Capitolo 7

Il rimanente della progenie e l'autorità degli scritti di Ellen G. White

 

 

IL RIMANENTE DELLA PROGENIE

La dottrina avventista

La Chiesa Avventista è il rimanente della progenie di cui si parla nell’Apocalisse. Nel libro dell’Apocalisse si legge: "E il dragone si adirò contro la donna e andò a far guerra col rimanente della progenie d’essa, che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù" (Ap. 12:17). Ora, siccome che è detto che il rimanente della progenie che Satana andò a combattere serba i comandamenti di Dio e gli Avventisti ritengono di serbare tutti i comandamenti di Dio, ossia il decalogo, perché osservano pure il quarto comandamento; e siccome che la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia (cfr. Ap. 19:10) e ‘lo Spirito di profezia è intimamente collegato al dono di profezia’ (Questions on Doctrine, pag. 96) e ‘questo dono si è manifestato all’interno della Chiesa Avventista nel ministero svolto da E. G. White’ (Dizionario di dottrine bibliche, pag. 384), gli Avventisti del settimo giorno ritengono di essere il rimanente della progenie o, come essi dicono, la chiesa del rimanente (remnant church). Ecco infatti come si esprimono in Questions on Doctrine: ‘E’ in uno spirito di profonda umiltà che noi applichiamo questa scrittura al Movimento Avventista e alla sua opera (...) Mentre noi crediamo che Apocalisse 12:17 indica noi come un popolo della profezia, non è con nessun spirito di orgoglio che noi applichiamo così la scrittura. Per noi è la conclusione logica del nostro sistema di interpretazione profetica’ (Questions on Doctrine, pag. 191). Sulla Scuola del Sabato viene detto che siccome nessun altro gruppo religioso annuncia i tre messaggi di Apocalisse 14:6-12 come hanno fatto gli Avventisti sin dal principio, nessun altro movimento ha una valida base scritturale per pretendere di essere il rimanente (cfr. Scuola del sabato, 2/89, pag. 30-31). Dunque una caratteristica fondamentale del rimanente della progenie è quella che esso annuncia i tre messaggi dei tre angeli di Apocalisse 14:6-12. Si ritengono quindi gli Avventisti del Settimo giorno i soli cristiani sulla faccia della terra? No; infatti essi affermano: ‘Ma il fatto che noi applichiamo così questa scrittura non implica in nessuna maniera che noi crediamo di essere i soli veri Cristiani nel mondo, o che siamo i soli che saranno salvati. Mentre noi crediamo che la Chiesa Avventista del Settimo giorno è la visibile organizzazione attraverso la quale Dio sta proclamando questo speciale ultimo messaggio al mondo (...). Gli Avventisti del Settimo giorno credono fermamente che Dio abbia un rimanente prezioso, una moltitudine di ferventi e sinceri credenti in ogni chiesa, non esclusa la comunione Cattolica Romana, che stanno vivendo con tutta la luce che Dio ha dato loro’ (Questions on Doctrine, pag. 191-192).

Confutazione

Secondo la Scrittura non si può identificare il rimanente della progenie con il movimento avventista

Gli Avventisti si identificano nel rimanente della progenie (escludendo da esso i credenti delle altre Chiese) perché fanno i seguenti errori. Primo: essi ritengono il quarto comandamento del Decalogo ancora in vigore e quindi obbligatorio come sotto la legge, e dato che loro lo ‘osservano’ di conseguenza essi osservano i comandamenti di Dio. Secondo: essi ritengono che dato che il dono di profezia si manifestò in Ellen G. White (per cui la White era una profetessa) e questo dono è strettamente collegato allo spirito di profezia che è la testimonianza di Gesù, loro hanno la testimonianza di Gesù.

Per quanto riguarda il sabato abbiamo già dimostrato che noi non lo dobbiamo osservare perché ombra di cose avvenire, ombra che in Cristo è stata abrogata mediante la sua morte. Di conseguenza tra i comandamenti di Dio che la progenie della donna serba non ci può essere il comandamento sul sabato. Come d’altronde non ci possono essere i comandamenti relativi ai cibi impuri, e il comandamento della decima, perché anche questi sono stati abrogati da Cristo mediante la sua morte. Che poi voglio ribadire che gli Avventisti non osservano il sabato esattamente come dice la legge di Mosè, difatti loro di sabato accendono il fuoco per riscaldarsi, cosa espressamente vietata dalla legge. O l’ordine sul sabato lo si osserva tutto o non lo si osserva per nulla; non è ammesso dalla legge che il sabato si accenda il fuoco nelle proprie dimore. Voglio anche ribadire che gli Avventisti ordinando l’astensione da ogni tipo di carne, vanno contro la legge che permette di cibarsi di alcune carni di animali; per cui essi nella loro ignoranza si mettono audacemente contro la legge che è santa, giusta e buona. Se dunque la progenie della donna ritiene i comandamenti di Dio - ammesso e non concesso che tra questi comandamenti ci sia quello di non mangiare le carni impure della legge – si deve dire che gli Avventisti stessi non ritengono i comandamenti di Dio perché ordinano persino di astenersi dalle carni pure secondo la legge di Mosè.

