Tu hai tanti dèi quante città

 

 

                    Dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti?

        Si levino, se ti possono salvare, nel tempo della tua sventura! 

        Perché, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città.

 ( Geremia 2 : 28 )  

 

 

 

 

L’ETERNO

È L’UNICO

DIO

  

                   ( Ricerca biblica: idolatria o adorazione del vero Dio? )


Allora Gesù disse: va Satana, poiché sta scritto:

adora il Signore Iddio tuo ed a lui solo rendi il culto

                                                (Matteo 4:10)

Prefazione

Sono riconoscente al Signore per avermi concesso la possibilità di realizzare queste poche pagine redatte con l’intento di rendere onore al suo santo nome. 

Nella nostra cultura occidentale, l’idolatria viene spesso considerata  lontana  nel tempo e nello spazio; invece sotto molte forme manifeste o velate, diffuse o  ignorate, accettate o camuffate, è presente anche presso di noi o “in” noi.

Questo breve studio vuole invitare i lettori a considerare a quale dio affidano la loro vita presente e futura e, per chi non l’avesse ancora fatto, a scoprire l’Unico Vero Dio,  Creatore e  Signore.

 Rossella Melodia  

  “… si racconta di voi  di come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire all’Iddio vivente e vero e aspettare dai cieli il suo Figliuolo….cioè Gesù che ci libera dall’ira a venire.” (1 Tessalonicesi 1:9- 10)

                            Realizzazione   Giugno 1994

Revisione e pubblica diffusione  Novembre 1999

 

Redatto e stampato in proprio.

Il presente studio può essere liberamente stampato e distribuito gratuitamente, purché sia  mantenuto intatto il testo e ne venga sempre indicato l’autore.  Per la pubblicazione su riviste, notiziari o altro, chiedere preventivamente l’autorizzazione all’autore

  

1. DIO È L’UNICO DIO

  

1.1   DIO, IL CREATORE,  SI RIVELA NELLA  SUA PAROLA

 

La prima pagina della Bibbia, anzi già le prime parole,  ci parlano di Dio, come

creatoredei cieli e della terra” (Genesi 1:1)

Viene messo subito in evidenza l’efficacia della Parola di Dio, il legame stretto tra la “Parola creatrice”  e la creazione, che non si esaurisce nell’atto creatore (già potente e meraviglioso) ma che dura nel tempo, infatti :

 D: sia la luce e la luce fu. (Genesi 1:2-3) 

e la luce, così come tutto il creato, c’è ancora !

In perpetuo o Eterno, la tua Parola è stabile nei cieli La tua fedeltà dura di età

 in età, tu hai fondato la terra ed essa sussiste.(Salmo 119:89-90)

 

Evidente è anche l’intenzione di Dio di rivelarsi ed entrare subito in stretto rapporto con la sua creatura più amata: l’uomo.  Sia alla creazione, che nel corso di tutti i secoli della storia umana. Dio quindi vuole farsi conoscere,  ma è lui che determina i modi, gli aspetti e i tempi della rivelazione.

 1.2    DIO SI RIVELA COME UNICO DIO

I passaggi biblici in cui Dio rivela qualcosa di sé, dei suoi pensieri, progetti, azioni, sono numerosissimi, e la scelta fatta in questo  breve studio, riguarda solo alcuni passaggi che ci rivelano Dio, come “unico Dio”, Creatore,  Salvatore, Signore di tutto l’universo, escludendo, quindi, categoricamente, ogni falsa divinità.

        Ora vedete che io son Dio e che non v’è altro Dio accanto a me.

       L’Eterno, l’Iddio nostro, è l’unico Eterno. (Deuteronomio 32:39 e 6:4)

Dio, l’Eterno, vuole che tutti coloro che lo temono, lo cercano e lo adorano, sappiano e riconoscano chi egli è e ciò che desidera rivelarci di sé e delle sue opere, e che, a loro volta, divengano suoi testimoni nel mondo.

