Capito lo 7

L'escatologia

 

La dottrina branhamita

Il dopo la morte. Sul dopo la morte Branham insegnava che esisteva un luogo glorioso di riposo dove vanno i veri Cristiani quando si dipartono dal corpo, e un luogo di tormento dove invece vanno i peccatori (tra cui come abbiamo visto ci sono pure coloro che rigettano il messaggio del ‘profeta degli ultimi tempi’ che è lui); quindi Branham credeva nell’esistenza di una anima immortale all’interno del corpo umano.

Ecco alcune sue parole in merito al paradiso: ‘Ma quando quel corpo muore e ritorna alla terra, polvere della terra, allora Dio prenderà lo spirito immortale fuori da esso e lo porterà nel Regno di Dio, o presso il suo trono, paradiso, e poi alla seconda venuta del Signore Gesù…’ (Dal suo sermone intitolato Believing God [Credendo in Dio], Jeffersonville, V-19 N-7 Domenica. 52-0224: 104); ed altre in merito all’inferno: ‘… Io appartengo ai Battisti. Io appartengo ai Metodisti. Dai (Go on), se il tuo nome non è in cielo, andrai pure tu all’inferno. Ciò è giusto. Solo coloro che sono scritti nel Libro della Vita dell’Agnello, essendo redenti, nati di nuovo… Gesù disse, ‘Eccetto un uomo è nato di nuovo, egli non entrerà nel Regno’ Veramente’ (Dal sermone intitolato Believest thou this? [Credi tu questo?], Houston, 50-0115. E-53); ‘Signore, fa che le persone vedano, e convertili dalla loro malvagità e volgili a Cristo, questa sera prima che sia eternamente troppo tardi, perché essi sono maledetti dalla faccia della terra per andare in un inferno del diavolo, ad una tomba senza Cristo per spendere una eternità senza Dio, senza speranza, senza misericordia. Questo è il giorno del ravvedimento…’ (Dal sermone intitolato Looking to the Unseen [Guardando all’invisibile], Cleveland. 50-0816. E-38).

Rapimento, tribolazione, giudizio finale. Abbiamo già detto alcune cose circa gli eventi futuri così come li aveva previsti William Branham. Qui vogliamo fare un piccolo riassunto e soffermarci sul giorno del giudizio.

Sul ritorno di Cristo Branham insegnava che sarà suddiviso in due fasi; la prima fase consisterà nel rapimento della Sposa di Cristo (i Cristiani che ubbidiscono al ‘Messaggio’) che avverrà prima che sia rivelato l’Anticristo e inizi la grande tribolazione che durerà tre anni e mezzo e durante la quale compariranno Mosè ed Elia i quali sconvolgeranno la natura con la loro autorità e tramite la cui predicazione si convertiranno i 144.000 Ebrei di cui si parla nell’Apocalisse. La Sposa di Cristo dunque non entrerà nella Grande Tribolazione; vi entrerà però la Chiesa che è formata invece da tutti coloro che sono nelle denominazioni protestanti e che per una ragione o l’altra non hanno accettato il Messaggio di Branham. Costoro saranno martirizzati e ritorneranno in vita alla fine del millennio assieme a tutti gli altri uomini che devono risorgere; quella per Branham sarà la resurrezione dei giusti e degli ingiusti.

Abbiamo già parlato di questo giudizio, ma qui vogliamo parlarne più diffusamente. Nel giudizio del gran giorno ‘vi saranno entrambi i giusti e gli ingiusti’ (Esposto…, pag. 372), che saranno giudicati da Cristo e la sua Sposa: ‘Vedete? - dice Branham - La Sposa si trova con Lui sul Suo trono. Infatti dato che la Sposa ha da giudicare il mondo, deve perciò essere seduta con Lui nel giudizio’ (ibid., pag. 372). Ma perché ci saranno anche dei giusti in quella risurrezione finale? ‘Non v’è altra possibilità per essi perché vi sono solo due resurrezioni e siccome non parteciperanno alla prima devono apparire nella seconda tramite il giudizio. Gli uni che furono qualificati per la prima risurrezione sono la Sposa e non sono giudicati’ (ibid., pag. 373).

Tra tutti coloro che risorgeranno in quel giorno alcuni saranno giudicati alla morte seconda, altri invece saranno fatti entrare nella vita eterna perché i loro nomi saranno trovati scritti nel libro della vita. A riguardo di queste due categorie Branham dice: ‘Non abbiamo bisogno di sforzarci per indovinare circa quelli che avranno vita eterna nella seconda resurrezione. Ci è detto infatti che è data a coloro che hanno fatto opera buona verso i ‘Fratelli’. Invece quelli che vengono risuscitati per essere gettati nel lago di fuoco saranno trattati in quel modo a causa del loro maltrattamento verso i ‘Fratelli’ (ibid., pag. 374).

A riguardo dei giusti che saranno fatti entrare nella vita eterna Branham dice che a loro viene permesso di entrare nella vita eterna non perché hanno la vita eterna ma perché furono buoni verso i fratelli di Gesù, quindi costoro non sono fratelli di Gesù e non sono coeredi di Gesù; tuttavia il loro nome deve essere stato nel libro della vita e non sono stati cancellati. A causa del loro amore verso il popolo di Dio essi sono riconosciuti e salvati (cfr. ibid., pag. 375). Costoro sono quei giusti di cui si parla al capitolo 25 di Matteo. Ma ci saranno anche le vergini stolte che erano state lasciate sulla terra al rapimento delle vergini avvedute. Dunque per Branham anche alle vergini stolte (di cui parlò Gesù nella parabola) un giorno sarà permesso di entrare nella vita eterna, anche se parecchio tempo dopo che a quelle avvedute.

