PRESENTAZIONE




Il Comune di S. Elisabetta - con S. Angelo Muxaro, S, Biagio Platani e Cianciana - e stato tra i primi ad accreditare il progetto avviato dalla Provincia Regionale di Agrigento per la valorizzazione della "Valle dei Sicani", la classica Valle del Platani: aorta di tanta parte della Sicilia centro-meridionale,
E però S. Elisabetta merita un cenno a parte, e non solo perché Comune di notevole intraprendenza e di felice crescita: offre alcune capienti e assai rinomate attrezzature di ristorazione, è commercialmente bene avviata, presenta una vivace struttura artigianale la cui portata supera ampiamente l'ambito municipale, ambienta industrie operose, si espande ed è capace di guardare lontano e di prevedere...
Non solo: S. Elisabetta, invero, per la felice posizione storicamente data, è crocevia di Comuni della,fascia collinare e dell'entro terra, e nel contempo è porta della Valle dei Sicani, a guardia eforse anche a simbolo di quel doppiospiovente fluviale che a mezzodì guarda a mare e convoglia le acque all'Ipsas, mentre a settentrione si apre alla ValpIatani che proprio da lì, di balza in balza, di sprojondamento in sprofondamento, si propone alla vista del viaggiatore,
Proprio a S. Elisabetta si svolge quest'anno l'interessante momento convegnistico dal titolo "Dal mare africano alle rocche sicane. S. Elisabetta verso il cuore indigeno della Sicilia ", e proprio nel suo territorio, occasionati daifervori preparatori di questo convegno, sono stati operati importanti rinvenimenti arc ììeologici, condotti studi ed ispezioni intuite e poste le linee di un jùturo di ricerche storiche, archeologiche e speleologiche: l'inizio di un grande sollevamento culturale che guarda al turismo.
Da S. Elisabetta inizia l'itinerario della Valle, una visita che suggeriamo a tutti e specie a chi, con gli occhi colmi di grecità e di luce costiera, vorrà tuffarsi in una dimensione pregressa eppure incombente, alla ricerca di più antiche,fondazioni, ragioni e frequentazioni, per un intenso godimento di valori paesaggisticifi)rti, ciclopici; per la varietà degli scorci aerei, degli impatti visivi, delle cadute di quota e di prospettiva; per la ricchezza delle monture vegetali nel pieno dominio dell'agitata dovizia della macchia mediterranea,
Proprio al limite dell'abitato di S. Elisabetta nasce l'Ipsas, sul dorso degli spartiacque, quasi ad additare le due Sicilie possibili: quella marina, rutilante e lustrale, e quella interna dei valori irriducibile e serbati, Non a caso è nato e vive a S, Elisabetta uno scrittore robusto e raffinato come Stefano Milioto...
Si è pensato tra amministratori, studiosi e operatori appassionati, di "monumentalizzare " la sorgente del classico Ipsas elevando a destra e a sinistra della strada che conduce verso l'interno due grandi stipiti: da una parte o una grande colonna dorica o un telamone, dal l'altra una parete rupestre che, con l'incavatura di qualche fornice e l'apposizione in bassorilievo di maschere e segni che appaiono su aurei anelli e patere del tesoro archeologico ritrovato a S, Angelo Muxaro, simboleggi la civiltà sicana. Quale migliore celebrazione dell'incrocio delle due civiltà che hanno dato corso alla storia siceliota?
Probabilmente il convegno, in margine ai propri lavori, vorrà pronunciarsi su tale iniziativa.E' da parte mia, una provocazione ed un auspicio.

L'Assessore Provinciale alla Cultura
Dott. Settimio Biondi

 
 
 
 

                          Santa Elisabetta panorama dell'abitato.Sullo sfondo il Monte a sinistra il Monte Comune e a destra Monte Checco
 
 

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