I miei testimoni siete voi dice l’Eterno, voi ed il mio servo che io ho scelto,

affinché voi lo sappiate, mi crediate e riconosciate che sono io. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me non v’è Salvatore (Isaia 43:10-11)

 

Leggendo queste parole, ci mettiamo, se così si può dire, nella “posizione di ascolto” ed a ciascuno di noi  il Signore stesso dice:

        Sappi dunque oggi e ritieni in cuor tuo che l’Eterno è Dio: lassù ne’ cieli e

        quaggiù sulla Terra; e che non ve n’è alcun altro. (Deuteronomio 4:39)

 

NON VE N’È ALCUN ALTRO……!!!!

Se vogliamo dunque adorare il vero Dio, facciamo attenzione a ciò che lui stesso ci dice, ascoltiamo la sua Parola e lasciamo da parte i nostri personali (o tradizionali) modi di considerare le cose, se la Parola di Dio, ci fa vedere altrimenti.

 

Questo breve capitolo, e la lettura di alcuni versetti ci hanno finora detto che Dio è l’unico Dio, Creatore, Eterno, Salvatore, Signore dei cieli e della terra.

 

                  2. DIO E LE IMMAGINI

 

2.1  PROIBIZIONE DI FARSI IMMAGINI DI DIO.

 

Per prima cosa dobbiamo ricordare  una cosa fondamentale: in Genesi sta scritto che

            Dio formò l’uomo a SUA immagine… (1:27)

 

e non siamo autorizzati a farci un dio a NOSTRA immagine, né materiale, né mentale, ma ci è richiesto di ascoltare la sua Parola, per sapere cosa Dio ci dice e vuole da noi.

Cosa dice Dio delle immagini che l’uomo fa per adorarlo?

 Si può immaginare Dio?

Possiamo farci delle immagini, delle statue che ci “aiutino” a pensare a Lui?

            ….non dobbiamo credere che la divinità sia simile ad oro, argento o a pietra

         scolpita dall’arte o dall’immaginazione umana (Atti 17:29)

Si può rappresentare Dio?

            A chi vorreste voi assomigliare Iddio?

            E con quale immagine lo rappresentereste?

        Un artista fonde l’idolo, l’orafo lo ricopre d’oro e vi salda delle catenelle

        d’argento… A chi dunque mi vorreste assomigliare, perché io gli sia pari?

        (Isaia 40:18-26 Cfr. 41:4-7 e 24; 44: 6-20)

 Dio, quindi, non desidera che l’uomo, anche se per adorarlo, si serva di immagini: statue, pitture, e rappresentazioni. Per quanto possano essere belle e artistiche non sono gradite a Dio.

 Dio non vuole essere rappresentato data l’impossibilità di immaginarlo o paragonarlo a qualcosa e VIETA, in maniera categorica, di farsi immagini di altre cose per farne oggetto di culto.

  

2.2   PROIBIZIONE DI ADORARE IMMAGINI.

 L’Eterno è un Dio “geloso”: la nostra adorazione deve essere rivolta solo a lui.

            Non ti fare scultura alcuna, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei

        cieli e nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non

        servire loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso.

        (Esodo 20:2-5; Deuteronomio4:15-19)

 Immagini di cose celesti, immagini di cose terrestri; immagini umane: ogni tipo di statua e immagine è categoricamente proibita.

        Non vi farete idoli, non vi eleverete immagini scolpite, nè statue e non

        collocherete nel vostro paese alcuna pietra ornata di figure, per prostrarvi

        davanti ad essa, poiché io sono l'Eterno, l’Iddio vostro. (Levitico 26:1)

 

Prostrarsi, inginocchiarsi, è indiscutibilmente segno di ADORAZIONE, infatti:

quando i magi d’oriente cercano Gesù lo cercano non solo per fargli dei doni ma per adorarlo, le indicazioni dei Vangeli sono precise:           

            i magi prostratisi  adorarono Gesù (Matteo 2:11)

ed ancora è Satana stesso a dichiararlo quando nel tentare Gesù, dice:

        Tutte queste cose io te le darò, se prostrandoti tu mi adori (Matteo 4:9),

ed ancora, dopo la resurrezione, Gesù riceve l’adorazione di alcune donne:

esse accostatesi gli strinsero i piedi e l’adorarono (Matteo 28:9, Giovanni  9:38).

È chiaramente  espressa, in tutta la Bibbia, la proibizione di farsi immagini di ogni genere: uomo, donna, altri esseri (Deuteronomio 4:16-17).

