Dio. (…) Dopo che io e Jerald ci sposammo, cominciammo a visitare le differenti chiese Protestanti. Come io sentii i sermoni io cominciai a realizzare che Dio non era interessato all’affiliazione delle persone alla chiesa, ma ad una relazione personale. (…) Ora voglio condividere gli eventi particolari del giorno che arresi il mio cuore e la mia vita a Gesù Cristo. La mattina presto (24 ottobre 1959) io decisi di ascoltare per un po’ la radio. Mi sintonizzai alla stazione radio Cristiana e ascoltai un sermone. Il ministro stava predicando sul grande amore di Dio e la misericordia offertaci attraverso Gesù Cristo. Niente mi aveva mai colpito con una tale forza. Io aprii il mio cuore a Dio e accettai Cristo come mio personale Salvatore. Lo Spirito Santo inondò la mia anima con una tale gioia che piansi per più di un ora. (…) Sandra Tanner’ (Jerald e Sandra Tanner, op. cit., pag. 555-559).

Alcune parole finali

Sono giunto alla fine di questo altro scritto confutatorio. Ho così dimostrato che Joseph Smith era un impostore e non un servo di Cristo Gesù, che il Libro di Mormon è una sua impostura, e che le dottrine dei Mormoni sono dottrine di demoni perché si oppongono alla dottrina di Dio così come la troviamo nella sacra Scrittura. Quindi, fratelli santi quando incontrate i missionari mormoni (è facile riconoscerli per strada perché solitamente sono dei giovani tra i 20 e i 25 anni, con giacca e cravatta e con una targhetta appesa alla loro giacca su cui è scritto il loro nome), o Mormoni che non sono in missione, siete prevenuti perché sapete in chi essi hanno riposto la loro fiducia e che cosa essi insegnano. Parlate dunque anche a loro della Buona Novella della pace, cioè della notizia che per mezzo della sola fede in Cristo Gesù essi possono essere giustificati da tutte le cose dalle quali non possono essere giustificati mediante le opere buone, ed essere così riconciliati con Dio Padre. Parlategli soprattutto del perdono di Dio che Cristo ha comprato con il suo sangue sulla croce e che voi avete un giorno sperimentato per la grazia di Dio, perché loro ancora non lo hanno sperimentato essendo morti nei loro falli e trasgressioni, esortandoli a pentirsi dei loro peccati e a credere in Cristo Gesù. Ma nello stesso tempo siate guardinghi perché essi sanno ben camuffare le loro eresie di perdizione con un linguaggio biblico, e non vi tirate indietro dal confutare i loro vani ragionamenti.

 

 

NOTE

 

[1] Joseph F. Smith che fu presidente dei Mormoni dal 1901 al 1918 affermò: ‘Io vidi che gli anziani fedeli di questa dispensazione quando si dipartono dalla vita mortale, continuano i loro lavori nella predicazione del vangelo di pentimento e di redenzione, attraverso il sacrificio dell’Unigenito Figlio di Dio, tra coloro che sono nelle tenebre e sotto la schiavitù del peccato nel grande mondo degli spiriti dei morti’ (Dottrina e Alleanze 138:57).

 

[2] I Mormoni sapendo dell’esistenza di questa invalicabile voragine tra il seno d’Abramo e l’inferno per sostenere la loro dottrina sono ricorsi a questo sofisma: ‘…l’abisso tra il paradiso e l’inferno di cui si parla nella parabola di Gesù del ricco e del Lazzaro, fu collegato dal ministerio del Salvatore nel mondo degli spiriti. Questo collegamento permette l’interazione tra gli spiriti dei giusti e gli spiriti dei malvagi fino al punto che i fedeli presentano l’evangelo a coloro che erano morti nei loro peccati…’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1406).

 

[3] Faccio presente che quando certi credenti dicono che Noè predicò l’Evangelo a quelli della sua generazione (detto in altre parole, che Cristo, per mezzo del suo Spirito, predicò il Vangelo tramite Noè a quelli della sua generazione; perché così essi spiegano la predicazione di Cristo ai morti) si mettono in un certo senso sullo stesso livello dei Mormoni i quali, se da un lato credono che Cristo andò a predicare ai morti (come abbiamo visto però, per loro Cristo andò nel seno d’Abramo dove organizzò dei missionari che mandò all’inferno a predicare per cui la sua predicazione non fu in persona), dall’altro dicono che Noè predicò l’Evangelo della salvezza alla sua generazione. In Perla di gran prezzo vengono attribuite a Noè queste parole; ‘Credete e ravvedetevi dei vostri peccati e siate battezzati nel nome di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, come i nostri padri, e voi riceverete lo Spirito Santo, affinché possiate avere tutte le cose manifeste; e se voi non fate questo, le inondazioni verranno su di voi….’ (Mosè 8:24).