Coloro che invece saranno gettati nel lago di fuoco, sono oltre che tutti coloro che hanno rifiutato il Vangelo dopo averlo udito, perché non erano predestinati a vita eterna (Branham credeva nella predestinazione), e ‘coloro che un tempo avevano i loro nomi scritti nel Libro della vita ma che furono poi cancellati per aver mancato di onorare il popolo di Dio che era la vivente Parola manifestata (cioè epistole viventi) per il loro tempo’ (ibid., pag. 375), cioè verso la Sposa di Cristo. I nomi di costoro dunque sono i nomi di quelli che sono nelle denominazioni protestanti e che verranno cancellati dal libro della vita: ‘Saranno i nomi di quelli che appartenevano al sistema mondiale delle chiese i quali ostacolarono la Sposa in lotte diverse. Quei nomi saranno tolti dal Libro della Vita. Essi saranno gettati nel lago di fuoco’ (ibid., pag. 377). Da quello che ci viene dato di capire dunque, ci sono due tipi di vergini stolte in mezzo alle denominazioni protestanti, le prime alla fine del regno milleniale saranno salvate pure esse perché il loro nome figura nel libro della vita, mentre le seconde saranno condannate perché il loro nome sarà radiato dal libro della vita.

Ma di che tipo è la punizione di coloro che saranno gettati nel lago di fuoco, cioè è eterna o no? E’ solo per un tempo perché arriverà il giorno che i malvagi saranno annichiliti. Branham infatti insegnava l’annichilimento dei malvagi perché secondo lui le pene non erano eterne: ‘Nego che un incredulo vada a finire in un inferno senza fine per bruciarvi eternamente. Innanzi tutto devo dirvi che l’inferno o lo stagno di fuoco, o come volete chiamarlo, non è eterno’ (ibid., pag. 177); ‘Che nessuno dica ch’io non credo alle pene e allo stagno di fuoco. Lo credo! Non so però quanto durerà, ma una buona volta dovrà cessare’ (ibid., pag. 179).

Confutazione

Sul dopo la morte Branham insegnava dirittamente, per lo meno, sui due luoghi di destinazione delle anime degli uomini, e difatti lui rigettava il purgatorio. Quindi su questo non c’è nulla da dire. C’è invece qualcosa da dire sul ritorno di Cristo e sul giorno del giudizio come li insegnava Branham

Sul ritorno di Cristo e la tribolazione

Ora, abbiamo già dimostrato altrove che il ritorno di Cristo non sarà suddiviso in due fasi; perchè in base all’insegnamento biblico la venuta del Signore e il nostro adunamento con lui sono due eventi concomitanti che avverranno in uno stesso giorno che è chiamato il giorno del Signore (cfr. 2 Tess. 2:1-2). E abbiamo anche dimostrato che questo giorno avverrà dopo che sarà manifestato l’uomo del peccato o anticristo (cfr. 2 Tess. 2:3-8). Per cui è superfluo che io torni sull’argomento. Vorrei però fare notare una grossa contraddizione in cui è caduto Branham nell’affermare che la Sposa di Cristo sarà rapita prima della grande tribolazione. Nel suo libro sulle epoche della Chiesa egli a riguardo della grande folla vista da Giovanni in cielo dice quanto segue: ‘Gesù è venuto, ha segnato 144.000 delle tribù d’Israele, ma v’è qui un altro gruppo che non appartiene ai 144.000 che abbiam preso in rassegna qui nell’Apocalisse 7:9-18. Chi sono quelli? Sono la Sposa che venne presa d’infra i Gentili. Essi sono davanti al Suo trono e lo servono giorno e notte nel tempio’ (ibid., pag. 426). Branham però ignorava o faceva finta di ignorare che di questi della grande folla viene detto espressamente: "Essi son quelli che vengono dalla gran tribolazione, e hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello" (Ap. 7:14). Se dunque essi venivano dalla grande tribolazione non potevano essere i membri della Sposa di Cristo perché secondo Branham questi non passeranno per essa. La contraddizione di Branham mi pare molto evidente.