Così  porle su altari e colonne, inginocchiarsi, baciarle, accendere candele, incenso, fare offerte varie, portarle in processione, rivolgere loro preghiere è un’abominazione per Dio.  Le immagini 
(o immaginette), statue, reliquie,  sono chiaramente IDOLI.

Anche il 2° comandamento  proibisce l’uso di immagini :

        Non ti fare scultura alcuna, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei  

        cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a

        tali cose, non servire loro, perché io l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso  

        (Esodo 20:4)

A questo punto ci possiamo domandare se le statue che riempiono le chiese di ogni paese e città, che ornano i crocicchi e le case, servono per “aiutare a ricordarci di Dio”, o se invece CONTRASTANO apertamente la volontà di Dio, ben chiaramente espressa.

Dio ha detto esplicitamente: NON vi fate immagini!

Ricordiamo che la sua Parola non si può annientare e non muterà mai (Salmo 119:89).

A meno che, a noi, non stiano più a cuore le nostre tradizioni umane (ma Gesù condanna severamente coloro che, in un modo o in un altro lasciano la verità della Parola di Dio, per la tradizione umana!), dobbiamo riconoscere i nostri errori ed allontanarcene.

Dio, non vuole immagini! Dio non vuole idoli !

 

 

2.3  GLI IDOLI SONO EFFICACI?

Una statua è una scultura di marmo, legno, gesso, metalli vari, a volte anche preziosi, ma sempre materiali inerti lavorati dallo mano dell’uomo.

        I loro idoli sono argento e oro, opera di mano d’uomo.

        Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono,

        hanno orecchie e non odono, hanno naso e non odorano,

        hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano             

        la loro gola non rende alcun suono. (Salmo 115:4-9; 135:15; Habacuc 2:18-20)

 

Sono “pezzi di legno”, dice Dio stesso, per bocca del profeta Isaia:

        I loro idoli più cari, non giovano a nulla….

        Il fabbro lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l’idolo a colpi di martello…..

        Il falegname stende la sua corda, disegna l’idolo con la matita,

        lo lavora con lo scalpello, lo misura con il compasso

        e ne fa una bella figura umana, una bella forma d’uomo, perché abiti una casa.

        …..Nessuno rientra in sé stesso, ed ha conoscimento ed intelletto

       per dire: “ mi prostrerò d’innanzi ad un pezzo di legno? (Isaia. 44: 9-20)

 

Quale efficacia può avere un “pezzo di legno”?

Senza altri commenti, leggiamo cosa dice a proposito il profeta Geremia:

        I costumi dei popoli sono vanità…….

        si taglia un albero della foresta e le mani dell’operaio

        lo lavorano con l’ascia, lo si adorna d’argento e d’oro,

        lo si fissa con chiodi e martelli perché non si muova.

        Codesti dèi, sono come pali in un orto di cocomeri, e non parlano;

        bisogna portarli perché non possono camminare. Non li temete!

        Perché non possono fare alcun male, e non è in loro potere

        di fare del bene (Geremia 10:2-11).

 

L’Apostolo Paolo, dice dal canto suo: Tutti gli dèi, dei popoli sono idoli vani…..

(I Corinti 8:4, cfr Salmo 96:5;  I Cronache 16:26;).

 

Ecco come viene descritta, in un libro di 4° elementare, il lavoro tipico degli artigiani del legno.

“……La lavorazione del legno ha radici antichissime: astucci, ciotole, stampi, piccoli scrigni, bastoni, culle, sgabelli, sedie, arcolai, statue, maschere, quadri intagliati e decorati secondo una tradizione antichissima.

Gli artigiani lavorano pazientemente col tornio e lo scalpello, strumenti che usano con grande perizia. Il legno più adoperato per questi lavori è il pino cembro……

È straordinario vedere come il legno dei boschi assuma nelle mani dei valligiani gli aspetti più suggestivi, attraverso tecniche ingegnose essi sanno ricavare da un albero un mobile e una botte, un carro e una scultura, una ciotola e un violino…

(“Il tempo e le cose”  Cl. 4° edizioni Giunti Marzocco)

Il profeta Isaia, fa una descrizione molto simile, parlando del lavoro degli artigiani del suo tempo:   

        Si tagliano dei cedri, si prendono degli elci, delle querce, si fa la scelta tra

        gli alberi della foresta, si piantano dei pini che la pioggia fa crescere.

