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BENVENUTI NELLA FIABA E DIPINTO
DI STEFANO VILLA

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LAGHETTO FIAMMINGO

             Era una bella giornata primaverile e ben soleggiata quando una dolcissima ragazzina decise di andare al laghetto
         
   per ammirare quel posto incantato.
    
        Tutt'attorno vi era musica, sì una magnifica musica soave prodotta dal gorgoglio del ruscello retrostante e dai
         
   cinguettii degli uccellini che allietavano continuamente il suo cuore trasmettendogli tanta allegria.
   
         Ad un certo punto mentre i suoi occhi erano socchiusi sentì un tonfo accanto a sé, spaventatasi subito li aprì e...
         
   vide che poco distante da lei, giaceva a terra un uccello appena caduto, quando le sue piccole e tiepide manine lo
         
   presero delicatamente, ma lui non si muoveva, sembrava privo di vita.
   
         La bella ragazzina era disperata perché in cuor suo non desiderava questo, per cui pensò a lungo a come avesse
       
     potuto fare per salvarlo senza però trovare una soluzione.
        
    Ad un tratto, sentì qualcosa di molto delicato appoggiarsi sulla sua spalla. Si voltò e vide proprio dietro di sé un
        
    distinto signore ben vestito. In quel momento l'indifesa bimba ebbe un fremito ma egli la rassicurò dicendo: "ciao
       
     piccola, cosa fai in questo loco tutta sola, mi chiamo Schmit e tu come ti chiami?" Ella ancora un po' impaurita,
             gli rispose: il mio nome è Salwa e sono venuta sulla riva di questo laghetto perché la mia mamma, dipinge molto
         
   bene e tempo fa, venne qui con il cavalletto i colori e i pennelli e dipinse questo laghetto intitolandolo "Laghetto
         
   fiammingo" e quando posso vengo a contemplare questa meravigliosa natura, però ora sono molto triste perché
         
   come vedi ho fra le mie mani questa piccola creatura tramortita e non so come fare per salvarle la vita desidero
         
   tanto che viva ... tu potresti aiutarmi? Schmit colpito dalle strazianti parole della bambina, molto gentilmente le
         
   tolse la Tortorella dalle manine tenendosela con se, poi le sussurrò all'orecchio e le disse: "sai che il tuo nome mi
         
   piace infinitamente?" Ora osserva molto attentamente quel monte laggiù oltre i campi, ebbene devo assentarmi
            
per un po' e andrò alla sorgente dell'immissario di questo laghetto, dove scorre acqua e miele perché se non erro,
    
        Salwa significa proprio miele e questa piccola creatura è originaria di lassù; ora però non ti muovere da dove sei
         
   altrimenti si può interrompere l'incantesimo tornerò molto presto. Salwa felicissima gli disse: "t'aspetterò stanne
         
   certo, tu ora sei già entrato nel mio cuore mi fido di te".
         
   Il misterioso Schmit, le disse nuovamente: "adesso fissa intensamente quel gruppo di alberi laggiù oltre i campi,
            
come potrai notare alla loro sinistra c'è una prima collina e dietro ad essa ce ne un'altra più alta." Ora concentrati
           
 sul versante occidentale a destra degli alberi, è lì che porterò la tua Tortorella perché essa nacque in quel posto
           
 detto questo scomparve.
    
        Era l'imbrunire e la giornata piano, piano stava volgendo al declino quando all'improvviso ricomparve Schmit con
          
  la tortorella sulla spalla. Il gentiluomo s'inginocchiò dinnanzi alla piccola Salwa e le disse: "Eccoci arrivati, se vuoi
           
 prendila perché come vedi è viva e sta bene, portala a casa e falla conoscere alla tua mamma". La piccola Salwa
           
 rifletté un momento poi disse: "Ti ringrazio tantissimo Schmit per il grande favore che mi hai fatto senza il tuo
           
 aiuto questa piccola bestiola sarebbe morta senza dubbio, ma ora ci terrei che noi tre andassimo a casa mia dove
           
 potrai conoscere la mia dolce mammina, non dirmi di no perché soffrirei molto".
             
 Lui commosso dalle belle parole pronunciate dalla dolce Salwa, appoggiandole delicatamente il braccio attorno al
           
 collo le disse: "Sai, desidererei tanto avere una bimba identica a te come mia figlia ma, purtroppo sono triste e
           
 solo e quindi uso i miei poteri magici solo per allietare i cuori delle persone buone e belle bimbette come tu sei
           
 oh!!! Come vorrei essere il tuo papà".
            
Salwa prendendolo per mano gli disse: "Desidererei anch'io un papà fantastico come te sai la mia mamma è bella
           
 e dolcissima, sono certa che dopo averla conosciuta le vorrai tanto bene e t'innamorerai così potremo vivere tutti
           
 assieme compresa la Tortorella, io spero tanto nella vostra unione e il mio cuore dice che, sei già il mio papà".
             