Per quanto riguarda il fatto che il dono di profezia si manifestò in Ellen G. White siamo pienamente persuasi che questa affermazione è falsa perché Ellen G. White non aveva questo dono dello Spirito Santo. Dono che vi ricordo non costituisce profeta chi lo ha perché per essere profeti occorre avere oltre al dono di profezia i doni di rivelazione. Ma ammettiamo per un momento che Ellen G. White avesse il dono di profezia; questo non darebbe agli Avventisti il diritto di definirsi la progenie della donna. Il dono di profezia infatti è semplicemente uno dei doni dello Spirito Santo che Dio distribuisce tuttora secondo la sua volontà a uomini e donne in mezzo al suo popolo. Di conseguenza questo dono è tuttora nella sua Chiesa, e si manifesta tramite coloro che lo hanno ricevuto. Dunque quand’anche ammettessimo che la White aveva ricevuto questo dono questo non farebbe di coloro che le hanno dato ascolto un gruppo particolare di credenti possedenti qualcosa che gli altri non hanno (che gli Avventisti si ritengono una categoria di discepoli di Cristo a parte, particolarmente privilegiata per aver avuto nel loro mezzo una grande profetessa si evince nel leggere i loro scritti dove compare spesso l’espressione ‘lo Spirito di Profezia’, o ‘le Testimonianze’ per indicare l’illuminazione divina concessa da Dio tramite la White alla chiesa del rimanente che gli altri cristiani non hanno). E poi, sempre nel caso ammettessimo che la White aveva il dono di profezia, questo non le avrebbe dato nessun diritto di insegnare perché Paolo ha detto espressamente: "Non permetto alla donna d’insegnare… la donna impari in silenzio" (1 Tim. 2:11-12). La White dunque avrebbe dovuto imparare invece che mettersi ad insegnare ed andare così contro il comandamento di Dio. Se lei era guidata dallo Spirito Santo avrebbe dovuto dare un esempio a tutte le donne, profetizzando ma non insegnando. Profetizzando perché la Parola di Dio permette alla donna di profetizzare difatti Filippo aveva quattro figliuole che profetizzavano, e il profeta Gioele dice che "le vostre figliuole profeteranno" (Atti 2:17), ma non insegnare perché - come prima detto - questo è vietato alla donna. Ma la White era una profetessa, dicono gli Avventisti. E perché, noi domandiamo, i profeti insegnano? Non sono forse i dottori preposti ad insegnare? O gli anziani della chiesa? O il pastore? I profeti profetizzano e quando hanno delle rivelazioni le riferiscono, ma non insegnano la Parola di Dio. E poi anche ammettendo che la White fosse una profetessa per logica dato che alla donna non è permesso insegnare neppure lei avrebbe potuto farlo. E che insegnò la White? Che rivelazioni riferì? Ella insegnò diverse dottrine che non hanno nulla a che fare con la sana dottrina come la pula non ha nulla a che fare con il grano e proclamò di avere avuto delle ‘visioni’ che guarda caso confermavano queste sue eresie; non basta tutto ciò per capire che la White non fu chiamata da Dio ad insegnare e che quelle ‘visioni’ erano frutto della sua immaginazione e non la manifestazione dello Spirito Santo? Lo Spirito della verità non può averle mostrato Gesù passare nel 1844 dal luogo santo al luogo santissimo nel santuario celeste, e neppure che il sabato si deve ancora osservare, e neppure che ci si deve astenere dalla carne, dal vino e dalle bevande alcooliche, od averle detto che l’adulterio annulla il vincolo matrimoniale e permette di passare a nuove nozze. Non ha dunque per nulla ragione Roger Coon quando dice con orgoglio: ‘Ellen White fu un vero profeta; e come Pietro anche noi possiamo dire che ‘non siamo andati dietro a favole artificiosamente composte’ quando abbiamo creduto in questa profetessa dei tempi moderni’ (Roger W. Coon, op. cit., pag. 28). Perché purtroppo gli Avventisti sono rimasti sedotti dai vani ragionamenti di una donna apparentemente ispirata. Ma su Ellen G. White e la posizione degli Avventisti nei suoi confronti torneremo più avanti.