        Poi tutto questo serve all’uomo per fare del fuoco, ne prende per riscaldarsi, ne

        accende anche il forno per cuocere il pane e ne fa pure un dio e l’adora, ne

        scolpisce un’ immagine dinanzi alla quale si prostra.   (Isaia 44: 14-15)

  E’ competenza  dell’artigiano, saper scegliere il pezzo di legno adatto per trarne, secondo una ben
precisa domanda commerciale, delle statue sacre o degli oggetti di uso profano. E i profeti cercano di aprire gli occhi ai loro contemporanei (ed anche a noi) sulla vacuità di farsi un idolo e poi pregarlo.

 

 

2.4 COSA NE PENSA DIO DI QUELLI CHE SI RIVOLGONO ALLE STATUE ?

 

La Bibbia parla anche di coloro che si rivolgono alle statue per ottenere favori,

dicendo:

        Non hanno intelletto quelli che portano il loro idolo di legno e pregano

        un dio che non può salvare. (Isaia 45:20)

 

Pensiamo alle innumerevoli processioni, che quasi quotidianamente attraversano l’una o l’altra delle nostre città e villaggi; le statue sono portate a spalla a volte in estenuanti viaggi e corse, tra le grida della folla, come al tempo del profeta Isaia !

         Profondono l’oro dalla loro borsa, pesano l’argento nella bilancia,  pagano

         un orefice, perché ne faccia un dio per prostrarglisi davanti, per adorarlo.

Se lo caricano sulle spalle, lo portano, lo mettono al suo posto, ed esso sta in

piedi e non si muove dal suo posto e benché uno gridi a lui, esso non risponde,

né lo salva dalla sua distretta (Isaia 46:6-7).

 

Nel libro del Deuteronomio, leggiamo una forte espressione contro gli idolatri:

            Maledetto l’uomo che fa un’immagine scolpita di getto*

        ..cosa abominevole per l’Eterno, opera di mano d’artefice e la pone in luogo

        occulto (27:15)

 

Nel Nuovo Testamento, l’apostolo Paolo esorta a “fuggire l’idolatria” arrivando a dire che il culto reso agli idoli, è in realtà “reso ai demoni e non a Dio”(1 Corinti 10:19-20)

 

 (*) Gli idoli: gli idoli             di metallo si fabbricavano colando in una forma, il metallo fuso; in questo  caso si chiamavano statue e immagini di getto. Idoli di altro genere venivano            modellati con lo scalpello, scolpendo il legno, ricoperto poi da una lamina di

metallo. Quando gli idoli erano di legno e pietra, lavorati con strumenti taglienti, venivano chiamati immagine scolpite. ( cfr. Nuovo diz. Biblico a cura di Renè Pache, ed. Centro Biblico, Napoli, alla voce “idolo”).

 

2.5  È TOLLERABILE AGLI OCCHI DI DIO L’IDOLATRIA?

 

Se partiamo dal presupposto che Dio ha detto: 

        Non ti farai dèi di getto (Esodo 34:17)

 

il costruire statue di pietra, metallo, ecc. è una vera disubbidienza alla volontà di Dio espressa nella sua Parola.

Per l’antico Israele la proibizione era : TOTALE, SEVERA, INCONTESTABILE. L’appartenenza al popolo di Dio, lo doveva differenziare dagli altri popoli, e dai loro usi.

        Non ti prostrerai davanti ad altri dei (Esodo 23:24)

        Non pronunziate il nome di dei stranieri (Esodo 23:13).

 

Nello stretto rapporto, tra Dio ed il suo popolo, non suoni strana l’espressione, che segue, poiché l’Eterno si è spesso paragonato allo sposo della  infedele Israele.

       Essi mi hanno  mosso a gelosia con ciò che non è Dio,

        mi hanno irritato coi loro idoli vani (Deuteronomio 32:21 cfr Geremia 7:18).

