BENVENUTI NELLA FIABA DI STEFANO VILLA
Un bellissimo pesciolino rosso, guizzava allegramente assieme alla sua mammina in
un bell'acquario, all'interno
dell'appartamento
della bellissima signorina "Daniela Uppoli". Questo acquario, era collocato su un
tavolo e ben
esposto alla luce. E, avvenne che in una calda notte di luna piena il pesciolino,
avente il nome
"Pasqualino",
guizzando più del solito come un pazzerello,
schizzò fuori dall'acqua e andò a finire sul tavolo.
Il povero Pasqualino,
avrebbe voluto rientrare nell'acqua ma purtroppo le pareti dell'acquario erano troppo alte
per lui e non sapeva proprio come fare … era disperato. In quel mentre si
trovava a transitare da
quelle parti
"Mumau", un bellissimo gatto e
suo grande amico. Appena si rese conto di quanto stesse succedendo al suo
amichetto, corse immediatamente a svegliare Daniela (la sua padroncina). Ella,
dopo aver accarezzato il suo
fedelissimo amico a quattro zampe, capì subito che qualcosa di molto strano doveva essere
accaduto, quindi
infilò i suoi piedini nelle pantofole e lo seguì sino in
cucina. Appena vide il
suo bel pesciolino fuori dall'acqua,
con molta delicatezza e
tanto amore, lo prese con le sue delicate manine e lo rimise in acqua nel suo
acquario
assieme alla sua mammina. A questo punto, si congratulò molto con il
suo gattino Mumau accarezzandolo e,
come premio gli aprì una scatoletta
contenente i suoi bocconcini preferiti dopodiché, si sedette a guardare e
aspettò pazientemente che il suo gattino finisse la sua cenetta notturna.
Dopo
che ebbe divorato con appetito Daniela lavò per bene la ciotola, l'asciugò e
si diresse nuovamente a letto
seguita al suo bellissimo Mumau. Sul letto, il
bellissimo micetto aveva la sua copertina (che Daniela con tanto
amore
l'aveva lavorata all'uncinetto) e quindi sapendo che gli apparteneva
prendeva volentieri posto su di essa
ai piedi della sua padroncina e così, fece
anche quella notte.
Per un certo periodo di tempo tutto andò benissimo. Tutti i
giorni (in quell'appartamento), entrava una brutta
vecchiaccia, la quale non poteva vedere Mumau e lui questo lo avvertiva. Quella vecchiaccia, aveva sempre
lo
sguardo truce ed era proprio una megera. Dopo qualche tempo, ecco che la
megera si rifece viva guardando in
maniera brutale Mumau, allorché egli non ci
pensò due volte e con un balzo da vero felino, le saltò in grembo
e, con le sue unghiette affilatissime rimase per un po' di attimi appiccicato dopodiché la
graffiò dappertutto,
facendole uscire
molto sangue e solo allora il gatto
si staccò da lei, ed ella impaurita urlando come un'invasata
cadde
all'indietro sbattendo la sua brutta testaccia sul pavimento. Venne poi soccorsa
da chissà quale parente
e trasportata in ospedale tramite un'ambulanza.
Dopo averle fatto le lastre, i medici dissero che aveva un femore rotto e
qualche altra cosa di cui l'autore non
rammenta bene. Trascorse così qualche
settimana in quell'ospedale, poi venne dimessa e riportata a casa, ma
purtroppo
le sue condizioni di salute peggioravano di giorno in giorno finché in una
notte tempestosa, il suo
cuore cessò di battere passando così in un altro mondo.
Quando arrivò la sua anima andò immediatamente al
cospetto di Dio dove fu
giudicata dal Creatore stesso. La signorina Daniela, rimase sola con i sui due
pesciolini,
la mammina e il suo figlioletto Pasqualino inoltre,
era sempre molto triste perché non sapendo dove l'avessero
portato, le mancava
tantissimo il suo micino Mumau. Purtroppo, questa è la triste storia di un bel
micino tanto
odiato da una brutta megera e dai suoi perenti. Senza alcun dubbio, Mumau sarà in un luogo santo in paradiso,
mentre la megera … chissà.
Restano poi,
ancora le persone che hanno portato via il micino (non si sa se l'abbiano ucciso
oppure fatto ...
uccidere), Dio solo lo sa.
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