Ma allora chi forma il rimanente della progenie? E’ detto chiaramente: chi "serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù", quindi coloro che credono in Gesù e rendono testimonianza di lui e osservano la sua parola. Non possiamo però dire che i credenti di questa generazione siano quel rimanente della progenie di cui si parla nell’Apocalisse; ossia non possiamo dire che i credenti di questa generazione tuttora viventi saranno quel rimanente della progenie combattuta in quella maniera dal diavolo infuriato predetta nell’Apocalisse. Comunque sia, gli Avventisti errano nell’applicare questa Scrittura a loro stessi, perché oltre che a interpretare male quelle parole, così dicendo si innalzano in qualche maniera sui credenti che si trovano nelle varie denominazioni cristiane, perché ritengono di essere la parte principale di questa progenie chiamata a proclamare certe verità trascurate e dimenticate, quale l’osservanza del sabato, l’astensione dai cibi, il giudizio investigativo ed altre cose. Certo è che così parlando essi si presentano come gli unici in seno alla Chiesa che possiedono il completo messaggio da dare all’umanità. Da come parlano, essi hanno ricevuto una luce maggiore da Dio perché osservano il sabato. Ma come si fa a definire luce l’osservanza di un precetto della legge abolito da Cristo che noi non siamo chiamati ad osservare? E se per luce si intende il divieto di mangiare la carne o certi tipi di carne, o la dottrina del giudizio investigativo, noi diciamo: Ma come si fa a chiamare luce il divieto di mangiare la carne o il divieto di mangiare i cibi considerati impuri dalla legge quando questo divieto è una dottrina di demonî? Ma come si fa a chiamare luce il giudizio investigativo che non fa altro che offuscare non poco l’opera di espiazione compiuta da Cristo? E tutto ciò sarebbe il frutto dello spirito di profezia che si manifestò in Ellen G. White? In verità queste dottrine non sono il frutto della luce ma delle tenebre; non procedono dallo spirito di profezia ma dallo spirito dell’errore!

Con questo discorso abbiamo voluto dimostrare che l’osservanza del sabato e il ministerio di Ellen G. White non sono affatto dei segni distintivi del rimanente della progenie perché vanno contro la parola di Dio (per quanto riguarda il ministerio di Ellen G. White va detto però che non tutte le cose che ha dette sono errate), e che perciò gli Avventisti non hanno nessun diritto di dire che essi sono stati suscitati da Dio a proclamare al mondo il sabato, l’ora del giudizio investigativo e la loro riforma sanitaria che implica l’astensione dalla carne. Con ciò non vogliamo dire che tra gli Avventisti non ci siano veri credenti, ma solo che essi errano grandemente nell’innalzarsi in questa maniera e nel cercare di convincerci di dare ascolto al loro particolare messaggio.

Oltre a ciò vogliamo dire che se da un lato neghiamo nella maniera assoluta che Dio abbia suscitato il Movimento Avventista per restaurare l’osservanza del sabato ed altri loro precetti smentiti dalla Scrittura, perché il Vangelo con quei loro precetti viene danneggiato e i credenti ingannati, dall’altro crediamo che Dio in ogni tempo abbia suscitato in seno al suo popolo dei credenti per mettere enfasi su alcune parti del consiglio di Dio dimenticate o trascurate in quel periodo dal suo popolo, per l’edificazione della sua Chiesa. Queste parti del consiglio di Dio a cui faccio riferimento sono il battesimo per immersione, il battesimo con lo Spirito Santo, i doni dello Spirito Santo, la santificazione ed altre. Ma questo non deve portare nessuno a ritenere questi credenti ‘speciali’ o di una categoria superiore alla media. Essi sono dei membri del corpo di Cristo che a suo tempo con la grazia di Dio hanno fatto quello che Dio aveva decretato facessero per l’edificazione della sua Chiesa.

Infine vogliamo fare notare una incongruenza nella dottrina avventista del rimanente della progenie della donna. Da un lato gli autori di Questions on Doctrine affermano che, quantunque essi sono il rimanente della progenie descritto in Apocalisse, essi non si ritengono i soli salvati, i soli figliuoli di Dio, i soli membri del popolo di Dio perché ritengono che ci sono dei credenti sia nelle denominazioni protestanti e sia nella chiesa cattolica romana, ma dall’altro la profetessa degli Avventisti nei suoi scritti afferma in svariate maniere che il solo popolo di Dio è quello che osserva il sabato. Ecco le sue dichiarazioni: ‘Oggi i nemici della vera chiesa considerano il piccolo gruppo che osserva il sabato come un Mardocheo alla porta del re. Il rispetto del popolo di Dio per la sua legge è un costante rimprovero per coloro che non temono l’Eterno e non riconoscono la santità del sabato’ (Ellen G. White, Profeti e Re, pag. 303-304). ‘Io vidi che il santo Sabato è, e sarà, il muro di separazione tra il vero Israele di Dio e gli increduli..’ (citazione tratta da una lettera a Joseph Bates scritta il 7 Aprile 1847, che si trova in A Word to the "Little Flock", pag. 18-19: citato da Hoekema, op. cit., pag. 397); ‘Per quelli che riveriscono il Suo santo giorno, il Sabato è un segno che Dio li riconosce come il suo popolo scelto...’ (Ellen G. White, Testimonies, Vol. VI, pag. 350); ‘Come il Sabato era il segno che distinse Israele quando essi uscirono fuori dall’Egitto per entrare nella Canaan terrena, così è il segno che ora distingue il popolo di Dio come essi escono fuori dal mondo per entrare nel riposo celeste. Il Sabato è un segno della relazione esistente fra Dio e il Suo popolo, un segno che essi onorano la Sua legge. Esso distingue i Suoi leali sudditi dai trasgressori’ (Testimonies, Vol. VI, pag. 349); ‘Oggi, come ai giorni di Elia, la linea di demarcazione fra gli osservatori dei comandamenti di Dio e gli adoratori di falsi dèi è chiaramente tracciata’ (Ellen G. White, Profeti e Re, pag. 105). Come potete vedere le dichiarazioni degli autori di Questions on Doctrine non si conciliano affatto con le affermazioni di Ellen G. White. Quindi la posizione avventista è abbastanza ambigua e contraddicente su questo punto. Una cosa è certa; alla luce di quello che ha affermato Ellen G. White e di quello degli autori del libro sopra citato gli Avventisti mostrano doppiezza nel parlare, una doppiezza che ci induce a diffidare di loro. Perché non comprendiamo come essi facciano a definire Ellen G. White una messaggera del Signore le cui istruzioni sono ispirate dal Signore, e nello stesso tempo contraddirla in questa maniera. Sarebbe meglio quindi per loro dichiarare apertamente che Ellen G. White errò nel parlare in quella maniera. Ma come farebbero a dichiarare queste sue affermazioni false e nello stesso tempo dichiarare che ella aveva il dono di profezia e i suoi scritti sono ispirati dal Signore? Noi riteniamo che gli Avventisti si trovino in non piccolo imbarazzo nel dovere affermare che Ellen G. White non errò mai nell’insegnamento e nello stesso tempo nel volere dimostrare ai non Avventisti che loro non si considerino i soli figli di Dio sulla terra. E questo imbarazzo sfocia inevitabilmente in aperte contraddizioni con lo ‘spirito della profezia’!!! Ecco quello che succede quando si vogliono difendere a tutti i costi delle dottrine false.

