BENVENUTI NELLA FIABA DI STEFANO VILLA

    

UN ANGELO   

           Era un mattino molto caldo e il cielo, sembrava più azzurro degli altri giorni, quando arrivò Rica la grande
         
 amica di Pablo, per fare una scampagnata tra i boschi e i verdi prati in fiore di quella fiabesca e incantata
         
 vallata da lei conosciuta. Come al solito pensò lei a tutto, oltre ad offrirsi come autista, portò anche tante
         
 cose buone da mangiare, comprese le bibite dissetanti. Quando arrivarono sul posto, disse a Pablo: "Eccoci
         
 arrivati dimmi se ti piace, ora non scaricherei la cesta perché se sei d'accordo, vorrei fare una passeggiata
         
 assieme a te in questo sentiero... vuoi?" Bisogna sapere che tra i due amiconi a legarli, vi era un'amicizia
         
 molto, molto profonda e nulla li avrebbe mai separati, al che Pablo rispose: "Come potrei dirti di no? Con
         
 tutto quello che stai facendo per me, il mio cuore gioisce al pensiero che tu esisti, perciò ti dico di sì e sono
         
 contento per cui scendiamo pure però, assicurati che l'auto sia ben chiusa perché non vorrei che qualche
         
 losco individuo rubi il nostro pranzetto".
          
Ella dopo esser scesa si avvicinò a Pablo poi gli disse: "Stai tranquillo, farò come tu dici" Si avviarono così,
         
 lungo quel sentiero impervio per giungere poi, ad uno stagno ma privo di zanzare. In quel luogo c'erano
         
 due rocce e Rica meravigliata disse: Sostiamo un momento perché camminando per questo sentiero in
         
 salita, mi sono stancata un po'. Pablo condividendo le rispose: "Sì angelo mio, così potrò riposare pure io".
         
 Stettero per alcuni minuti senza dirsi nulla poi, Rica disse: " Lo senti quel dolce gorgoglio in lontananza
         
 prodotto probabilmente da un ruscello? Egli le rispose: "Si se vuoi alziamoci e andiamo a vedere".
          
Si alzarono quindi e andarono verso il ruscello. Cammin facendo, la bella Rica vide che sul lato della strada
         
 vi erano molti cespugli di more e decise dunque di coglierne un po', per donarle con tutto il suo cuore a
         
 Pablo. Egli davanti a questo piccolo ma grande gesto d'amore, tacque e si commosse, senza poter dire una
          
parola perché il suo cuore era colmo di felicità. Quando tutto tornò alla normalità, Rica se ne accorse e gli
         
 disse: "Sai Pablo, mi sono riposata abbastanza e, ora sarei in forma per riprendere il cammino, dammi la
         
 mano così potremo  raggiungere il ruscello". Cammin facendo, ebbero il tempo per dirsi tante belle cosine
         
 carine poi giunsero a destinazione. L'acqua del ruscello scorreva chiara e limpida, era anche molto fresca
          
l'affascinante e tenera Rica, si tolse le scarpette, si sedette sopra una bella roccia e immerse i suoi piedini
          
dentro l'acqua gorgogliante del medesimo poi, disse a Pablo: "Lo sai che non avverto più la stanchezza ai
         
 piedi? Prova anche tu". Egli l'ascoltò e, dal momento che la pietra era larga abbastanza, potevano stare
           comodamente in due.
          
Stettero così al fresco un bel po' dialogando su molte cose e il silenzio che avvolgeva i due amici sembrava
         
 surreale. A volte gli uccelli, sospendevano il loro dolce canto per volare altrove lasciando così ampio spazio
         
 al gorgoglio del ruscello. Ben presto arrivò l'ora di pranzo e Rica disse:" E' ormai giunta l'ora di desinare e,
         
 ti dirò che a causa di questa fresca brezzolina ho un grande appetito, vuoi che ci avviamo verso l'auto?"
         
 Pablo prendendola per mano disse: "Con molto piacere mia cara; andiamo". Mentre scendevano l'impervio
         
 sentiero discutendo del più e del meno, si affiancò a loro uno stupendo cane lupo e ogni tanto li precedeva
         
 di qualche decina di metri poi, si fermava e si voltava per vedere se Rica e Pablo l'avessero seguito.
          
Questo magnifico esemplare si lasciava accarezzare e coccolare volentieri da Rica, come se fosse stato suo
         
 figlio più che da Pablo, ma l'amico di Rica non mostrava gelosia anzi, chiese a Rica che se era d'accordo,
          
avrebbero potuto chiamarlo Bobo. A consenso ottenuto dalla bella signorina, dopo non molto arrivarono
         
 felicemente all'auto.
          
Si sollevò in quell'istante un venticello niente male facendo arrivare un clima settembrino. Rica aperse il
         
 baule estraendo da esso tutto ciò che le sue manine avevano preparato con tanto amore. Naturalmente,
         
 essendoci un ospite in più, non lo fece rimanere a bocca asciutta. Dopo aver desinato fecero una breve
         
 pausa coricandosi sopra ad un morbido plaid dopodiché entrambi, decisero di fare una passeggiata prima
          
di rincasare e così fu. Nel bel mezzo del cammino (dai cespugli circostanti), videro sbucare un losco figuro
         
 che con un colpo alla testa tramortì Pablo, facendolo cadere a terra privo di sensi poi, senza indugiare,
          
aggredì Rica dicendole tante cose brutte e rozze ma, come fece per stuprarla, entrò in azione Bobo (il suo
         
 magnifico lupo conosciuto prima di pranzo), che ringhiando come una bestia feroce, gli si avventò contro
          
che quasi lo sbranò poi, quando fu sicuro che il maniaco non poteva più nuocere, andò di corsa in paese e
         
 facendosi capire, fece di tutto perché qualcuno lo seguisse andando in loro soccorso. Alcuni andarono poi a
         
 chiamare i carabinieri, che accorsero immediatamente arrestandolo. Fu poi processato per tentato stupro e
         
 omicidio. La bella Rica dopo qualche mese, si riprese dal grande choc e decise assieme a Pablo il quale uscì
         
 dal coma di tenere con se Bobo. Il bel cane dopo aver ricevuto la medaglia al valore, visse per molti anni
         
 felicemente assieme a Rica e a Pablo in un elegante chalet in montagna.

  

                   

      

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