Ho anche già dimostrato che la Sposa di Cristo e la Chiesa sono la medesima cosa, per cui la differenza fatta da Branham è arbitraria. Differenza poi che non è altro che la conseguenza inevitabile del suo sistema dottrinale che gira continuamente attorno al Messaggero degli ultimi giorni, che è lui. Basta leggere i suoi scritti per rendersi conto quante volte lui parla dell’ultimo Messaggero per la Chiesa e di come le persone siano da lui suddivise tra coloro che lo ascoltano e coloro che rifiutano di ascoltarlo. Non meraviglia dunque il fatto che Branham si sia inventato anche quest’altra differenza che ha come muro separatore il suo ministerio. Come abbiamo visto però, ci sono alcuni che non hanno accettato il messaggio di Branham ma che saranno ugualmente salvati, i quali sono le vergini stolte che aspettavano anch’esse lo sposo ma gli mancava l’olio, cioè lo Spirito Santo. Costoro non saranno rapiti assieme alle vergini savie, ma quando risorgeranno saranno salvati lo stesso. Su questo punto intendo dire alcune cose perché in mezzo a molti fratelli c’è una convinzione simile a quella che aveva Branham. La differenza dalla convinzione di Branham è che le vergini stolte per questi fratelli otterranno la vita eterna al ritorno di Cristo, che avverrà alla fine della tribolazione in concomitanza con l’inizio del millennio per cui anche le vergini stolte regneranno con Cristo durante il millennio. Loro dicono che costoro anche se non furono trovati pronti al rapimento, avranno l’opportunità di essere salvati durante la tribolazione. Naturalmente questa seconda opportunità data alle vergini stolte (quelle impreparate ad incontrare lo Sposo alla sua venuta) viene loro data in base al fatto che la Chiesa sarà rapita prima che sia manifestato l’anticristo. Ma è biblico affermare che le vergini stolte avranno una seconda opportunità? Assolutamente no; se fosse così le parole di Gesù non avrebbero alcun senso. Ma vediamo cosa ha detto Gesù sulla sorte che attende le vergini stolte. Egli disse che quando sulla mezzanotte si levò il grido: ‘Ecco lo sposo’, le vergini stolte accortesi che non avevano dell’olio chiesero dell’olio alle vergini avvedute che invece ne avevano preso, ma quest’ultime gli dissero che l’olio non sarebbe bastato per ambedue per cui gli dissero di andare a comprarsene, e mentre queste andavano a comprarne arrivò lo sposo e le vergini avvedute che avevano preso assieme alle lampade anche l’olio, entrarono con lui nella sala delle nozze e l’uscio fu chiuso. Alla fine arrivarono anche le altre vergini (si presume che fossero riuscite a comprarsi dell’olio nel frattempo) "dicendo: ‘Signore, Signore, aprici! Ma egli, rispondendo, disse: ‘Io vi dico in verità: Non vi conosco" (Matt. 25:11-12). Che cosa si deduce dunque sulle vergini stolte? Che in un secondo tempo non poterono entrare nella sala delle nozze con lo sposo, anche se riuscirono poi a procurarsi dell’olio per le loro lampade. Vorrei che notaste che lo sposo quando sentì le vergini stolte chiedere di aprirgli la porta della sala, non gliela aprì, ma le respinse. Se dunque furono in seguito rigettate, ciò vuol dire che il fatto che esse non erano pronte gli costò l’esclusione dalla sala delle nozze e perciò dalla celebrazione delle nozze. E non può essere altrimenti perché Gesù raccontò questa parabola per mettere in guardia i suoi discepoli dal farsi trovare impreparati alla sua venuta. Si legga tutto il capitolo 24 di Matteo e quasi tutto il 25, e si noterà che Gesù quando spiegò ai suoi discepoli di vegliare non lasciò mai intravedere la possibilità che si poteva essere salvati anche se non si sarebbe stati pronti alla sua venuta. In verità, se fosse come dicono costoro, e cioè che quei credenti che alla venuta del Signore (al rapimento, per loro) saranno trovati impreparati in un secondo tempo saranno salvati lo stesso, tutti gli avvertimenti di Gesù a vegliare, a pregare, a stare attenti, non avrebbero nessun, e ripeto, nessun senso. Egli avrebbe parlato inutilmente. Ma poi, diciamo noi, se si da la seconda possibilità a dei credenti viventi impreparati alla venuta del Signore, la si dovrebbe dare pure a quei credenti che si danno a vizi contro natura, o si traggono indietro, e muoiono nei peccati, i quali sono impreparati alla stessa stregua di quelli viventi. Per amore di giustizia, dico, dovremmo pure dare a costoro la stessa seconda opportunità. No, dicono però costoro, una volta morti non c’è un’altra possibilità! Ma allora, perché concederla a quei credenti che si sono dati a vizi contro natura, si sono tirati indietro, vivono nelle gozzoviglie e nelle ebbrezze e si danno ai piaceri della vita, e al ritorno di Cristo non saranno pronti? Su quali basi bibliche poggia un tale riguardo personale? Si sente dire spesso che questo è il giorno della salvezza, che questo è il tempo accettevole, ma poi alla fine pare proprio che anche quei credenti che non saranno pronti alla venuta del Signore potranno essere salvati lo stesso; questo non è giusto dirlo. Giovanni diceva ai credenti di allora: "Ed ora, figliuoletti, dimorate in lui, affinché, quando egli apparirà, abbiam confidanza e alla sua venuta non abbiam da ritrarci da lui, coperti di vergogna" (1 Giov. 2:28); ecco dunque qual è la fine che aspetta quei credenti che non dimorano in Cristo, si ritrarranno dalla presenza del Signore pieni di vergogna. La stessa sorte delle vergini stolte che furono rigettate dalla presenza dello sposo e coperte di vergogna quando lo sposo disse loro di non conoscerle. Attenzione dunque fratelli a non lasciarvi ingannare da questi vani discorsi che purtroppo sono piuttosto diffusi in seno alla fratellanza, su questa seconda opportunità che Dio concederà ai cristiani ribelli. Alla luce dell’insegnamento biblico sbagliano sia i Branhamiti nel fare quella peculiare differenza tra vergini savie (la Sposa di Cristo) e vergini stolte (la Chiesa), e nel dire che quelle savie giudicheranno alla fine del millennio quelle stolte che però saranno fatte entrare anche nella vita eterna (solo quelle che hanno il loro nome nel libro della vita). Ma sbagliano anche tanti fratelli nel dire che anche le vergini stolte potranno entrare (se lo vogliono naturalmente) nella sala delle nozze con lo sposo, solo che questa entrata avverrà alcuni anni dopo quella delle vergini savie.