 

L’AUTORITÀ DEGLI SCRITTI DI ELLEN G. WHITE

La dottrina avventista

Gli scritti di Ellen G. White sono ispirati. Il diciassettesimo articolo di fede della Chiesa Avventista afferma: ‘Uno dei doni dello Spirito Santo è la profezia. Questo dono è un segno d’identificazione della chiesa del rimanente e fu manifestato nel ministerio di Ellen G. White. In qualità di messaggera del Signore, i suoi scritti sono una continua e autorevole fonte di verità e provvedono al conforto della chiesa, alla sua guida, alla sua istruzione e alla sua correzione....’ (G. De Meo, op. cit., pag. 234). Ma come sono considerati i suoi scritti in rapporto alla Bibbia di cui gli Avventisti dicono: ‘Gli Avventisti del Settimo Giorno sostengono la posizione Protestante che la Bibbia e solo la Bibbia è l’unica regola di fede e di pratica per i Cristiani. Noi crediamo che tutte le credenze teologiche devono essere misurate mediante la parola vivente, giudicate dalla sua verità, e qualsiasi cosa non passi questo test, o non è trovato in armonia con il suo messaggio deve essere rigettato’ (Questions on Doctrine, pag. 28)? Vengono o non vengono i suoi scritti considerati alla stessa stregua della sacra Scrittura? La risposta la troviamo in Questions on Doctrine: ‘1...Noi non consideriamo gli scritti di Ellen G. White come un’aggiunta al sacro canone della Scrittura. 2... Noi non riteniamo che essi debbano avere un’applicazione universale, quale è quella della Bibbia, ma un’applicazione particolare per la Chiesa Avventista del Settimo giorno. 3... Noi non li consideriamo in alcun senso come le Sacre Scritture, le quali sole ed uniche costituiscono lo standard per mezzo del quale tutti gli altri scritti devono essere giudicati. Gli Avventisti del Settimo giorno credono uniformemente che il canone della Scrittura sia stato chiuso con il libro della Rivelazione. Noi sosteniamo che tutti gli altri scritti e insegnamenti, di qualsiasi fonte, debbano essere giudicati dalla, e sono soggetti alla, Bibbia che è la fonte e la norma della fede Cristiana. Noi esaminiamo gli scritti di Ellen G. White per mezzo della Bibbia, ma in nessun senso noi esaminiamo la Bibbia per mezzo dei suoi scritti (...) Gli scritti di Ellen G. White pur essendo considerati dagli Avventisti con la più alta stima, non costituiscono la fonte delle nostre predicazioni. Noi fondiamo i nostri insegnamenti sulle Scritture, la sola base di tutta la vera dottrina Cristiana. Tuttavia, noi crediamo che lo Spirito Santo le aprì la mente su importanti eventi e la chiamò a trasmettere certe istruzioni per questi ultimi giorni. Nella misura, in cui queste istruzioni, nel nostro intendimento, sono in armonia con la Parola di Dio, che sola è capace di renderci savi a salvezza, noi come denominazione le accettiamo come consigli ispirati dal Signore’ (ibid., pag. 89-90, 93).