 

Se le considerazioni finora fatte non sono ancora sufficienti per farci dare una onesta risposta alla domanda iniziale, “è tollerabile agli occhi di Dio l’idolatria?”, leggiamo cosa scrisse Mosè su questo argomento:

        Chi offre sacrifici ad altri dei sarà sterminato (Esodo 20:19-20).

 

Facciamo dunque nostra l’esortazione di Paolo:

        Perciò cari miei, fuggite l’idolatria! (I Corinti 10:14)

 

e quella dell’apostolo Giovanni:

       Figlioletti guardatevi dagli idoli. (I Giovanni 5:21)

 

3.  BISOGNA CERCARE DEI MEDIATORI ?

 3.1      LA MEDIAZIONE DEI SANTI

 

Le chiese, luoghi intenzionalmente destinati ad accogliere fedeli che rendono  culto a Dio, sono molto spesso dedicate agli idoli. Portano infatti il nome di  “santi”, cioè di persone ritenute pie, da tempo morte e che vengono onorate con statue, feste, processioni, insomma proprio con tutto ciò che Dio non vuole e condanna! Possiamo umilmente chiederci se siamo “fedeli” a Dio facendo ciò che egli ci domanda, o invece a lui “infedeli” ?  (*1)

 

La maggior parte delle statue collocate dentro e fuori le chiese cattoliche, non rappresentano neppure il nostro Signore Gesù (Dio non vuole nessun tipo di statua, ma sarebbe umanamente più logico) ma sono statue raffiguranti altre persone.

Di alcuni di questi cosiddetti “santi” esistono solo leggende, pie tradizioni e non documenti storici.

Recentemente il Papa stesso ha dichiarato che alcuni dei santi tra i più venerati, non erano neppure…mai esistiti…(*2)

 

La funzione mediatrice dei santi, è una pura invenzione umana (anzi diabolica).

Maria, la  mamma di Gesù, e i santi raffigurati nelle immagini, sono dei morti non ancora risuscitati e la Bibbia vieta, con parole severe, qualunque contatto, o tentativo di contatto con l’aldilà.

        …..un popolo non deve egli consultare il suo Dio?

        Si rivolgerà ai morti a pro dei vivi?  (Isaia 8:19-20).

 

Ed ancora                        

        Non si trovi in mezzo a te …chi eserciti la divinazione, né augure, né mago,

        né chi consulta gli spiriti, né chi dica la buona  fortuna……perché chi fa

        queste cose è in  abominio all’Eterno  (Deuteronomio 18:10-12)

 

Nel capitolo 11 della lettera agli Ebrei vengono citati i “testimoni della fede”, cioè  credenti che ci sono di esempio, ma non una sola parola ci spinge alla loro “venerazione”. Sono infatti presentati solo per incoraggiare la nostra fede e perseveranza, affinché “non ci perdiamo d’animo” (II Corinti 4:1)

Il brano termina non con un incoraggiamento alla venerazione di martiri o santi, ma con un imperativo categorico:

     ….guardando  Gesù, … perfetto esempio di fede.  (Ebrei 12:1-2).

 

Non solo qui non c’è nessuna indicazione alla “dulia” (culto di venerazione dei santi) ma c’è una raccomandazione ben ferma: prendete pure esempio dalla loro fede, ma “guardando a Gesù”.

 

Si può inoltre notare che, in questo capitolo, neppure un accenno viene fatto a Maria, madre di Gesù. Se veramente le appartenesse tutto ciò che oggi di lei si dice (Immacolata, Ausiliatrice, ecc.) non avrebbe avuto diritto ad almeno un po’ di posto nella lista ed un accenno di venerazione?

  (*1)             Consultando l’elenco telefonico di una qualsiasi città, si faranno delle scoperte

            interessanti.

        Esempio: Elenco Abbonati telefonici città di Genova, anno 1999 /2000

        Chiese parrocchiali.

        Dedicate a     nomi di santi                 97

        Dedicate a     Maria sotto vari nomi              40

        Dedicata a      Maria e santi                   3

        Dedicate a      località e nomi vari         17

        Dedicata a     S.Cuore e santi                2

        Dedicata a     età di Gesù                        2

        Dedicata a     Gesù                      1

        Dedicata a      Cristo Re                         1

        Dedicata al     Salvatore                           1

 

        Totale Chiese cattoliche parrocchiali       164

 (*2)  Nuovo calendario liturgico 1969, sono stati eliminati: “Santa” Filomena,

        “santa” Veronica, “San” Gennaro (poi ristabilito) ecc.