Schmit attonito rimase a bocca aperta senza poter dire nulla, poi quando si riprese disse: "Tu, tu, sì che sei una
            
ragazzina molto, ma molto speciale adesso però, avviamoci verso casa sennò la tua dolce mammina si allarmerà
           
 e io non voglio che accada questo.
             Cammin facendo, Salwa saltellando dalla gioia come un leprottino fra la fresca erbetta del prato, disse a Schmit:
           
 "Ora sono felicissima ma, mi dici cos'è successo lassù su quel monte?" Egli le rispose: "Sai dolcissimo miele, mi
           
 aspettavo questa domanda, ora ti spiegherò". Devi sapere che da quella sorgente, sgorga un'acqua più pura di
           
 tutte le altre e molti animali si dissetano proprio da essa.
            
Quando nacque la tua Tortorella, non riusciva ne a mangiare e neppure a volare, poi un bel dì facendo qualche
             p
assetto si stancò molto cadendo nella sorgente e subito come per incanto le arrivarono le forze. Lentamente uscì
           
 dall'acqua e sbattendo le ali riuscì a volare andando in cerca di cibo altrimenti sarebbe morta di fame poi a poco,
           
 a poco sorvolò qua e là quei posti meravigliosi. Io non ho fatto altro che portarla lassù immergendola nell'acqua e
           
 farla bere un pochino, e così lei si riprese ed ora eccoci qua con te, sei contenta? Salwa rispose: "Tanto, e vedrai
           
 che quando saremo a casa la mia mammina, sapendo quello che sei riuscito a fare ti ammirerà tantissimo.
            
Ora prendimi per mano perché voglio saltellare con te fino laggiù dove finiscono quegli alberi, sai è lì che abito su
            
corri assieme a me". E fu così che i due amiconi con la Tortorella a spalle, arrivarono all'accogliente dimora della
           
 dolcissima Salwa.
            
Ad accoglierli c'era una giovane e bellissima signora dai capelli lunghi dorati e dagli occhi azzurri e molto gentile.
            
La sua vocina era anch'essa bella e calda. Salwa disse: Ciao mammina questo galantuomo ha fatto guarire questa
           
 piccola Tortorella. Sai, senza il suo aiuto sarebbe senz'altro morta.
            
La bella signora disse alla figlioletta: fa accomodare il tuo amico perché immagino che dopo quello che ha fatto,
           
 sarete diventati amici, dimmi come si chiama e dopo di ché andrò in cucina e cucinerò qualcosa di buono, senza
           
 dubbio a quest'ora ha fame pure lui, però prima dimmi come si chiama.
            
Salwa le rispose: "Mammina, lui si chiama Schmit e arriva da una località sconosciuta dicendo di sentirsi tanto
           
 triste e solo. Sai mammina, i suoi poteri magici li usa solo per aiutare chi ne ha bisogno e le bimbette come me.
           
 Ti prego fallo restare qui con noi, vedrai che con lui e la mia Tortorella ci terremo compagnia".
            
La mamma affascinata dal comportamento di Schmit, si sedette poi disse: "Benvenuto tra noi signor Schmit il mio
           
 nome è Letizia e da quanto ha detto Salwa, ho dedotto che lei è una brava persona".
            
Detto questo gli porse amichevolmente la mano e lui fece altrettanto. In quel preciso istante Letizia sentì arrivare
           
 dentro sé una grande energia e calore. Non disse nulla per un po' ma poi facendosi coraggio disse: devo dire che
           
 prima dell'arrivo del signor Schmit, avevo una forte emicrania e molta stanchezza, sentivo i muscoli delle gambe
           
 indolenziti ora invece dopo la sua stretta di mano, non avverto più alcun dolore e mi sento in forma perfetta, e
           
 questo miglioramento improvviso a chi lo devo attribuire, a lei signor Schmit?" Egli sorridendo prese la sua bella
           
 mano e le disse: vede signora Letizia avvertivo il dolore che lei in quei momenti provava e quindi le ho voluto
           
 trasmettere un po' della mia energia sperando di farla star meglio.
    
        Ora mi faccia un grosso favore. La gentile signora disse: "Prego signor Schmit mi dica cosa desidera e vedrò di
           
 accontentarla". Egli le disse: "Se può lasci da parte signor e mi chiami semplicemente Schmit, sarò più contento".
           
 Letizia rispose: "Va bene Schmit però anche lei mi chiami Letizia lasciando da parte signora perché mi fa sentire
           
 troppo vecchia e mi dia del tu perché ormai siamo diventati amici.
             Se ti va puoi rimanere con noi per sempre ma adesso lascia che ti abbracci perché sono felice di averti conosciuto
           
 non sono più triste e non mi sento più sola; ora però corro in cucina a cucinarvi qualcosa di succulento". Prima di
            
andare in cucina ci scappò un tenero bacio e durante il bacio Schmit ben sapendo ciò che Letizia aveva in mente
            
di cucinare decise di farle una sorpresina. Appena la giovane Letizia mise piede in cucina, trovò già tutto bello
           
 pronto. Meravigliata corse in sala e vide che Salwa e Schmit se la ridevano a crepapelle e la Tortorella volava...
           
 come una pazza, inoltre il tavolo era apparecchiato e e candele erano accese, allora si sedette fra Salwa e Schmit
           
 scoppiando in una risata anche lei, poi facendosi seria fissò attentamente Schmit dicendogli: "Mi hai fatto proprio
           
 una bella sorpresa però mi devi promettere che ogni tanto mi lascerai lavorare altrimenti i miei poveri muscoli si
           
 atrofizzeranno".
           