Confutazione

Gli scritti di Ellen G. White sono un miscuglio di verità e menzogne per cui in nessuna maniera le sue istruzioni si possono considerare dei consigli ispirati da Dio

Ora noi vogliamo fare notare le contraddizioni in cui gli Avventisti sono caduti rispondendo in questa maniera. Dopo avere detto che essi non considerano gli scritti di Ellen G. White alla stessa stregua della Scrittura, dicono che essi esaminano i suoi scritti per mezzo della Bibbia ma nello stesso tempo dicono che accettano le sue istruzioni come consigli ispirati dal Signore. Come si fa a conciliare tutto ciò? E’ impossibile perché è assurdo dire che si esaminano o si provano gli scritti di qualcuno con la Bibbia quando nella pratica si considerano in partenza questi scritti già parola ispirata da Dio. Con questo vogliamo dire che è una contraddizione dire da parte degli Avventisti che essi esaminano gli scritti di Ellen G. White con la Parola di Dio quando essi sono convinti che essi sono Parola di Dio perché l’hanno accettata come tale. Notate infatti che le istruzioni di Ellen G. White vengono accettate dagli Avventisti come istruzioni ispirate dal Signore. La verità è che gli Avventisti non esaminano gli scritti di Ellen G. White tramite le Scritture perché se lo facessero dovrebbero rigettare le eresie contenute nei suoi libri e di conseguenza rinnegare la loro affermazione che lo spirito di profezia si manifestò tramite lei; ma piuttosto esaminano le Scritture con i suoi scritti. In altre parole gli Avventisti non si servono della Bibbia per esaminare alla sua luce gli scritti di questa donna, ma piuttosto degli scritti di Ellen G. White per esaminare la Bibbia. E quando la Bibbia è da lei spiegata arbitrariamente essi ritengono la spiegazione arbitraria data da Ellen G. White invece che rigettarla come si deve fare. E di esempi comprovanti ciò ne abbiamo visti tanti nel corso della nostra confutazione.

A proposito dell’affermazione avventista che le istruzioni di Ellen G. White sono ispirate, vogliamo dire le seguenti cose. Se le sue istruzioni sono ispirate, procedono dallo stesso Spirito di Dio che ha sospinto i profeti e gli apostoli a scrivere le Scritture e perciò sono vere e se sono vere devono essere accettate senza discutere da tutti. Strano per davvero dunque che gli Avventisti dicano che le istruzioni ispirate di questa donna non sono di applicazione universale! O Avventisti, ma io vorrei domandarvi: ‘Perché mai le istruzioni della White non dovrebbero essere di applicazione universale se sono ispirate?’, ‘Se esse procedono dallo Spirito di Dio non dovrebbero essere per forza di cose buone e utili a tutti e non solo alla Chiesa Avventista?’, ‘Se esse sono ispirate perché non ritenerle parte del canone delle Scritture sacre?’ So già come rispondete: voi dite che non è vero che a parità di ispirazione corrisponde sempre parità di autorità normativa ‘infatti, come tutti sappiamo molto bene, la Bibbia parla di profeti di Dio che hanno scritto libri i quali non sono stati inclusi nel canone biblico. Erano libri ispirati, però non avevano la stessa autorità normativa dei libri biblici per il semplice fatto che non sono stati inclusi nel canone e noi non ne conosciamo nemmeno il contenuto. Se Dio avesse voluto che tali libri ispirati avessero eguale autorità normativa come gli altri libri canonici, avrebbe provveduto a farli includere nel canone e a farli tramandare sino a noi’ (Rolando Rizzo, Stretti sentieri di libertà, pag. 168-169). Al che vi dico quanto segue: innanzi tutto è tutto da vedere se quei libri non avevano la stessa autorità normativa; chi lo dice che non avevano questa autorità? Voi? E perché dovremmo crederci? E poi vi faccio notare che i libri della White sono stati tramandati, non sono andati perduti, come i libri di quei profeti che non ‘avevano’ la medesima autorità normativa. Per cui sarebbe logico pensare che quello degli scritti della White sia un caso diverso, in altre parole sarebbe logico pensare che il fatto che questi libri ‘ispirati’ siano stati conservati vuol dire che hanno la stessa autorità normativa di quelli della Bibbia.

In effetti gli Avventisti per essere coerenti dovrebbero includere nel canone delle Scritture gli scritti della White, dovrebbero fare insomma quello che hanno fatto i Mormoni con gli scritti di Joseph Smith. Lo ribadiamo: se le istruzioni della White procedettero dallo Spirito Santo dovrebbero avere un’applicazione universale, cioè dovrebbero essere per tutti i credenti e non solo per una parte di essi. Lo Spirito Santo infatti concede la sua ispirazione per l’utile comune, per l’utile di tutti, non solo per l’utile di alcuni. Comunque, si può dire che praticamente gli Avventisti hanno incluso gli scritti della White nel canone, anche se essi non sono stati posti materialmente nella Bibbia (il che peraltro avrebbe costituito un problema non piccolo a causa del grosso numero di scritti della White, che ha scritto molto più di Joseph Smith). Quando nelle loro riviste, nei loro libri, la White viene citata nella stessa maniera in cui vengono citati i profeti antichi e gli apostoli (se non di più in alcuni casi) come si fa a pensare o a dire che i suoi scritti non sono reputati dagli Avventisti come aventi la ‘medesima autorità normativa’ dei profeti e degli apostoli? Che senso ha affermare – come fanno loro – che il canone delle Scritture è completo e poi di fatto citano le parole della White come se fossero parte del canone? Riteniamo dunque che le parole degli Avventisti sull’autorità degli scritti della White non sono coerenti con il loro comportamento. I fatti parlano chiaro fratelli, la White viene citata dagli Avventisti come Joseph Smith viene citato dai Mormoni; i suoi scritti nella pratica vengono considerati dagli Avventisti come un’altra Bibbia, come il Libro di Mormon è considerato un’altra Bibbia dai Mormoni. Non sorprende affatto dunque sentire un ex-Avventista, come Canright, affermare: ‘Così essi [gli Avventisti] hanno un’altra Bibbia, nella stessa maniera che ce l’hanno i Mormoni. Essi devono leggere la nostra vecchia Bibbia alla luce di questa nuova Bibbia’ (Dudley M. Canright, Seventh-day Adventism Renounced, pag. 136: citato da Hoekema, op. cit., pag. 108). Lo ripeto: non sorprende affatto.