 

[4] Un'altra Scrittura dell’Antico Testamento che secondo i Mormoni predice la comparsa del Libro di Mormon è questa di Isaia: "Poi stringerò Ariel da presso; vi saranno lamenti e gemiti, ed ella mi sarà come un Ariel… Sarai abbassata, parlerai da terra, e la tua parola uscirà sommessamente dalla polvere; la tua voce salirà dal suolo come quella d’uno spettro, e la tua parola sorgerà dalla polvere come un bisbiglio’ (Is. 29:2,4). Per i Mormoni Ariel è il rimanente di Giuseppe che fu distrutto in America più di millecinquecento anni fa. E le parole "parlerai da terra" e "la tua parola uscirà sommessamente dalla polvere" furono letteralmente adempiute quando l’originale del Libro di Mormon fu estratto dalla terra!! Anche a riguardo di questo significato dato alle parole di Isaia occorre dire che esso è arbitrario e fantasioso perché Ariel è Gerusalemme infatti è scritto all’inizio del capitolo: "Guai ad Ariel, ad Ariel, città dove accampò Davide!" (Is. 29:1). E in quelle parole Dio predisse la sua distruzione.

 

[5] Si noti che Joseph Smith viene definito Efraimita quantunque avesse il padre di discendenza inglese e la madre di discendenza scozzese!

 

[6] Si tenga presente che la costruzione della Nuova Gerusalemme sul suolo americano per i Mormoni fu predetta da Cristo quando apparve su di esso quando disse che i Gentili ‘aiuteranno il mio popolo, il rimanente di Giacobbe, e tutti i membri della casa d’Israele che verranno a edificare una città, che sarà chiamata la Nuova Gerusalemme’ (Libro di Mormon, 3 Nefi 21:23). E’ evidente però che ciò è un impostura. Gesù sapeva infatti che la Nuova Gerusalemme era stata già costruita da Dio in cielo per i santi e che un giorno sarebbe scesa sulla nuova terra e perciò non avrebbe giammai potuto dire simili cose.

 

[7] ‘Gerusalemme diventerà la capitale spirituale-temporale di tutto l’Emisfero Orientale (…) mentre Sion sarà il posto di rifugio e di direzione divina nell’Emisfero Occidentale’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. IV, pag. 1626).

 

[8] ‘Ed Enoch continuò la sua predicazione in giustizia al popolo di Dio. Ed avvenne ai suoi giorni che egli costruì una città che fu chiamata la Città della Santità, cioè Sion. (…) Ed Enoch e la sua gente camminarono con Dio ed egli dimorò nel mezzo di Sion; ed avvenne che Sion non fu più poiché Dio la ricevette nel suo seno, e da allora uscì il detto: Sion è volata’ (Perla di gran prezzo, Mosè 7:19,69).

 

[9] In virtù di queste chiavi trasmesse loro i Mormoni ritengono di avere ricevuto non solo l’autorità di battezzare i vivi per i morti, ma anche quella di fare sposare per l’eternità i vivi per i morti al fine di poter permettere ai morti di ottenere il massimo grado di gloria!

 

[10] Per i Mormoni tutti coloro che si uniscono alla loro setta sono Israeliti che vengono radunati spiritualmente.

 

[11] ‘La dichiarazione che i pagani morti parteciperanno alla prima risurrezione è sostenuta dalla parola della scrittura, e da una considerazione dei princìpi di vera giustizia conformemente a cui l’umanità deve essere giudicata’ (James Talmage, The Articles of Faith, pag. 520).

 

[12] In altre parole alla venuta di Cristo risorgeranno coloro che sono destinati alla gloria celeste e poi dopo l’inizio del millennio coloro che sono destinati alla gloria terrestre (cfr. Dottrina e Alleanze 88:99; 76:71-80).

 

[13] In nota viene detto: ‘Notate il fatto che Moroni, l’ultimo dei profeti Nefiti, che morì nel primo quarto del quinto secolo D. C., apparve come un essere risorto a Joseph Smith nel 1823.

 

[14] A proposito di questa rigenerazione che subirà il pianeta terra i Mormoni insegnano che ‘la terra è destinata a diventare un corpo celestiale adatto per la dimora dei più esaltati o gli esseri celestiali (...) che alla fine la terra diventerà santificata ed immortalizzata, e resa come il cristallo. Il ‘mare di vetro’ di cui si parla in Rivelazione 4:6 ‘è la terra nel suo stato santificato, immortale ed eterno’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 432). Anche alla base di questo insegnamento c’è una ‘rivelazione’ di Joseph Smith (cfr. Dottrina e Alleanze 77:1; 130:9).

 

[15] I Mormoni insegnano che gli uomini saranno giudicati secondo le loro opere dalle cose scritte nei libri. Ed a questo riguardo citano queste parole scritte nell’Apocalisse: "E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavan ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro" (Ap. 20:12). Si tenga presente però che i libri menzionati nell’Apocalisse sono i registri tenuti sulla terra in cui vengono registrate le ordinanze a pro dei vivi e dei morti: ‘I libri di cui si parla debbono essere i libri che contenevano il rapporto delle loro opere, e ci si riferisce ai registri che sono tenuti sulla terra’ (Dottrina e Alleanze 128:7). Ecco perché la registrazione delle ordinanze compiute è ritenuta una cosa di estrema importanza dalla chiesa mormone: ‘Coloro che hanno la responsabilità di tenere le documentazioni sulla terra sono incaricati di farle le più accurate possibili. Ordinanze come i battesimi, le confermazioni, le ordinazioni al sacerdozio, le benedizioni patriarcali, dotazioni, e suggellamenti – devono essere tutte registrate precisamente’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1195-1196). Come potete vedere i Mormoni sono nell’errore anche a riguardo dei libri che verranno consultati nel giorno del giudizio.

