BENVENUTI NEL RACCONTO DI STEFANO VILLA

     INCONTRO  CON  LELLINA   

(Storia quasi vera)

         Era una giornata molto calda e soleggiata, quindi mi accinsi ed entrai timidamente nel suo
       
 pubblico esercizio. Non vedendo nessuno, aprii e richiusi la pesante porta metallica di modo
       
 che, suonasse nuovamente il campanello. Mi trovavo lì tutto solo e abbandonato da tutti in un
       
 luogo da me sconosciuto, in circa trenta o quaranta metri quadrati.
        
I minuti passavano silenziosi e dell'esercente neppure l'ombra, nulla neppure un bonjour
        
monsieur. Voltatomi alla mia destra notai che c'era una bella poltrona protetta da una bella
       
 fodera bianca, quindi ne approfittai e mi sedetti aspettando pazientemente che arrivasse il
       
 titolare, chiusi gli occhi e probabilmente mi addormentai. Fui svegliato da una graziosa vocina
       
 di donna a quel punto aprii gli occhi e dinnanzi a me vidi una stella che gentilmente disse: 
       
 "Buongiorno; prego mi dica in che cosa posso servirla". Rammento con immenso piacere che
       
 innanzi a quella dolce visione, rimasi senza parole per alcuni istanti poi, facendomi coraggio,
       
 le domandai alcune cose. Ella, sempre con modi raffinati e molto, molto gentili rispose: certo
         monsieur venga e gliela mostrerò. Ecco osservi, è di suo gradimento? Le risposi balbettando:"
       
 C … c … certo bella signora, ma le vende anche sciolte? Lei mi disse di si e mi chiese quante
       
 ne volevo. Glielo dissi, quindi le imbustò e me le consegnò.
        
Dopo che l'ebbi salutata gentilmente, mi avviai verso casa, felice di aver fatto la conoscenza
      
  con questa bella e simpaticissima signora. Le giornate successive passavano liete e quando
      
  avevo necessità di acquistare qualcosa, ero felice di uscire di casa per scambiare due parole
      
  con lei. In un bel giorno soleggiato del mese di luglio, dopo aver ultimato la stesura di un mio
      
  romanzo, rimasi a corto di materiale di cancelleria e quindi andai all'ecole bleu per acquistare
      
  ciò che mi occorreva. Come al solito, dopo essere entrato nell'accogliente locale della dolce
      
  stella di cui non sapevo ancora il suo nome e aver fatto fare dindon al campanello della porta,
 
     
  non vedendo arrivare la bella signora, mi sedetti sulla morbida poltrona bianca e aspettai con
 
    
  pazienza, il suo arrivo. Una volta seduto spaparanzato, fissavo con molta attenzione il suo
       
 locale e notavo che era arredato con buon gusto. In loco, vi erano numerosi scaffali e le cose
       
 che contenevano erano tutte ben ordinate e catalogate. A questo punto, mi feci un bell'esame
      
  di coscienza e fra me e me dicevo: "Vedi Etienne, com'è ordinata codesta nobildonna?" Altro
       
 che te brutto zoticone cerca d'imparare da lei e magari, fatti consigliare da questa stimabile
       
 ragazza, chiedile aiuto ora prima che sia troppo tardi. Proprio in quell'istante, dalla favolosa
       
 tenda di raso di seta blu che divideva l'accogliente bottega dal retro fece capolino la simpatica
         dama dicendo bonjour monsieur; dite moi in che cosa posso servirla. Prontamente le risposi:
      
  bonjour à elle jeune fille, escusez
moi, avrei necessità di alcune cose; le ha in casa oppure le
       
 deve ordinare? La sua voce
emise un suono assai gradito ai miei timpani i quali ricevettero
       
 questo messaggio: "Monsieur Etienne, non si preoccupi ecco, le ho qui le piacciono? Le provi
    
    pure su questo tavolo perché sono curiosa di sapere se funzionano, così lei sarà la mia cavia
       
 è contento?" Le risposi: "Mia bella signora … e me lo domanda? Accidenti, ne sono lusingato
       
 ma mi dica potrei sapere il suo nome?" Mi disse: " Se le fa piacere certo, il mio nome è Lella
       
 e il suo?" Le disse: "Lella, è un bellissimo nome e devo dire che mi piace assai il mio è Stefano
       
 ma, mi chiami pure Etienne se preferisce, sa in Francia, Etienne che vuol dire Stefano."
       