Ma veniamo ora alla questione principale: Ma sono veramente ispirate le istruzioni o le dottrine date da Ellen G. White? Ora, dopo avere letto molte pagine dei suoi libri devo dire che questa donna ‘insegnò’ oltre a delle cose giuste che sono verità, tante dottrine che non procedono dallo Spirito della verità ma dallo spirito dell’errore; tra queste la negazione dell’immortalità dell’anima e del tormento eterno per i peccatori, l’osservanza del sabato come precetto impositivo, la dottrina che dice che l’osservanza della domenica è o sarà il marchio della bestia, il giudizio investigativo, l’ordine di astenersi dalla carne, dal tè e dal caffè, ed altre (che abbiamo già confutato). Quindi non è vero che lo Spirito di Dio chiamò questa donna a trasmettere alcune istruzioni per questi ultimi tempi. Se queste dottrine da lei proclamate nei suoi scritti fossero in armonia con l’insegnamento biblico allora sì che noi le accetteremmo ma esse contrastano nettamente la Bibbia e questo lo abbiamo dimostrato ampiamente nel corso della nostra confutazione. Sono quindi da rigettare senza esitazione perché costituiscono lievito da cui noi ci dobbiamo guardare per il bene dell’anima nostra. I credenti di Berea quando cominciarono a sentire parlare Paolo si misero ad esaminare tutti i giorni le Scritture per vedere se le cose stavano così; questo è quello che ciascuno di noi deve fare con gli scritti o con le predicazioni di chicchessia per non cadere nell’errore.

Abbiamo accennato nel corso della nostra confutazione che Ellen G. White ebbe anche delle visioni - che si trovano nei suoi scritti - che confermavano queste sue dottrine false; pure esse devono essere rigettate perché imposture che confermano altre imposture. Noi riteniamo che questa donna se le sia inventate queste visioni perché esse annullano la Parola di Dio.

Vediamo infine di vedere se chi entra a fare parte della chiesa avventista è obbligato ad accettare i suoi scritti. Alla domanda: ‘...E’ la fede in questi scritti (di Ellen G. White) fatta un test di comunione (test of fellowship) nella Chiesa Avventista del Settimo giorno?’ viene data la seguente risposta: ‘..Noi diciamo che mentre riveriamo gli scritti di Ellen G. White, e ci attendiamo che tutti coloro che si uniscono alla chiesa accettino la dottrina dei doni spirituali come manifestata nella sua esperienza, noi non facciamo dell’accettazione dei suoi scritti una questione di disciplina ecclesiastica. Ella stessa fu esplicita su questo punto . Parlando di coloro che non comprendevano appieno il dono, ella disse: ‘Costoro non dovrebbero essere privati dei benefici e dei privilegi della chiesa, se la loro esperienza Cristiana è corretta ed hanno formato un buon carattere cristiano’ (...) Se tuttavia un membro di chiesa perde fiducia in questi consigli e provoca inimicizie fra i fedeli, ci riserviamo il diritto di espellerlo dalla chiesa...’ (Questions on Doctrine, pag. 96-97). In altre parole se un Avventista del Settimo giorno comincia a credere che Ellen G. White abbia detto il falso sulla purificazione del santuario, sul giudizio investigativo, sull’anima, sul tormento eterno, sull’osservanza del sabato, sull’astensione dalla carne, dal te e dal caffè, perché Dio gli apre la mente per intendere rettamente le Scritture, e comincia a dimostrare con le Scritture che Ellen G. White aveva torto in queste cose, allora secondo loro egli si mette a combattere contro Dio ed a provocare inimicizie tra i fratelli. Lo aspetta dunque l’espulsione dalla chiesa Avventista; è un ribelle e non può più rimanere nel mezzo del movimento perché potrebbe danneggiare gli altri. Questo comportamento della Chiesa Avventista ci fa capire come a nessuno è permesso di mettere in dubbio le cose (quelle storte naturalmente) dette da Ellen G. White se non vuole perdere il posto nella Chiesa Avventista. Ma esso ci mostra anche come in effetti loro hanno due Bibbie, la prima è quella che noi tutti conosciamo, la seconda è quella di Ellen G. White. Quest’ultima è considerata quella che decide le dispute e le controversie; la prima invece è solo una base d’appoggio della seconda. Questo è grave perché in questa maniera la Bibbia, cioè la Parola di Dio, viene spogliata dell’autorità e del suo valore dinanzi agli occhi degli aderenti a questo movimento religioso. Non hanno ragione dunque gli Avventisti nel dire che essi si sottomettono completamente alle Scritture. Perché in realtà essi si sottomettono più agli scritti della White che agli scritti dei profeti e degli apostoli. Volete accertarvi di ciò? Parlate con degli Avventisti o leggete Il Manuale di Chiesa o Questions on Doctrine o qualche altro loro libro di dottrina e lo constaterete da voi stessi che loro non spiegano le Scritture con le Scritture ma con gli scritti della White che di fatto vengono anteposti alle Scritture. E si badi bene che anche quando in un discorso di un avventista o in un libro avventista non è presente una citazione o dichiarazione diretta della White, c’è sempre e in ogni caso la White dietro il tutto. Ho potuto accertarmi di ciò leggendo il Dizionario di dottrine bibliche dove in diversi casi anche se la White non viene citata apertamente nella realtà il discorso attinge a piene mani dai libri della White.