Vediamo adesso di dire alcune cose sul giorno del giudizio alla fine del millennio. Certamente alla Sposa di Cristo in quel giorno sarà dato di giudicare il mondo, e questo perché è scritto che i santi giudicheranno il mondo (cfr. 1 Cor. 6:2). E’ certo pure che tutti gli empi in quel giorno risorgeranno e saranno giudicati secondo le loro opere e gettati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo. E tra gli empi ci saranno pure coloro i cui nomi furono cancellati dal libro della vita, perché anche il loro nome non sarà trovato scritto nel libro della vita. Superfluo dire però che il loro nome non fu cancellato dal libro della vita perché costoro si trovavano nelle denominazioni protestanti e rifiutarono di ubbidire ai Branhamiti (la Sposa di Cristo) che li esortavano ad uscire da esse; perché il loro nome fu cancellato perché essi si trassero indietro, ossia perché commisero il peccato che mena a morte che è il rinnegamento della fede in Cristo per il quale è impossibile essere menati di nuovo a ravvedimento o perché si misero a dare retta a eresie di perdizione. Uno può dunque rimanere in qualche denominazione protestante fino alla fine della sua vita, ma se persevererà nella fede in Cristo e nella verità fino alla fine, il Signore non cancellerà il suo nome dal libro della vita ma lo confesserà davanti al Padre e davanti agli angeli. Se però egli si trarrà indietro, può trovarsi o non trovarsi ancora in una denominazione, il suo nome sarà cancellato dal libro della vita per cui in quel giorno sarà condannato. Ci saranno dei giusti in quel giorno del giudizio che non saranno condannati? Non mi sento di escluderlo, e questo perché è scritto: "… e se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco" (Ap. 20:15). Se ci saranno però non saprei dire chi sono. Saranno forse persone che crederanno durante il Millennio? Ripeto, non saprei dire. Ma questo comunque non preoccupa perché sappiamo che il giudizio di Dio è conforme a verità, per cui quand’anche ci fossero alcuni che pur risorgendo in quel giorno saranno salvati, noi sappiamo che ciò sarebbe un giusto giudizio di Dio.

Una parola adesso sulla punizione che aspetta i peccatori. I malvagi saranno tormentati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo per l’eternità infatti la Scrittura dice che i peccatori "se ne anderanno a punizione eterna" (Matt. 25:46) e "il fumo del loro tormento sale ne’ secoli dei secoli" (Ap. 14:11). A proposito del fuoco eterno va detto che esso non è eterno nel senso che esiste da sempre infatti Gesù quando dirà a quelli della sua sinistra di andarsene via da lui, nel fuoco eterno dirà anche "preparato pel diavolo e per i suoi angeli" (Matt. 25:41), il che sta a indicare che un giorno questo fuoco fu preparato e quindi ha avuto un inizio. Ma esso è eterno nel senso che non avrà mai una fine e questo perché nell’Apocalisse è detto di coloro che adorano l’immagine della bestia e prendono il marchio del suo nome che "il fumo del loro tormento sale ne’ secoli dei secoli" (Ap. 14:11). Lo stesso ragionamento va fatto a proposito del regno di Dio infatti quantunque esso sia chiamato "regno eterno" (2 Piet. 1:11), anch’esso ha avuto un inizio infatti Gesù in quel giorno dirà a quelli della sua destra di eredare il regno che gli è stato preparato sin dalla fondazione del mondo (cfr. Matt. 25:34). Esso però è eterno perché durerà per sempre, non avrà mai una fine.

 

CONCLUSIONE

Molti che hanno conosciuto William Branham e furono presenti alle sue riunioni hanno asserito che Dio operava potentemente tramite di lui; esortava i peccatori ad accettare Cristo come loro personale Salvatore e Signore e molti lo accettarono, pregava sugli ammalati nel nome di Gesù e molti furono realmente guariti, talvolta rivelava a persone presenti nelle sue riunioni la loro identità e fatti particolari della loro vita senza che egli le conoscesse. Nell’insieme furono centinaia di migliaia le persone che assistettero alle sue riunioni in America, in Europa e in Africa. Come si spiega dunque il fatto che lui da un lato si era unito alle chiese pentecostali unitariane che negano la Trinità e molte persone venivano guarite nel nome di Gesù Cristo in maniera così evidente che nessuno lo poteva negare? E’ possibile che benché lui negasse la Trinità di persone nella Divinità quelle opere potenti procedessero da Cristo? E’ possibile perché lui in effetti predicava nel nome di Cristo Gesù e guariva nel nome di Cristo Gesù, anche se non accettava il concetto di un Dio trino. Vogliamo dire con questo che in fondo in fondo lui predicava la divinità di Cristo, il suo sacrificio espiatorio e la fede in Cristo, quantunque la posizione dei ‘Gesù solo’ implica l’affermazione eretica che Gesù è sia il Padre che lo Spirito Santo e che per nascere di nuovo bisogna ricevere il battesimo con lo Spirito Santo (di cui però per Branham le lingue non erano il segno che attestava l’avvenuta ricezione). Perciò se le persone credevano in Gesù che c’è da meravigliarsi se ottenevano la salvezza e delle guarigioni mediante la fede nel suo nome? E che dire delle rivelazioni che aveva che lui attribuiva allo Spirito Santo (che però per lui era Gesù tornato a Pentecoste nei suoi discepoli e non la terza persona della Trinità distinta dal Figliuolo) e che facevano meravigliare i presenti sia quando si trattava della rivelazione di cose avvenute o che avvenivano nella vita delle persone (parola di conoscenza) e sia quando si trattava di predizioni del futuro (parola di sapienza) che poi si avveravano? Anche in questo caso dobbiamo dire che non possiamo fare nulla contro la verità; le rivelazioni di Dio si manifestano come tali e non si possono confutare. Ma si possono confutare le false predizioni, e di queste Branham ne fece anche. In questo caso si usò del nome dell’Eterno per predire eventi immaginati da lui; e per questo un giorno dovrà rendere conto a Dio.