 

 

3.2  GESÙ  UNICO MEDIATORE

 È a Dio direttamente che ci si deve rivolgere, nel nome di Gesù Cristo (suo Figliolo) l’unico che ci garantisce di poter accedere al Padre. Infatti:

        …Nel nostro Signore Cristo Gesù  abbiamo la libertà d’accostarci a   

        Dio, con piena fiducia, mediante la fede  in lui  (Efesini 3:12).

 

Gesù stesso, parlando con i suoi discepoli, dichiara apertamente di essere “l’unica via”, infatti nel vangelo di Giovanni sta scritto:

        Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di  me….(Giovanni 14:6).

Gesù è l’unico Salvatore, l’unico nome “ nel quale è la nostra salvezza” e l’apostolo Pietro, con coraggio  testimonia che

        “..in nessun altro è la salvezza; poiché non vi è sotto il cielo alcun altro

          nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi possiamo essere                                   

          salvati.” ( Atti 4 :12)

  

Nostro unico Salvatore, mediatore ed intercessore è Gesù Cristo; non vi sono altri intermediari….poiché v’è un solo Dio, ed anche

        un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù..(I Timoteo 2:5).

 

Ed ancora….

        Gesù Cristo è quel che è morto; e più che questo è risuscitato ed è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi   (Romani 8:34; cfr Ebrei.7:25).

 

Chi altro può presentare simili “credenziali”?

  

3.3  GLI APOSTOLI NON VOGLIONO ESSERE ADORATI

 

Si può aggiungere che gli apostoli stessi, ancora in vita, RIFIUTAVANO categoricamente qualunque forma di venerazione a loro rivolta.

        E come (San) Pietro entrava, Cornelio, fattoglisi incontro,

        gli si gettò ai piedi e l’adorò. Ma (San) Pietro lo rialzò dicendo:

        levati anch’io sono uomo    (Atti 10:25-26; 14:11-15).

 

Qualcuno può obiettare che Pietro, dopo la morte, è nella gloria, quindi in uno stato differente rispetto a quando era sulla terra, quindi se ne dedurrebbe che si possa venerarlo, poiché è spirito vivente nel cospetto di Dio.

Vi sono numerosi esempi di “santi” morti prima della fine della stesura dei Vangeli

(Giovanni Battista) e degli Atti (Santo Stefano primo martire, Giacomo, ecc.) che potrebbero, a ragione, ricevere la venerazione dei credenti rimasti. Invece in nessuno di questi libri, né nelle lettere, né in Apocalisse vediamo che i credenti viventi preghino o  invochino questi santi e martiri,  né incitino altri a farlo. Come mai?

 

L’apostolo Paolo, fa una affermazione estremamente interessante scrivendo ai Filippesi:

        Io sono stretto dai due lati: ho il desiderio di partire e d’essere con Cristo,  perché è cosa di gran lunga migliore, ma il mio rimanere nella carne, è più  necessario per voi  (1:23-24).

 

Qui l’apostolo Paolo dice espressamente che  sa di essere più utile, anzi “ necessario” a loro ,  se rimane vivo e non morto.

Se il “partire e l’essere con Cristo”, cioè morire ed essere nella gloria, fossero non solo una gioia per Paolo, ma la possibilità di intercessione per i Filippesi, un aiuto per loro,  l’apostolo non si sarebbe espresso nei termini inequivocabili che abbiamo letto.

I “Santi” sono utili agli uomini da vivi, non  da morti.

 

Anche il più grande “santo”, cioè credente, da MORTO non può fare NULLA per i vivi e viceversa.

È un’abominazione terribile il crederlo; il culto dei morti è di origine satanica.

  

3.4 GLI ANGELI NON VOGLIONO ESSERE ADORATI

 

Il discorso della venerazione come idolatria, non cambia neppure in relazione agli angeli: infatti neppure gli angeli  (spiriti viventi al cospetto di Dio) vanno venerati.

 

Vediamo infatti cosa dice la Parola di Dio a questo proposito.