 
Inconsciamente le dissi: "Sai Lella … oh! mi perdoni bella signora, non volevo approfittare del
       
 fatto che mi ha detto di chiamarsi Lella, non accadrà più glielo prometto.
         Con la sua bella voce da contralto mi disse: "Etienne, diamoci pure del tu, in fondo che male
         c'è? Tu non lo sai, ma io ti conosco da lunga data, ossia da quando suonavi nelle discoteche
       
 con il gruppo dei The Smoog e la gente qui intorno ti stima e ... parecchio". Dal canto mio ero
       
 alquanto imbarazzato ma nel contempo contentissimo che fra di noi, fosse nata una così bella
       
 amicizia, senza inganni e falsità. Dal momento che a quell'ora non c'era alcun cliente nella
      
  bottega, Lella esclamò: "Oh! Sta arrivando Erdi, il mio figliolo, sai Stefano pure lui ti conosce
      
  e sei il suo Babbo Natale".
Dopo queste belle e calde parole, appena pronunciate da questa
      
  stella, rammento di essermi commosso tantissimo e mi venne un grande groppo alla gola, nel
      
  sapere che ero stimato anche dal simpaticissimo e bel frugoletto di Lella. Ad un certo punto,
       
 dopo aver fatto conoscenza con Erdi, egli stesso disse: "Mamma, mi dai il permesso di uscire
      
  in cortile per giocare con i miei amichetti? La mammina rispose: "Erdi, hai fatto una parte dei
       
 compiti delle vacanze? Se li hai fatti, vai pure con i tuoi amici e comportati da bravo bambino
       
 su ora vai". Erdi mi disse: Ciao Babbo Natale … a presto e uscì.
        
La dolce mammina, mi domandò: "Che lavoro svolgi, suoni ancora?" Le risposi: "Si di tanto in
       
 tanto ora però, mi diletto dipingendo e componendo poesie, ninne nanne, fiabe, racconti e ...
         romanzi. Sai Lella, se ti fa piacere ti vorrei inserire come protagonista nel romanzo che sto
 
       scrivendo il cui titolo è "Vacanze in mare". Mi disse: "Si tu mi onori, non avrei mai pensato di
  
      entrare a far parte dei tuoi attori, ti ringrazio tantissimo". Io Etienne le dissi: "Non ho parole
       
 per dimostrare la mia felicità".

         Ero veramente soddisfatto di questo nuovo acquisto quindi dialogammo ancora un po', poi mi
         congedai da lei e corsi a casa per continuare a scrivere "Vacanze in mare".
         Le giornate scorrevano più liete e quando scrivevo il romanzo, pensavo alla mia bella guida
       
 turistica, nonché interprete e laureata in lingue il cui nome era proprio il suo ossia Lella.
       
 Scrissi molte altre cose per lei senza vergognarmene, finché in una bella sera autunnale e
       
 molto fresca, entrai nel suo pubblico esercizio per acquisti. Una volta entrato vidi una signora
       
 dal bell'aspetto e una bimbetta tutto pepe, le quali scherzavano volentieri con Lella. Come al
       
 solito guardai la poltrona pensando di sedermi ma Lella disse:
"Bonsoir monsieur Etienne vuoi
       
 
conoscere queste mie due simpatiche amiche?" Le risposi: "Con molto piacere mademoiselle
       
 Lella, ora mi avvicino. Non appena
si era avvicinato la voce di Lella disse: "Ecco ti presento
       
 Daniela e questa bimbetta dallo sguardo penetrante è la sua cara figlioletta la quale si chiama
       
 Emma, ma per me è gioia di vivere … ti piace?
         Le risposi: "Si, Lella e devo dire che sono tutt'e due molto simpatiche e belle. La bimba dopo
       
 avermi salutato, continuò a giocare con un bel gioco regalatole da Lella. Ogni tanto udivamo
       
 il dindon della porta della piccola bottega, era qualche cliente molto incuriosito dalla bella
       
 vetrina allestita da Lella. Daniela ed io, lasciavamo volentieri che queste persone passassero
       
 innanzi a noi, invece Gioia di vivere
continuava imperterrita a fare i suoi comodi ben sapendo
      
  che molto presto avremmo nuovamente potuto dialogare con Lella.
        
Quella sera avevo qualche soldino da spendere percui, potei acquistare diverse cose poi, dopo
       
 aver cordialmente salutato tutti i presenti, con un mini inchino e una bella stretta di mano mi
       
 congedai da questa allegra compagnia. Una volta a casa mi sentivo un poco solo e quindi mi
        
sedetti e continuai a scrivere. Verso le tre del mattino di quella notte, non potei continuare a
         
scrivere perché un violento temporale si abbatté sul mio tugurio.

       
 
Mi trovavo lì in preda al panico anche perché la grandine che scendeva era molto grande.
         