Ma veniamo ora alla lezione che si impara dall’esempio di Branham: innanzi tutto non è da escludersi che un predicatore del Vangelo che comincia a negare la Trinità (mantenendo che Gesù è Dio e che la salvezza è per grazia) e anche altre dottrine bibliche (come quella delle pene eterne per esempio che anche Branham negava) faccia delle guarigioni nel nome di Gesù, e nemmeno che riceva delle rivelazioni vere. Ricordiamo che Branham cominciò a predicare come ministro Battista (quindi deduciamo che inizialmente credeva nella Trinità e nelle pene eterne) per poi passare con i ‘Gesù solo’ (che negano la Trinità). Ma è proprio qui che bisogna stare attenti; perché il fatto che egli predichi la morte e la risurrezione di Cristo e la fede nel suo nome per ottenere salvezza e guarigione, e neghi la Trinità e qualche altra dottrina biblica, non significa che si è tenuti a credere anche nelle eresie che egli insegna solo perché compie guarigioni e ha delle rivelazioni. Anzi le sue eresie devono essere riprovate con forza e con ogni franchezza. Per questo noi riteniamo che Dio si usi di persone come Branham per mettere alla prova i suoi figliuoli, per vedere se essi lo amano con tutto il cuore e tutta l’anima. Non è forse scritto nella legge: "Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti mostri un segno o un prodigio, e il segno o il prodigio di cui t’avrà parlato succeda, ed egli ti dica: ‘Andiamo dietro a dèi stranieri (che tu non hai mai conosciuto) e ad essi serviamo’, tu non darai retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore; perché l’Eterno, il vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate l’Eterno, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra. Seguirete l’Eterno, l’Iddio vostro, temerete lui, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, a lui servirete e vi terrete stretti" (Deut. 13:1-4).

Per concludere: coloro che predicano il Vangelo possono anche apparire umili, semplici, potenti in parole e opere, ma se negano la Trinità, se negano le pene eterne, se affermano che si nasce di nuovo quando si viene battezzati in acqua o quando si viene battezzati con lo Spirito Santo, ed altre dottrine perverse, ed affermano di avere ricevuto un ministerio unico da Dio per la sua Chiesa come fece Branham ed esortano ad uscire dalle Chiese per andare dietro a loro, da essi bisogna guardarsi. Fratelli, non lasciatevi ingannare dalle guarigioni che essi prendono a sostegno del loro ministerio; riprovate le loro eresie e stateci lontano per non corrompervi.

A coloro che invece son seguaci di Branham, dico invece di rigettare tutto ciò che di non biblico Branham ha affermato e di lasciare i Branhamiti per unirsi ad una Chiesa che crede nella Trinità, nella salvezza e nella nuova nascita come esperienze che si fanno soltanto per fede.

Alcune riflessioni finali

Contro Branham sono state dette tante cose, anzi tantissime e questo sia da parte di Pentecostali (sia trinitari che antitrinitari), che di non Pentecostali. Certamente di ragioni per parlare e scrivere contro Branham ce ne sono tante; io stesso ve l’ho dimostrato, è indubbio che di cose strane quest’uomo ne ha dette. Il fatto è però che spesso, anzi quasi sempre, coloro che confutano Branham si astengono dal dire anche quello che di giusto quest’uomo disse; non solo, essi evitano anche di parlare di quante persone hanno trovato la guarigione mediante il suo ministerio. Bambini o adulti che per anni non avevano visto o sentito o camminato, o che erano affetti da mali incurabili e ridotti a scheletri, o indemoniati che nessun uomo poteva domare che egli nel nome di Gesù ha guarito o liberato dai demoni. Tutte cose queste che non furono fatte in un cantuccio, ma in mezzo o davanti a tante persone sia credenti che increduli. Chi fu presente alle sue riunioni questo lo potè attestare. Come anche costoro evitano di parlare di tutte quelle rivelazioni vere che lui ebbe su tante persone, rivelazioni che venivano spesso proferite da lui davanti a tanta gente e che risultavano vere e facevano quindi meravigliare. La stessa sorella Sara Gorietti che al tempo era membro di una Chiesa pentecostale di Roma e che fu presente a quella memorabile riunione presieduta da W. Branham rimase meravigliata davanti a quelle rivelazioni. Io ho già detto abbastanza su Branham in questo mio scritto, quindi non mi dilungherò oltre su di lui. Ma non voglio terminare questo mio libro senza dire alcune cose che mi paiono importanti; e colgo l’occasione che mi fornisce proprio questo libro per dirle perché mi pare la sede opportuna.

Oggi, in mezzo alla maggioranza delle Chiese Evangeliche, checché dicano contro William Branham e i suoi seguaci, non c’è il benchè minimo desiderio di vedere tornare i giorni di Gesù Cristo e degli apostoli. Ossia, non c’è quel desiderio grande di vedere Dio aggiungere la sua testimonianza a quella di qualche suo servo (apostolo, profeta, evangelista, pastore o dottore che sia), come i credenti antichi videro che faceva durante le riunioni tenute da Gesù Cristo o da qualche suo apostolo. E guardate che qui non faccio distinzione tra Pentecostali e non Pentecostali. Viene proclamato spesso che Gesù Cristo è lo stesso ieri oggi e in eterno, ma poi quando si va alla prova dei fatti pare che per molti è meglio che Cristo non operi tramite nessuno dei suoi servi quei segni e prodigi che lui stesso operò in mezzo ai Giudei e che continuò a operare anche dopo la sua ascensione tramite i suoi servi, gli apostoli e altri. Qualcuno potrebbe dire che abbiamo il diavolo in corpo, che siamo dati alla magia, che siamo gente superstiziosa!! Ma lo dicano pure ciò, lo proclamino pure sui giornali, per radio e per televisione, ma che ci importa? Anzi se siamo vituperati per il nome di Cristo, beati noi, perché lo Spirito della gloria riposa su noi!!