 

[16] Come abbiamo visto, per i Mormoni gli uomini prima di essere creati sulla terra furono ‘creati’ spiritualmente da Dio e dalla sua amata compagna, la madre celeste; e questa creazione non consiste altro che in una organizzazione di una sostanza chiamata intelligenza che è eterna. Coloro dunque che diventeranno Dio nel regno celestiale ed avranno le loro spose al loro fianco con le quali procreeranno dei figli spirito, dovranno anche loro organizzare le intelligenze eterne in figli spirito. Una domanda sorge allora a questo punto: questi figli spirito per diventare anche loro Dèi come i loro genitori celesti devono ricevere anche loro un corpo fisico su qualche pianeta e seguire la stessa prassi seguita dal loro ‘padre celeste’?

 

[17] Essi affermano infatti che gli spiriti cattivi che all’inferno accettano l’Evangelo e tutte le ordinanze compiute a loro favore sulla terra (inclusa anche quella del matrimonio celestiale per procura che fa guadagnare il massimo di gloria nel regno celeste) passano dall’inferno al paradiso e perciò parteciperanno alla prima risurrezione all’inizio del millennio per poi ottenere il massimo di gloria nel regno celestiale alla fine del millennio. In altre parole questi spiriti nell’aldilà fanno e accettano tutto quello che serve per conseguire il massimo di gloria nel regno celestiale. E dato che abbiamo visto che per entrare nel regno celeste è indispensabile il battesimo e l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo, anche coloro che accetteranno tra le ordinanze fatte in loro favore solo il battesimo e l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo passeranno dall’inferno al paradiso per poi partecipare alla prima risurrezione ed ereditare il regno celestiale.

 

[18] Dato che prima abbiamo visto che gli spiriti che accettano il Vangelo e tutte le ordinanze (o solamente il battesimo e l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo) nella prigione degli spiriti sono destinati ad ereditare il regno celestiale, qualcuno si domanderà chi sono invece questi spiriti che accetteranno la testimonianza di Gesù nell’aldilà ma non andranno nel regno celestiale bensì in quello terrestriale. Bene, i Mormoni ci fanno sapere che essi sono ‘coloro delle nazioni pagane che morirono senza legge, che sono onorati ma non accettano la pienezza del Vangelo nel posterrestre mondo dello spirito’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. I, pag. 368-369). E dato che sappiamo che per i Mormoni il battesimo in acqua e l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo sono indispensabili per entrare nel regno celeste o celestiale, di conseguenza questi spiriti non accettarono il battesimo vicario e l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo fatti in loro favore sulla terra.

 

[19] Sia in questo mondo che nel mondo degli spiriti.

 

[20] Cioè fino alla fine del millennio.

 

[21] Si rimane veramente disgustati ed indignati nel sentire dire ai Mormoni che costoro saranno servitori dell’Altissimo!

 

[22] Tra di essi ci sono ‘molti apostati della Chiesa di Gesù Cristo degli Ultimi giorni’ (Robert Millett, op. cit., pag. 139).

 

[23] Abbiamo già fatto notare che così facendo i Mormoni si mettono contro la ‘parola di saggezza’ di Smith che permette l’uso del vino nella cena del Signore.

 

[24] Le manovre militari della Legione di Nauvoo disturbarono ed irritarono non poco i non-Mormoni. Il 21 luglio 1841 il giornale antimormone Warsaw Signal scriveva: ‘Come stanno diventando militari queste persone! Tutto quello che dicono o fanno sembra respirare lo spirito delle tattiche militari. Il loro profeta appare, in tutte le occasioni, nel suo splendido abito reggimentale, firma il suo nome Lieut. Generale, e nella Legione di Nauvoo si devono trovare più titoli che qualsiasi altro libro di tattiche militari possa produrre;… In verità il combattimento deve essere parte del credo di questi Santi!’ (citato da Jerald e Sandra Tanner in op. cit., pag. 455).

 

[25] La prima collezione pubblicata delle ‘rivelazioni’ di Joseph Smith che fu stampata nel 1833, e poi fu ampliata e ristampata nel 1835 con il titolo di Dottrina e Alleanze.

 

[26] ‘La Chiesa manda fuori ogni anno centinaia di missionari a proclamare il Vangelo della vita eterna al mondo’ (James Talmage, The Articles of Faith, pag. 433). Tra i missionari ci sono anche delle donne singole (di ventun anni e più anziane), e delle coppie di marito e moglie senza figli alle loro dipendenze. La maggior parte di questi missionari sono comunque i giovani. Le spese per il mantenimento di questi missionari sono generalmente a carico dei missionari stessi o delle loro famiglie.

 

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