Il territorio di Santa Elisabetta
assume rilievo anche per alcune aree archeologiche, di notevole interesse:
la collina di Keli, in cui qualcuno ha voluto vedere una Rocca Sicana,
ma che sicuramente è necropoli Bizantina come testimoniato dalle
numerose tombe ad Arcosolio e per i pochi cocci di superfice disseminati
nell'area sottostante la Rupe; il Monte Guastanella, per i ruderi di una
mura di cinta in muratura; l'area Giammaritaro "Cittadella Granaio" dell'Impero
Romano.
Ma non meno interessante è
sotto il profilo morfologico e speleologico in quanto parte di quella fascia
di rocce note come altipiano centrale gessoso solfifero siciliano, ove
si concentrano gli affioramenti gessosi dell'arca nisseno-agrigentina che
rappresentano la più importante ed estesa potenzialità speleologica
sui gessi della Sicilia.
Tra essi la nuda ed imponente
collina del Monte Comune di S, Elisabetta, oltre a costituire un tipico
esempio di tali affioramenti, custodisce curiosità speleologiche
e naturalistiche degne di grande attenzione.
In questo contesto va vista
la più interessante grotta di Monte Comune, La grotta si trova a
circa 2 km a Sud-Ovest del centro abitato di 5. Elisabetta (Ag), alle pendici
della "Terza cirna" di Monte Comune (649 m. s.m,). L'ingresso è
raggiungibile da più posti: attraversando tutta la montagna ad iniziare
dalla proprietà Greco ( 1 a cima) o percorrendo, con automezzi,
la strada che attraversa la montagna, fino alla proprietà Trapani,
per poi seguire a piedi il tracciato che porta ai ripetitori radio, Finito
il tracciato, a sinistra dei ripetitori, a circa mt. 30, nella parte pianeggiante
che guarda verso Monte Guastanella, ci si trova all'ingresso della grotta
che è a forma circolare. Punto di riferimento l'unico albero di
fico selvatico esistente nella zona. Entrando e attraversando un budello
di circa Mt. 4, a sinistra, si apre un primo ambiente, cieco ben concrezionato,
e, purtroppo, rovinato dai tanti visitatori.
A destra, un camino di mt.
8, a sviluppo verticale porta ad un piccolo ambiente di mt, 3,80 per Mt,
2,50 e h. 2,60. In questo ambiente si rilevano affioramenti di cocci e
tracce notevoli di antichi stanziamenti che ci fanno supporre la sua utilizzazione
nel periodo preistorico, A destra di tale ambiente, attraversando a carponi
una piccola strettoia lunga mt. 1,50, ci si immette in un camino stretto
e tortuoso, a sviluppo verticale per circa mt. 10, che conduce alla parte
finale dove si possono ammirare interessanti concreziani stalattitiche
e delle vaschette di sedimentazione, Per accedere al secondo ambiente,
anch'esso piccolo mt. 40 h. 2,50, bisogna oltrepassare un saltello di circa
mt, 3 superabile con semplicità, senza ausilio di attrezzature speleologiche.
Questo ambiente, abbondante di cocci, è caratterizzato da una serie
di concrezioni, a parete e sul tetto, che assumono forme particolari di
grande suggestione. Continuando a scendere per circa mt. 10 si arriva ad
una strettoia che lascia intravedere un abbiente più grande dei
precedenti, con sviluppo a volte orizzontale a volte verticale lasciando
presupporre un'ulteriore sviluppo della grotta stessa.
- Tempi di percorrenza allo
stato attuale h. 3.00 per andata e ritorno;
- Grotte di facile accesso;
- Non occorre attrezzatura
speleologica particolare ad eccezione del casco;
- Grotta asciutta.
Queste potenzialità
archeologiche e speleologiche non sono paragonabili alle grandi aree archeoloigiche.
Non sono paragonabili alle grotte di Castellana o a quelle di Frasassi,
che sono un magnifico polo di attrazione turistico, ma è chiaro,
a nostro giudizio, che la Rupe di Keli, Giammaritaro, Monte Guastanella
e Monte Comune, meritano di essere valorizzate e promosse mediante iniziative
di rilevante contenuto scientifico e culturale, che possono costituire
un'importante trampolino per l'incremento turistico che la bellezza del
territorio merita. Iniziativa unica, con itinerari diversi da quelli per
noi abituali, attraversando percorsi naturali e un'entusiasmante avventura
in angoli fantastici. Una piacevole passeggiata nelle suggestioni di un
paesaggio "aspro e selvaggio" percorrendo i rupestri sentieri, incontrando
le testimonianze della storia. Di più: l'emozione di entrare nelle
profondità della terra, nei misteri e nel fascino di una grotta
di S. Elisabetta.