Ma dirò di più, in molti casi non si crede neppure che Cristo possa fare quelle medesime cose di una volta. C’è molta incredulità insomma, e ripeto molta. E se qualcuno desidera che Cristo faccia quelle cose che fece quando era sulla terra? Gli viene detto che le persone si convertono lo stesso, per cui non c’è bisogno di quelle opere potenti. Come dire insomma, che chi è nato cieco può tranquillamente rimanere cieco, chi è sordo può tranquillamente rimanere sordo tutto il resto della sua vita, chi è muto può tranquillamente rimanere senza favella fino alla sua morte, chi ha il cancro può tranquillamente rimanere così e andare alla fossa. L’importante è che accettino Gesù; la guarigione non è importante. Ma io vorrei dire a costoro: ‘Immaginate di avere un figlio nato cieco, sordo, muto, paralitico. Un figlio che non ha mai visto la vostra faccia, un figlio che non ha mai sentito il timbro della vostra voce, un figlio che non può dirvi ‘grazie’ quando gli fate un regalo, un figlio che non potete portare a fare una passeggiata con voi perché senza gambe o perché storpio; ditemi, parlereste ancora così? Non credete che chi è nato con queste deficienze fisiche abbia il diritto di vedere, di sentire, di parlare, di camminare, come lo avete voi? Ma quand’anche non aveste un figlio in quelle condizioni, ma ce lo avessero i vostri vicini o colleghi di lavoro, non sareste presi da compassione nel vederlo in quelle condizioni? Non vorreste che quei genitori si rallegrassero? Ah, non c’è solo molta incredulità, ma anche poca pietà, poca compassione. Gesù quando vedeva gli ammalati era preso da compassione, era mosso a pietà; certo lui aveva anche la potestà di guarire e perciò li guariva anche, ma io dico che quand’anche un credente non abbia i doni di guarigioni egli DEVE desiderare di vedere gli ammalati guariti nel nome di Gesù per la potenza dello Spirito Santo. Questo è il retto sentimento. Al bando dunque questa incredulità e questa spietatezza presenti in mezzo alla fratellanza. Si creda che Gesù Cristo può fare le medesime cose che faceva quando era in carne ed ossa in mezzo agli uomini. E si abbia verso gli infermi la stessa compassione che lui provava verso gli infermi del suo tempo. Questo non basta però; si devono anche desiderare i doni di guarigioni, di potenza di operare miracoli, e della fede; affinché gli ammalati vengano guariti e gli indemoniati liberati dalla potestà dei demoni. Questi doni sono dei doni dello Spirito Santo, enumerati da Paolo tra i doni spirituali. Quando c’è la loro manifestazione avvengono le medesime cose dei giorni di Gesù e degli apostoli, lo ripeto, le medesime. E perciò il nome di Dio (e non quello di Satana) viene glorificato, onorato, e celebrato; avviene la stessa cosa che avveniva ai giorni di Gesù infatti quando Gesù guariva, le persone veduta la guarigione glorificavano l’Iddio di Israele per avere dato una tale autorità agli uomini. Ecco il punto, quando ci sono i prodigi e i segni compiuti nel nome di Gesù per lo Spirito, il nome di Dio viene glorificato tramite quelle opere potenti. Non è bello questo? Certo. In un mondo, dove il nome di Dio è così tanto disprezzato e bestemmiato, è meraviglioso vedere le folle glorificare Dio per le sue opere potenti. E non solo il nome di Dio viene glorificato, ma il nome di Gesù Cristo viene riconosciuto come il nome che è al di sopra di qualsiasi altro nome, dinanzi al quale i demoni devono uscire dai corpi degli uomini quando esso viene invocato contro di loro, e perciò le persone si sentono attratte a Gesù Cristo e credono in lui. Certo, non tutti crederanno nel vedere i miracoli e le guarigioni, ma nemmeno si può dire che tutti coloro che ascolteranno l’Evangelo accompagnato dai segni e prodigi non crederanno, perché qualcuno che crede in Gesù nel vedere i miracoli e le guarigioni c’è sempre stato. La storia di Gesù e quella dell’apostolo Paolo questo ce lo insegnano abbondantemente.