        Ed io Giovanni……quando ebbi udite e vedute (queste cose) mi prostrai

        per adorare ai piedi dell’angelo, che mi aveva mostrato queste cose,

        ma egli mi disse: guardati dal farlo! Io sono tuo conservo e dei tuoi fratelli,

        i profeti, e di  quelli che serbano le parole di questo libro. Adora Iddio!   

        (Apocalisse  22:9; cfr. 19:10)

 

ADORA IDDIO!!!

Questa esortazione fatta da un angelo all’apostolo Giovanni (che essendo uomo aveva le stesse caratteristiche nostre) deve essere presa alla lettera (e da subito) da coloro che vogliono veramente restare nell’obbedienza alla volontà di Dio.

 

Dobbiamo adorare Iddio direttamente, senza la mediazione di statue che dovrebbero aiutarci a ricordarlo, senza la mediazione di persone che ne prendono il posto…

 

Dobbiamo adorare Iddio senza l’intermediazione dei cosiddetti “santi”; adorare Dio in “spirito e verità” (Giovanni 4:23). Cristo Gesù è l’unico intermediario tra Dio e gli uomini, egli che è Dio rivelatosi  in carne:

        Poiché v’è un solo Dio, ed anche UN SOLO MEDIATORE fra Dio

        e gli uomini: CRISTO GESÙ uomo, il quale diede se stesso quale prezzo

        di riscatto per tutti  (I Timoteo 2:5).

Gesù cristo è vivente, oggi e in eterno!

Ricordiamoci che dobbiamo dare a Dio il culto che lui desidera, e non quello che fa piacere a noi, e che ci viene tramandato dalla tradizione umana.

 

4.  L’IDOLATRIA ESISTE ANCORA

 

4.1  IL CULTO IDOLATRA ESISTEVA SOLO NELL’ANTICHITÀ?

 

No! Ai tempi di Abramo (circa 1800 a.C.) l’idolatria era diffusa e praticata ovunque e ai tempi in cui Israele era un regno, minacciava il popolo di Dio, ma non si deve pensare che essa sia relegata al passato.

L’apostolo Paolo, soggiornando ad Atene, soffriva nel vedere “la città piena di idoli   (siamo nel 60 d.C. circa)

        …Or mentre Paolo li aspettava ad Atene, lo spirito gli si

        inacerbiva dentro a vedere la città piena di idoli. (Atti 17:16)

 Lo stesso Paolo scriveva invece, poco dopo, ai Tessalonicesi, questo elogio:

        vi siete convertiti dagli idoli a Dio per servire l’Iddio vivente e vero… (1:9)

 

Se  2.000 anni prima di Cristo, l’uomo era idolatra, se lo era anche ai tempi di Cristo, possiamo dire, che l’uomo non è cambiato neppure oggi 2.000 anni dopo Cristo.

Infatti il progresso scientifico  e tecnologico non ha migliorato il cuore dell’uomo, che, se non si converte a Dio, resta insanabilmente maligno incline al male (Geremia 17:9).

        Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili, perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, irreligiosi, senza affezione naturale, mancatori di fede, calunniatori,             intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, temerari, gonfi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi la forma della pietà, ma avendone rinnegata la potenza (I Timoteo 3:1-5).

 

Quanto Paolo immaginava, si sta realizzando sotto i nostri occhi: gli uomini cercano il dio denaro, il dio piacere, il dio egoismo, il dio ateismo, il dio Io.

 

E nel futuro, le cose, miglioreranno?  La Bibbia ci dice di no.

Anche negli ultimi giorni, predetti dal libro dell’Apocalisse, si riparla di idolatria, di statue di idoli, malgrado i giudizi spaventosi cui sarà sottoposta l’umanità.

        …e il resto degli uomini non si ravvederà delle opere delle loro mani,

        sì da non adorare più demoni e gli idoli d’oro e d’argento e di rame

        e di pietra e di legno, i quali             non possono né vedere, né udire,

        né camminare (Apocalisse 9:20).

 

4.2  VARIE FORME D’IDOLATRIA

L’idolatria assume diversi aspetti, alcuni, forse, insospettati.

Se fino ad ora abbiamo visto come non sia richiesta da Dio, anzi sia energicamente vietata, la fabbricazione di immagini e statue per adorarle, non si può pensare che sia meno grave l’idolatria che certe persone manifestano per altre persone.