 Lui le disse: "Guarda che ciò che è successo in cucina, non è dipeso da me ma da te io non ho fatto proprio nulla.
           
 Quando mi offristi la tua bella mano, non feci altro che trasmetterti una buona parte dei miei poteri per cui, nella
         
   tua mente sapevi già cosa volevi cucinare ed ecco che la tua cenetta senza il minimo sforzo era già bella pronta
           
 in cucina. Se vuoi che questo non accada, basta che quando pensi ad una cosa dica di no, questa cosa la voglio
           
 realizzare con le mie mani e questo avverrà. A questo punto prova a pensare che la Tortorella smetta di volare
           
 come una pazza e vada a posarsi molto lentamente sulla spalla di Salwa e vedrai che questo avverrà. Letizia fece
           
 l'esperimento e questo si avverò. Dopo aver cenato chiacchierarono ancora a lungo poi disse: "Ormai si è fatto
           
 tardi e sono un pochino stanca andiamo a riposare qualche ora, però vorrei che Schmit mi tenesse un pochino di
           
 compagnia perché oggi è stata una giornata molto bella, certo non mi aspettavo questa sorpresa, hai nulla in
           
 contrario Salwa?" Ella rispose: "Assolutamente no mamma anzi sono felicissima così senza me potrete conoscervi
           
 meglio; io andrò a letto in compagnia della mia Tortorella e tu di Schmit buona notte". Dopo una bella dormita
           
 Letizia destatasi alle prime luci dell'alba, mise i suoi piedini nudi sul tiepido palchetto, si alzò e non fece rumore
           
 alcuno per non svegliare Schmit che dormiva saporitamente e quatta, quatta con passo felpato come una tenera
           
 gattina andò in cucina a preparare una sostanziosa colazione poi si sedette in sala aspettando ansiosa che Salwa
           
 e Schmit arrivassero. Quando arrivarono, servì loro la colazione e quand'ebbero finito di rimpinguarsi, domandò
           
 a Salwa: desidererei venire con voi al laghetto per ammirare il posto del vostro incontro.
    
        Schmit anticipò Salwa e le disse: "sono d'accordo pure io andiamo. Letizia disse: sì ma prima vorrei dire una cosa
           
 a mia figlia. Ti dispiace andare in cucina e preparare qualcosa da mangiare? Oggi è una bella giornata e possiamo
           
 fare un bel picnic sull'erba in riva al laghetto.
            
Salwa tutta contenta rispose: "Certo mammina cara corro" Non appena Letizia e Schmit restarono soli la mamma
           
 gli diede il bacio del buongiorno e poi disse: "ho notato che Salwa è molto affezionata a te e anch'io sento che mi
         
   sto affezionando a te sempre di più, penso che se tu andassi via soffriremmo tantissimo. Con gli occhi lucidi di
           
 pianto ebbe ancora la forza per dirgli: "Visto che non me lo chiedi tu te lo domando io, vuoi stare per sempre con
            
me e Salwa?" Schmit commosso non poco, le accarezzò il viso e questa volta il bacio fu un tenero bacio d'amore,
           
 e poi disse: "Sì amore soffrirei tanto anch'io senza te e la nostra figlioletta Salwa, vedrai che non sarai delusa
           
 perché farò di tutto anche senza fare incantesimi per essere un buon maritino, un bravo papà e vi proteggerò per
           
 sempre". Detto questo arrivò Salwa con una bella gerla a tracolla con dentro tante provviste per il picnic e Letizia
           
 le disse: "Piccola mia, togliti la gerla e siediti qui accanto a noi perché desidero chiederti se sei contenta che io
             sia il tuo caro papà?" Salwa rispose immediatamente: Oh!! Che gioia sì, sì, sì, sì ciao papino mio. Poi gli saltò in
           
 grembo mangiandoselo di baci.
             La piccola Tortorella avvertendo che attorno a se era avvenuto qualcosa di mistico, andò prima sulla spalla di
          
  Salwa baciandola con il suo becco sul nasino poi, volò da mamma Letizia facendo altrettanto ed in fine da Schmit
          
  e dopo, ritornò da Salwa aspettando che s'avviassero con la gerla al laghetto.
             Qui finisce la storia dei quattro grandi e inseparabili amici i quali vissero ancora per molti e molti anni in perfetta
           
 armonia. Chissà se un giorno accadranno delle belle avventure come questa a molte altre persone appartenenti a
             questo mondo.

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