Molti in ambito evangelico sono pronti a dire che i poteri che manifestava Branham erano dall’avversario perché lui predicava anche delle false dottrine. Ma io dico: ‘Ma mettiamo il caso allora che nell’ambito di una Chiesa evangelica (pentecostale o non pentecostale) un credente conosciuto per la sua ortodossia biblica cominci a fare nel nome di Gesù le medesime cose che faceva Branham, e dico le medesime, ma insegni in tutto e per tutto la retta dottrina, crederebbero i credenti per questo che i suoi poteri sono da Dio?’ No, la risposta è negativa. Subito si diffonderebbe tra molti credenti, che egli è stato visitato dal diavolo e non da Dio, che qualche spirito maligno si è impossessato di lui e non che lo Spirito Santo gli ha conferito dei doni. E perché questo? Perché Dio ha smesso di fare e di far fare queste cose ai suoi figliuoli; solo il diavolo può farle e guarda caso si usa anche di credenti! Verrebbe allora da domandare a costoro: ‘Ma allora il diavolo si è messo a liberare le sue proprie anime dalla sua potestà niente di meno che tramite il nome di Gesù Cristo?’ ‘Ma allora il diavolo desidera che il nome di Gesù sia glorificato, creduto, e osannato?’ Ma allora Satana caccia Satana? ‘Ma allora Satana non è cambiato, ma Dio sì?’ Ah, insensati, voi in questa maniera cercate di mascherare la vostra incredulità nella potenza di Dio e ci riuscite così bene che tanti vi danno ascolto, ma viene il giorno in cui la vostra stoltezza sarà manifesta a tutti. Non vi illudete. Quanta follia, quanta ignoranza delle Scritture e della potenza di Dio c’è in mezzo al popolo di Dio! Io non ho conosciuto personalmente Branham, ma ho letto parecchie cose da lui scritte o dette. Ed una cosa posso dirla con certezza e cioè che quando lui cominciava a sgridare i demoni nel nome di Gesù e a pregare Dio di guarire gli ammalati nel nome di Gesù, si vedeva che usava un autorità che non era dal diavolo e si vedeva che aveva fede che Dio potesse confermare la sua parola. Una tale fede non si trova oggi in mezzo a molte Chiese che dicono di essere del pieno Vangelo o che si attengono al Vangelo. I pastori spesso mandano gli indemoniati dagli psichiatri e gli ammalati dai dottori; ma non manifestano fede in Cristo Gesù. Ripeto, si possono confutare tante cose di Branham ma certamente non si può confutare l’autorità da lui esercitata contro i demoni e contro le malattie. Piacesse a Dio che ci fossero uomini come Branham che cacciano i demoni nel nome di Gesù e guariscono gli ammalati nel nome di Gesù in mezzo alle Chiese Evangeliche! Biasimano Branham per le sue strane dottrine, ma costoro sono anch’essi da biasimare per la loro incredulità che procede dal diavolo e va a suo favore. Quindi per essere equilibrati occorre sì confutare le eresie di Branham ma anche l’incredulità presente e rampante in mezzo alle Chiese evangeliche. Dio ama la giustizia; ma pare proprio che molti che si dicono credenti amino l’ingiustizia. La mia, come si può ben capire, non è un’apologia di W. Branham, ma è solo indignazione nel constatare che proprio quelli che confutano Branham sono loro stessi da confutare e da riprendere per la loro incredulità e indifferenza verso le potenti manifestazioni di Dio. Sì, proprio in mezzo alle Chiese Evangeliche, a prescindere che siano Pentecostali o meno, ci sono tanti eminenti teologi da confutare per la loro incredulità (e non solo, perché come vedremo a suo tempo, essi insegnano anche delle false dottrine al pari di Branham). Ma ora è tempo di concludere.

Fratelli, presto Dio visiterà il suo popolo anche qui in Italia, come visitò il popolo di Israele nell’antichità. Avverranno quindi le medesime cose che avvenivano tramite Gesù e gli apostoli; i ciechi vedranno, i sordi sentiranno, i muti parleranno, gli indemoniati saranno liberati, i malati di ogni genere saranno guariti all’istante davanti a tutti. Nessuno si illuda però, i primi a parlare contro coloro di cui Dio si userà per fare queste cose, saranno come sempre i ‘capi religiosi’ di molte Chiese evangeliche; vedrete, vedrete. Cominceranno a fare riecheggiare le solite parole: ‘Questo non è quello’; oramai siamo abituati. Ma gli umili diranno invece: ‘Questo è proprio quello che abbiamo letto nella Bibbia per tanto tempo e che vediamo adempiersi sotto i nostri occhi’, e per questo si rallegreranno e loderanno Iddio dicendo: ‘Iddio ha visitato il suo popolo’. Aspettiamo quei giorni con fede e pazienza; per certo essi verranno. A Dio sia la gloria ora e in eterno. Amen.

 

 

NOTE

 