Basti pensare al ”delirio” che suscitano gli “idoli” sportivi, o della canzone, o del cinema.

 

Anche alcuni oggetti di uso comune, hanno assunto la funzione di idoli. Fa parte del linguaggio corrente, dire: l’automobile è il suo idolo…  come mi piace questa pelliccia, io adoro il visone… io non credo in niente altro che nella scienza …nella politica…. nell’uomo….nella pace…. (che poi è sempre credere nell’uomo), ecc.

 

Ci sono anche altre più nascoste e tenaci forme di idolatria, che              potrebbero restare nei meandri bui del nostro cuore tortuoso, se la Parola di Dio non li svelasse.

Infatti: l’idolatria è anche nascosta nel cuore.

        Poiché la ribellione è come il peccato della divinazione, e l’ostinazione

        è come l’adorazione degli idoli e degli dèi domestici (I Samuele 15:23),

        ….questi uomini (anziani d’Israele) hanno innalzato i loro idoli nel loro cuore

        (Ezechiele.14:1-11; 16:17).

 

Se i precedenti versetti non ci riguardano , forse siamo tra quelli a cui sono rivolti  quelli seguenti …..

        Poiché voi sapete molto bene che nessun …avaro (che è un idolatra)

        ha eredità nel regno di Cristo e di Dio (Efesini 5:5-6),

        ...la cupidigia è idolatria   (Colossesi 3.5),

       Le opere della carne sono manifeste e sono … idolatria,             stregoneria (Galati 5:20).

 

L’avarizia, la cupidigia, la ribellione, l’orgoglio, sono tutte forme di idolatria.

Il peccato di idolatria riguarda MOLTI, è un peccato molto più diffuso di quanto non si pensi.

  

4.3 COSA FARE PER CHI SI SENTE COLPEVOLE DAVANTI A DIO.

 

La Parola di Dio, citata in questa ricerca sull’idolatria, parla chiaro: molti tra noi  sono idolatri, molti tra noi non conoscono il vero Dio, molti lo offendono addirittura con pratiche idolatre abominevoli agli occhi di Dio. Che fare?

        Or essi, udite queste cose, furon compunti nel cuore e dissero a

        Pietro e agli altri apostoli: fratelli, che dobbiamo fare?

        E Pietro  a loro: ravvedetevi  (Atti.2:37-38).

 

Deve ravvedersi anche chi è stato idolatra senza rendersene conto, in buona fede, seguendo ciò che gli era stato insegnato?

        Iddio, dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, fa ora  annunziare

        agli uomini che tutti, per ogni dove, abbiano a ravvedersi  (Atti.17:30).

 

Ed ancora…

        Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra!

        Poiché io sono Dio, e non ve n’è alcun altro (Isaia. 45:22).

 

Ravvedersi, pentirsi, rivolgersi a Dio, chiedere ed ottenere il perdono, credere alla Parola di Dio, tutto ciò è necessario per chi vuole adorare il vero Dio.

Gesù Cristo è venuto sulla terra proprio per salvarci dai nostri peccati,  ha preso su di sé la condanna che sarebbe stata per ciascuno di noi.

 

Non c’è peccato che non possa essere perdonato e la Parola di Dio, quando ci fa vedere il nostro peccato, lo fa perché ci possiamo ravvedere, pentire e convertire, lasciando il peccato e scegliendo Dio e la sua Via.

 

Chi si sente colpevole davanti a Dio, ha una speranza,  purché esprima il pentimento e  richieda a Dio, il perdono:

        Prendete con voi delle parole e tornate all’Eterno!

        Ditegli: “perdona tutta la nostra iniquità”   e Dio risponde….

        Io guarirò la loro infedeltà, io li amerò di cuore…(Osea.14:2-4).

  

E se vi par mal fatto servire l’Eterno, scegliete oggi a chi volete servire:

o agli dèi ai quali i vostri padri servirono…. di là dal fiume (Eufrate),

o agli dei degli Amorei, nel paese dei quali abitate.

QUANTO A ME E ALLA CASA MIA, SERVIREMO ALL’ETERNO.

                                                                             (Giosuè 24:15)

 

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