LA PREPARAZIONE DEL TERRENO
Una volta individuato il terreno su cui effettuare l'impianto è prima
necessario predisporlo adeguatamente. Prima di tutto occorre livellare la
superficie per evitare la ristagnazione dell'acqua. Nel caso emergano strati
profondi e sterili, è necessario togliere e mettere da parte lo strato
superficiale, più fertile, per ridistribuirlo a fine lavori. Nei terreni
argillosi occorre realizzare appezzamenti stretti e delimitati da fossi di scolo
per facilitare il deflusso delle acque. Nella bassa e media collina occorre
sistemare il terreno in modo da favorire il passaggio delle macchine e contenere
il rischio di erosione. In Italia solitamente viene preferita la disposizione a
terrazzamenti.
Attraverso la concimazione del fondo è possibile correggere le
carenze di dotazioni naturali di elementi nutritivi e creare una buona riserva
per il vigneto. Per eseguire la concimazione del fondo occorre prima di tutto disporre delle
analisi. I prodotti organici e il fosforo sono da distribuire preferibilmente
prima dell'aratura. Il potassio e il magnesio, nei terreni più leggeri, vanno
utilizzati prima dei lavori di affinamento del terreno.
La concimazione può essere di due tipi minerale ed organica. La concimazione
minerale ha lo scopo di ripristinare nel terreno la carenza di sali minerali
dovuta alle caratteristiche del suolo o all'annuale consumo delle colture. Con
la concimazione organica si punta ha migliorare le caratteristiche
fisiche, chimiche e biologiche del terreno.
Vediamo ora quali sono le principali funzioni dei vari elementi e le conseguenze
della loro carenza.
L'azoto è l'elemento fondamentale per la formazione dei tessuti delle piante. la vite ha particolarmente bisogno di questo elemento nella fase di allevamento e in età avanzata, quando è deperita o dopo i danni di una grandinata. La carenza di azoto causa l'ingiallimento delle foglie, una scarsa produzione di acini, una imperfetta maturazione e la riduzione dello zucchero e dell'acidità totale. L'eccesso di azoto provoca, al contrario, un'esuberante vegetazione della vite che la espone maggiormente ad attacchi parassitari e causa una imperfetta maturazione. Il vino presenta in questi casi uno squilibrio nel rapporto alcol e acidità, il che ne compromette la consevabilità.
Il fosforo favorisce lo sviluppo degli acini, delle radici e dei tralci, inoltre migliora l'aroma e la finezza del vino. L'insufficienza di fosforo provoca ritardi nell'accrescimento della vite, una ridotta lignificazione dei tralci e di conseguenza l'accentuata sensibilità al gelo. In questi casi le foglie sono di colore rosso-violetto e quelle adulte mostrano disseccamenti a macchie circolari sul lembo. L'eccesso di fosforo è accompagnato da una minore succosità degli acini e da una maggiore acidità del succo.
Il potassio è un elemento fondamentale per il metabolismo della vite. La pianta richiede potassio durante la fecondazione e la maturazione. Favorisce l'aumento del contenuto zuccherino, la maturazione, migliora l'aroma del vino, aumenta la lignificazione dei tralci, incrementa la resistenza alle malattie e al gelo. La carenza di potassio rallenta la maturazione e aumenta la presenza di amminoacidi nell'uva e nel mosto. I sintomi sono l'ingiallimento o l'arrossamento ai bordi delle foglie. Gli acini risultano piccoli, duri e verdi. L'eccesso di potassio invece fa seccare il raspo in prossimità della maturazione.
Il calcio è fondamentale perché facilita il trasporto e l'accumulo degli zuccheri. I terreni ricchi di questo elemento producono vitigni pregiati. L'insufficienza di calcio si manifesta con una "clorosi" tra le nervature delle foglie giovani, con successiva morte dei tessuti. L'eccesso di calcio, specialmente nella forma di calcare attivo, è frequente nei terreni italiani che ne sono molto ricchi. esso predispone le piante ad una difficoltà di assorbimento del ferro con conseguente ingiallimento delle foglie.
Il magnesio è un diretto componente della clorofilla e quindi partecipa ad importanti processi biologici. L'insufficienza di magnesio porta ad una scarsa produzione di zucchero, disseccamento dei raspi, colorazione rossa tra le nervature delle foglie nei vitigni rossi e gialla nei vitigni bianchi. L'eccesso di questo elemento favorisce la comparsa dei sintomi di carenza del potassio, visto che i due elementi sono antagonisti.
Lo zolfo è uno degli elementi che contribuisce alla costrizione della pianta come l'azoto. Solitamente non si presenta carenza poiché i suoli italiani ne sono ricchi e l'apporto continua con i trattamenti contro l'oidio.
Il boro favorisce l'accrescimento vegetativo e la fecondazione. La sua carenza si manifesta con il disseccamento delle punte dei germogli, ingiallimento a mosaico e morte dei lembi fogliari. Si ha una scarsa produzione a causa della caduta dei fiori; i grappoli sono corti e con acini piccoli.
Il ferro, come il magnesio e il manganese, partecipa alla formazione della clorofilla. L'insufficienza di ferro, abbastanza frequente, provoca l'ingiallimento del lembo fogliare fra le nervature, mentre queste ultime rimangono verdi.
Il magnesio ha compiti simili a quelli del ferro. La sua carenza si manifesta con decolorazioni estese delle foglie ed una scarsa produzione.
Il rame fa parte di alcuni enzimi ed è quindi indispensabile per la formazione della clorofilla, delle proteine e delle vitamine. La sua insufficienza è testimoniata da un ingiallimento fogliare e dallo sviluppo contenuto dei germogli.
Lo zinco è fondamentale per l'accrescimento e la fruttificazione. Esso è in grado di elevare la produzione, di migliorare il contenuto zuccherino e di anticipare la produzione. La carenza di zinco si manifesta con l'ingiallimento delle nervature delle foglie, germogli corti e sottili, grappoli piccoli con acini di dimensioni ridotte.
La concimazione che viene fatta prima dell'impianto ha lo scopo di arricchire di sostanze organiche e di elementi minerali i vari strati del suolo. Essa si esegue durante lo scasso del terreno ed è particolarmente importante per il fosforo e per il potassio, nei terreni più pesanti.
Altra fase della preparazione del terreno è l'aratura. Oggi si tende ad effettuarla più in superficie rispetto al passato: 40-50 cm nei terreni leggeri e 60 cm in quelli pesanti. Per i terreni pesanti può essere utile una preventiva ripulitura di 80-90 cm per favorire il deflusso dell'acqua. L'aratura deve avvenire quando il terreno presenta il giusto tenore di umidità, preferibilmente in estate.
Data
dell'ultimo aggiornamento: 11/05/2000
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