La
mia testimonianza
Come
ho conosciuto il Signore Gesù
Mi
chiamo Mario Costa, sono nato a Ortona in provincia di Chieti, nel 1938, e vengo
da una famiglia povera.
Quando
avevo l’età di 14 anni ho dovuto cominciare a lavorare per aiutare la mia
famiglia, il mio lavoro era di fare il mozzo sulle barche da pesca a strascico,
ma poi nel tempo sono passato a fare il motorista.
All’età
di 22 anni sono andato in Australia, dove viveva mia sorella, Lei mi fece
l’atto di richiamo, (altrimenti senza non sarei potuto andare) e così ho
passato 11 anni in Australia, di cui i primi due anni li ho trascorsi un po’
qua, un po’ la, poi gli altri 9 anni di permanenza in Australia, il mio lavoro
è cambiato totalmente. Mi si presento l’occasione di suonare la batteria e
cantare in un gruppo nei locali notturni, ed avendo imparato a suonare la
batteria già da quando ero ad Ortona, accettai. Le cose cominciarono ad andare
bene, mi stavo facendo una posizione, avevo una bella casa grande, e mi trovavo
bene in Australia, ma ad un certo punto,
(forse sarà stato che mi stavo viziando troppo facendo il musicista)
cominciai a sentire di tornare ad Ortona, e nonostante avessi giurato di non
tornarci più quando me ne andai in Australia, decisi di ubbidire a ciò che il
mio cuore mi diceva, perché
sentivo che era il Signore che voleva che io tornassi ,
così
presi la decisione di tornare ad Ortona con mia moglie e i miei due figli.
Si!!
Ubbidii alla chiamata di Gesù Cristo anche se non avevo ancora dato il comando
della mia vita a Lui. Così siamo tornati ad Ortona, e ho cominciato a lavorare
come motorista sulle navi e sulle barche da pesca. Ma una notte dei primi giorni
di aprile, mentre stavamo salpando la rete nel bel mezzo di una burrasca di
vento e mare, una sbandata falsa dello scafo accompagnato da un colpo al fianco
da un divergente, mi sono ritrovato in mare, eravamo al largo, circa 15 miglia
ci dividevano dalla costa, era buio pesto, sballottato qua e la da quelle onde
violente ed insistenti, calzavo i calzettoni di lana e gli stivaloni lunghi che
si erano riempiti d’acqua facendo così ai miei piedi come una zavorra che mi
tirava a fondo, solo le braccia potevo muovere, ma con difficoltà, perché gli
indumenti si erano bagnati e pesavano molto.
Gli
altri due membri dell’equipaggio che stavano sulla barca mi vedevano appena,
perché era tutto buio, nonostante la barca era fermai il vento continuava ad
allontanarla da me. Mi buttarono una fune più o meno dove ero io, ma non la
presi perché non lo vidi arrivare, mi sentii perso, e mentre le onde mi
coprivano la bocca, fissai un attimo gli occhi in alto, verso il cielo
implorando il Signore, sentii da lontano dire: “prendi la fune” ho alzato un
secondo la mano, non di più perché le braccia pesavano, riuscii ad alzare solo
la mano in mezzo a quelle onde, e ad un tratto ho sentito la fune sul palmo
della mia mano
che ho stretto forte. Quella fune è stata la mano di Gesù Cristo, perché
Egli sapeva che io dovevo diventare un figlio di Dio, con quella fune è come se
mi aveva detto: “dammi la tua mano Mario, non è ancora la tua ora, tu devi
ancora chiedermi qualcosa.
E
la conferma l’ho capita quando uno dei due marinai mi ha detto “ sai! Ad un
certo punto, mentre ti tiravamo a bordo, siccome avevi i panni bagnati e gli
stivali pieni d’acqua, pesavi più di due quintali, e la fune ci scivolava
dalle mani e stavamo per lasciarla quando abbiamo sentito una forza
soprannaturale. Poi ci siamo
presi per le mani e con un grande sforzati abbiamo tirato a bordo.
E
così: con questo intervento il Figliolo di Dio mi ha salvato la vita, e mi ha
fatto capire che una persona, che cerca la salvezza eterna, deve riconoscere che
senza l’intervento di Cristo l’uomo è perso eternamente, e non c’è
un’altra via di salvezza, l’ho disse Gesù stesso ai discepolo: “Io
sono la via la verità e la vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di
me”.
Così,
nel 1999 ho implorato Cristo di entrare nella mia vita come mio Signore e
Salvatore della mia anima. Anche voi cari amici riflettete, perchè a volte ci
sono dei momenti in cui Cristo ha l’opportunità
di mostrarsi, e di offrirvi la salvezza. Voi non dovete fare altro che
accettare. Capire e riconoscere che Gesù vuole aiutarvi fino al punto di
donarvi la vita eterna , perché Gesù Cristo ha versato il suo sangue per voi.
chi riconosce di essere un peccatore, e si rivolge a Lui lasciando che Dio
prenda il comando della sua vita,
Egli lo purifica da ogni peccato con il suo prezioso sangue.
Lasciagli
il comando della tua vita, ed Egli ti salverà.
Dio
ti benedica
Mario