 

CONCLUSIONE

Una parola d’esortazione a voi fratelli che non siete Avventisti

Sono giunto alla fine della mia confutazione delle dottrine peculiari degli Avventisti. Qual’è dunque il monito che emerge dopo avere esaminato le loro dottrine alla luce delle Scritture? Questo: è necessario stare molto attenti agli Avventisti, perché se da un lato non si possono mettere proprio sullo stesso livello dei Testimoni di Geova o dei Mormoni, pure insegnano delle false dottrine molto pericolose. In realtà ho potuto riscontrare personalmente parlando con alcuni di loro che tra noi e loro si frappongono grossi ostacoli che impediscono una piena ed efficace comunione. Questo è dovuto al fatto che essi appoggiandosi del continuo sugli scritti della White sono portati ad annullare in maniera sfacciata diverse dottrine della Scrittura e di conseguenza tra noi e loro sorgono delle grosse discussioni perché da un lato essi proclamano le loro strane dottrine e dall’altro noi respingiamo le loro asserzioni. In effetti il loro atteggiamento nei nostri confronti è sempre quello di considerarci un po’ ottenebrati. Sembra quasi sentirgli dire: ‘Poveretti, se solo potessero godere la luce che Dio ci ha trasmesso tramite la White!’ Tempo fa dopo avere dimostrato con le Scritture ad una Avventista la falsità di alcuni insegnamenti della White, ella disse (non direttamente a me però) che sperava che il Signore mi facesse intendere la verità. Quindi per lei sarei io ad essere confuso! E’ veramente spiacevole constatare questo! Quello degli Avventisti è un chiaro esempio di cosa accade quando la donna si mette ad insegnare, cioè si mette a fare qualcosa che la Scrittura le vieta esplicitamente di fare. Ella seduce perché viene a sua volta sedotta. Badate a voi stessi quindi fratelli conduttori e non permettete alla donna di insegnare affinché nel vostro mezzo non sorga qualche donna come la White che si mette a sedurre con le sue parole i santi. Nel caso invece ci sia già nel vostro mezzo qualche donna che insegna fatela tacere nell’assemblea. Amen. State saldi nella fede.

Una parola d’esortazione a voi fratelli che siete tra gli Avventisti

Ascoltate o uomini e donne che avete gustato la bontà di Dio quando vi siete ravveduti dei vostri peccati ed avete creduto in Cristo. Voi in quel giorno siete stati perdonati ed i vostri peccati vi sono stati cancellati mediante il sangue di Cristo, del loro ricordo non c’è l’ombra perché Dio li ha fatti sparire una volta per sempre. Vi esorto dunque a rigettare la dottrina della purificazione del santuario celeste e quella del giudizio investigativo perché queste dottrine vi inducono a farvi credere che la cancellazione dei vostri peccati ancora non è avvenuta. Non solo, essa vi induce a credere che la cancellazione dei vostri peccati avrà luogo solo se voi vi mostrerete fedeli alla legge di Dio, in particolare al quarto comandamento del decalogo, ossia il sabato; come se la cancellazione dei peccati fosse il premio della propria fedeltà alla legge e non il dono che Dio da a coloro che credono nel suo Figliuolo. Chi ha creduto nel Figliuolo è certo che Dio ha cancellato i suoi peccati dal momento che si è ravveduto ed ha creduto perché mediante Cristo è entrato nel Nuovo Patto che Dio ha dedicato tramite la morte del suo Figliuolo. Questo Patto è migliore del primo perché mentre nel primo Dio si ricordava dei peccati del suo popolo quantunque questi offriva dei sacrifici espiatori, adesso mediante l’offerta compiuta da Cristo i peccati sono cancellati dalla coscienza dell’uomo che crede ed anche dai registri celesti. Voi siete stati ingannati da vani ragionamenti; esaminate attentamente mediante le Scritture ciò che Ellen White ha dichiarato e vi renderete conto che ella ha detto il falso a riguardo della purificazione del santuario celeste e del giudizio investigativo. E non solo in questo, ma anche sul sabato, e sulla carne, sul vino e sulle bevande alcoliche quando ne ha vietato l’uso anche moderato, sul battesimo con lo Spirito Santo, ed altri punti dottrinali. Certamente nel momento in cui rigetterete queste dottrine della White, comincerete ad essere perseguitati dagli altri Avventisti e ad essere etichettati nelle più svariate maniere. Tutto ciò è normale; non vi spaventate, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua possanza, pregatelo, invocatelo, cercate ardentemente la sua faccia e vedrete come Egli opererà in voi in maniera tale da farvi ritirare dagli Avventisti; comprenderete allora cosa significa essere resi liberi dalla legge, perché non vi sentirete più obbligati ad osservare parte della legge mosaica, osservanza che ha aggravato la vostra anima per molto tempo. Cercate una Chiesa in cui viene predicata la salvezza per grazia soltanto, dove viene insegnata e praticata la sana dottrina, ed unitevi ad essa. State saldi nella fede.