Quando finalmente il temporale si placò, erano ormai le quattro e potei sonnecchiare qualche
        
ora. Quando mi svegliai, erano le nove del mattino e decisi di scendere per vedere il disastro
        
causato dalla grandine. Gli orti sottostanti erano stati tutti triturati dalla grandine … non c'era
        
più nulla di sano era un gran
disastro ecologico, sembrava che fosse transitato uno tsunami.
     
   La gente urlava a più non posso per farsi capire perché il ventaccio, non mollava e così pure i
        
tuoni assordanti.
Da lì a poco in questa via disastrata, passò una vettura a passo d'uomo, era
       
 Vasilica una
vecchia conoscenza deceduta ormai da qualche mese in circostanze misteriose,
       
 la quale mi chiese aiuto. Le andai immediatamente incontro aiutandola come meglio potevo
       
 poi, basta … neppure un semplice grazie come se tutto fosse dovuto. Questa persona (se la si
       
 può definire tale) era tra l'altro una poco di buono che si concedeva volentieri con chicchessia
       
 e non essendo certo degna della mia stima.

         Dopo alcuni giorni il sole tornò a splendere su tutto il territorio e quindi, mi incamminai verso
       
 L'ecole bleu per acquisti. Cammin facendo squillò il mio cellulare era Lella
la quale m'invitava
       
 a trascorrere qualche giorno a lei, Erdi, Daniela, Emma (Gioia di vivere), sullo
yacht che era
       
 ormeggiato a Monte Carlo, naturalmente con i loro insegnanti. Non ci pensai due volte e le
      
  dissi: "Certo Lella anzi, d'ora in poi mi consenti di Lellina? Mi disse: "si Etienne, tu chiamami
    
    come ti pare che mi fa piacere ti aspetto al più presto per discutere
sui preparativi". Le dissi:"
    
    Sono già per strada e fra trenta secondi, sarò da te a presto". Quando arrivai da lei le dissi:
       
 "Ciao Lella, non mi hai mai detto di avere uno yacht
 ormeggiato a Monte Carlo, devo dedurre
      
  che sei molto ricca". Mi disse: "Si, vedi Etienne l'Ecole
 bleu mi serve solo come passatempo,
       
 altrimenti m'annoierei a morte ora però dimmi la verità, adesso che sai tutto accetti ancora di
       
 unirti a noi". Le dissi: "Come potrei dirti di no, a me piace molto il mare quando si parte?"
       
 Rispose: Se può andarti bene, partiremo
con la mia auto dopodomani.
        
E fu così che due giorni dopo alle ore sei del mattino, caricammo i nostri bagagli in auto
e che
      
  auto, era una lussuosa limousine bianca
per far si che tutti potessero stare comodi pure gli
      
  insegnanti privati di Erdi.
 
         Lellina si mise alla guida e partimmo per  Monte Carlo. Arrivammo giusto in tempo per fare
      
 
una lauta colazione dopodiché, ci avviammo verso lo yacht dove c'era ad attenderci lo skipper
       
 e altri dieci validi marinai. Con calma, salpammo per raggiungere
il mare aperto intanto Erdi
       
 si avvicinò e mi disse
: Babbo Natale, lo sai che ho la fidanzatina? E' molto bella, ha i capelli
        
lunghi, neri e due
bellissimi occhi castani. Gli dissi: "Sono molto contento; viene a scuola con
        
te? Mi disse: Si ma non è potuta venire con noi perché non sta tanto bene, adesso a scuola
       
 vado più
volentieri perché c'è lei e si chiama Shara ora vado a giocare con Emma.
       
 La giornata era
stupenda e il mare calmissimo per cui i nostri morali erano alti. Trascorremmo
       
 felicemente
qualche giorno di vacanza nel mediterraneo senza brutte sorprese ma ben presto
       
 arrivò anche il giorno della partenza perché Erdi non vedeva
l'ora di rivedere la sua Shara e
       
 Lellina alla sua attività compresa Daniela, Emma invece
doveva ritornare a scuola.

         Tutti noi, eravamo allegri e spensierati per aver trascorso questa bella mini vacanza e quindi
      
  
canticchiando qualcosa di allegro, tornammo ognuno a casa propria non prima però, di essere
        
andati
a cenare in un rinomato Hotel dove Erdi telefonò subito alla sua tanto amata Shara, la
        
quale arrivò accompagnata dai suoi genitori.
         Intanto Lella fece
assieme a Daniela e me, il punto della situazione stabilendo che per l'anno
        
successivo
avremmo passato tre mesi di vacanze in varie località francesi nonché, Gibilterra
     
   e Tenerife,
 e per  finire in Sardegna, Palma di Maiorca e ritorno a Monte Carlo poi, via verso
        
la nostra città e fare nuovamente i programmi per gli anni futuri.
         Ah! Questa si che è vita da nababbi.

        
   
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