[1] Voglio citare a tale proposito parti di un articolo scritto da Sara Gorietti su Risveglio Pentecostale (periodico delle Assemblee di Dio in Italia) dal titolo ‘La visita del fratello Branham’ dopo la visita di Branham alla comunità di Roma nel 1954: ‘….E tutti furono presi da stupore e glorificavano Iddio; e pieni di spavento, dicevano: Oggi abbiamo visto cose strane. Con queste stesse parole dell’Evangelo di Luca il Past. Roberto Bracco chiudeva la riunione tenuta dal fratello Branham nella chiesa di Roma. Veramente avevo visto cose strane! Mentre il ricordo di quel culto è ancora vivo nella mia memoria, desidero trascrivere alcune impressioni personali, affinché altri vengano a conoscenza del singolare ministerio che il fratello Branham ha ricevuto da Dio. (…) Il fratello Branham ha introdotto il suo messaggio con le semplici parole: - Di passaggio per Roma ho avuto gran desiderio di vedervi. (…) Il suo messaggio è stato anche molto semplice e strettamente evangelico. Ma prima ancora, egli ci ha raccontato alcune testimonianze personali. Ciò che più mi ha colpito è stata l’impronta del soprannaturale che ha caratterizzato tutta la sua vita ed anche la riunione di quella domenica nella nostra chiesa di Roma. (…) Non ho mai visto un uomo parlare con tanta autorità della parola di Dio.(…) La prima persona che gli si presentò davanti fu una sorella di mezza età. Il fratello Branham parlò sempre con dolcezza, mantenendosi calmo; non si agitò mai, né mai alzò la voce. Egli è proprio un uomo umile nel più vasto senso della parola, nonostante il fragoroso successo del suo ministerio. Trattenevo il respiro mentre aspettavo che il fratello Branham avesse continuato a procedere con quella sorella che gli stava di fronte. Temporeggiò alcuni istanti, dimostrando di non avere fretta, poi dolcemente le parlò, come aspettando l’ispirazione divina: - Noi non ci conosciamo, non ci siamo mai incontrati prima d’ora. Se ti dirò alcune cose della tua vita e qual è la malattia che ti affligge, dovrai pure ammettere che è stato il Signore a rivelarmele, perché nessun uomo possiede la facoltà di far questo da se stesso. Tutta l’atmosfera era carica di aspettativa. Egli proseguì: - Tre giorni fa hai pregato il Signore perché mi mandasse in questa chiesa e pregassi per la tua guarigione. Hai pregato in una stanza nella quale alla tua destra era una sedia ed alla tua sinistra la finestra. Il tuo male è che hai disturbi di stomaco e di fegato causati dalla condizione scossa del tuo sistema nervoso. A questo punto fu impossibile mantenere calma l’assemblea: da ogni parte si alzarono esclamazioni di meraviglia e di giubilo nello stesso tempo, perché realmente le cose che il fratello aveva detto venivano confermate da quella sorella stessa e da quanti altri ne erano a conoscenza. Poi il fratello pregò per lei e la lasciò andare esortandola a porre tutta la sua fiducia nell’Iddio Onnipotente. Per alcuni degli altri ammalati che gli si presentarono, egli continuò a procedere nello stesso modo: a tutti dichiarò con estrema esattezza il male che li affliggeva. La mia meraviglia e la mia sorpresa aumentavano continuamente. Improvvisamente, mentre stava parlando ad un malato, si voltò verso l’assemblea e puntando l’indice dalla parte delle sorelle, disse: - Tu sorella che hai il velo grigio in testa e che siedi a metà della sala, terzultima della tua fila… Quando la sorella indicata si alzò, il fratello Branham proseguì: - Proprio in questo momento stai pregando per tuo marito che è a casa malato di artrite; egli non è convertito. Stai di buon cuore che il Signore opererà. Cari fratelli, la mancanza di spazio mi obbliga a concludere. Ho voluto citare soltanto due esempi della manifestazione gloriosa del dono che il Signore ha largito al fratello Branham; ma potrei raccontarne degli altri, molti altri. (…) Non dimenticherò mai quella riunione che ha apportato un profondo cambiamento nella mia vita interiore ed ha corretto molte mie idee errate intorno al grande ministerio della guarigione divina’. (Risveglio Pentecostale, anno 1954, n° 10, pag. 5,6,7). Faccio notare però che nel manuale Culti e Sette. pubblicato dalle ADI alcuni anni fa, il giudizio dato su Branham dall’autore del manuale è del tutto diverso da quello di Sara Gorietti, infatti vi si legge: ‘Da dove provenivano i suoi doni? (…) O provengono da capacità medianiche? E’ proprio questa la sola spiegazione; egli era un potente medium. Branham possedeva capacità medianiche eccezionali già prima della sua conversione. La sua conversione probabilmente fu autentica, ma non lo liberò mai da questa capacità, e disgraziatamente, quelli che lo attorniavano considerarono tali sue capacità come carismi di Dio’ (D. F. Johns, Culti e Sette, s.d., pag. 62).

 

[2] Persino i suoi nemici più accaniti non potevano dimostrare che le guarigioni non fossero autentiche.

 

[3] Donald Gee, che era un insegnante della Parola di Dio delle Assemblies of God (Assemblee di Dio) dell’Inghilterra, e che era un osservatore solitamente critico, credeva che Branham era ‘rimarchevolmente accurato’, e gli pareva che fosse ‘impossibile negare qualcosa dello Spirito di Dio nelle sue rivelazioni’ (citato da David Edwin Harrell Jr., All things are possible [Ogni cosa è possibile], 1975, pag. 38). Il libro di David Harrell è raccomandato dai seguaci di Branham perché l’autore, secondo loro, è uno storico che ha riportato gli eventi della storia di Branham senza pregiudizi.

 

[4] Vorrei ricordarvi a tale riguardo che nell’Antico Testamento c’è una storia in cui viene detto che un vecchio profeta che abitava in Bethel per far venire a casa sua un uomo di Dio (che aveva ricevuto espressamente l’ordine da Dio di non fermarsi a mangiare e a bere in Bethel e di non tornare per la stessa via) gli mentì dicendogli che un angelo di Dio gli aveva detto di menarlo a casa sua per farlo mangiare e bere (dunque gli riferì una falsa rivelazione). Il fatto è però che mentre i due stavano a tavola a mangiare, Dio rivelò al vecchio profeta che l’uomo di Dio per essersi ribellato all’ordine di Dio avrebbe subito questo giudizio, il suo cadavere non sarebbe entrato nel sepolcro dei suoi padri (cfr. 1 Re 13:1-32). Questa storia ci insegna dunque che un profeta può ricevere delle rivelazioni di Dio persino dopo avere riferito delle false rivelazioni avute da Dio. Lo so che pare incredibile tutto ciò, ma è confermato dalla Scrittura per cui ci dobbiamo credere. Dunque non ci si deve meravigliare se nelle rivelazioni di Branham se ne trovano delle vere e delle false.

 

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