 

 

NOTE

 

[1] Questo collegamento è spiegato in questi termini sulla Scuola del Sabato: ‘La Testimonianza di Gesù nel libro dell’Apocalisse non si riferisce solo alla testimonianza riguardo a Gesù creduta e testimoniata dai cristiani. Essa si riferisce all’opera dei profeti ispirati che, come Giovanni, hanno ricevuto visioni, sogni e comunicazioni verbali da Dio perché siano trasmesse agli abitanti della terra. Apocalisse 12:17 insegna che il dono profetico deve manifestarsi nella chiesa del rimanente’ (Scuola del Sabato, 2/89, pag. 34).

 

[2] Gli Avventisti usano l’astuzia quando presentano gli scritti della White. Rolando Rizzo per esempio dopo avere citato le seguenti parole della White ‘Le Testimonianze non devono portare una nuova luce, ma imprimere nel cuore le verità già rivelate… Se aveste utilizzato al meglio le Scritture… Non ci sarebbe stato bisogno di me’ (E. G. White, Colporteur Ministry, pag. 125; Testimonies, vol. V, pag. 665), dice: ‘La sorella White afferma, in parole povere, che i suoi messaggi, almeno in embrione sono già contenuti nelle Scritture e che nulla di veramente nuovo ella è venuta a portare’ (Rolando Rizzo, op. cit., pag. 14). No, non è così. Molti messaggi della White non sono presenti nelle Scritture neppure in embrione perché nella Scrittura non ci sono embrioni di menzogne. Per fare degli esempi, nella Bibbia non c’è l’embrione del divieto di bere il vino, o l’embrione della dottrina che dice che quando l’uomo muore finisce tutto, o l’embrione della dottrina dell’annichilimento dei malvagi, o l’embrione delle speciali risurrezioni che avranno luogo poco prima del ritorno di Cristo dal cielo, o quella della purificazione del santuario celeste cominciata il 22 ottobre 1844 o quella del giudizio investigativo, o quella ancora della risurrezione di Mosè avvenuta prima di quella di Cristo. Perché queste dottrine non esistono per nulla nella Bibbia, sono menzogne. Come sono menzogne le dottrine papiste della transustanziazione, dell’immacolata concezione, della messa, del primato di Pietro e dei suoi successori, ecc. che guarda caso vengono anch’esse fatte passare come dottrine non nuove ma semplicemente in embrione nella Bibbia. Attenzione dunque al ragionamento fatto degli Avventisti per farvi accettare gli scritti della White.

 

[3] Rolando Rizzo nel suo libro appena citato dedica un intero capitolo all’accettazione del ministerio della White da parte di chi aderisce alla Chiesa Avventista e lo ha intitolato significativamente ‘E. G. White: non è un ‘optional’, e tra le altre cose dice: ‘Accettare l’avventismo, il suo messaggio, la sua missione specifica rifiutando E. G. White o anche semplicemente evitando di occuparsene non è un errore, è un non senso. Sarebbe come accettare l’ebraismo e la sua missione rifiutando Mosè, o come accettare il cristianesimo e il suo ruolo nel piano di Dio negando il ministero di Paolo’ (pag. 158). Ritengo che queste poche parole fanno capire bene che cosa costituisce (o deve costituire in questo caso per i ricalcitranti) il ministerio della White per gli Avventisti.

 

[4] E’ interessante leggere quanto dice Rolando Rizzo nel suo libro a riguardo di una dichiarazione della White che è la seguente: ‘Se le Testimonianze non parlano secondo la Parola di Dio, respingetele’ (E. G. White, Testimonies, vol. II, pag. 302). Egli dice: ‘Attenti a utilizzare male la dichiarazione secondo cui: ‘Se le Testimonianze non sono in accordo con la Parola di Dio, rifiutatele!’. Esse certo affermano il primato della coscienza individuale su tutto e tutti ma non vogliono certamente dire che l’avventista fedele rifiuta delle testimonianze tutto ciò che secondo lui è in contrasto con la Bibbia’ (pag. 171). Come dire insomma ‘Vietato mettere minimamente in discussione le parole della White che vanno contro la Bibbia’. Il primato della coscienza viene dunque annullato o contrastato, perché essa attesta per lo Spirito che molte cose dette dalla White sono menzogne. La mia coscienza me lo attesta e sono sicuro che ci sono degli uomini e delle donne tra gli Avventisti che essendo un giorno nati da Dio hanno la medesima testimonianza della coscienza. A costoro dico: ritiratevi dalla Chiesa Avventista perché vi insegna diverse eresie.

 

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