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GIAMMARITARO






    Il Giammaritaro è una vasta contrada, costituita da una serie di basse colline argillose, separate da ampie vallate, che si estende tra i comuni di Aragona e di S, Elisabetta. A condurci sul sito è stato proprio il nome della zona, che si riferisce in modo evidente all'abbondanza, in superficie, di "giammariti", di frammenti, cioè, di terracotta. E infatti una serie di sopralluoghi hanno consentito di rilevare la presenza di una certa quantità di reperti fittili, dispersi in superficie in un'area piuttosto estesa. La distribuzione dei reperti ha permesso di identificare due diversi settori all'interno del sito, in uno dei quali doveva sorgere un insediamento di modeste dimensioni, probabilmente una fattoria, di età romana; la ceramica rinvenuta ci dice che essa esisteva già nel 1 secolo d. C., ma la maggior arte dei frammenti sono databili al IV ed al V sec. d.C.
    In questa zona, uno scavo, praticato forse per gettare le fondamenta di una abitazione, ha messo in luce uno strato compatto di tegolame. Un altro settore, assai più ampio, ma nel quale i frammenti sono dispersi con una densità minore, si caratterizza per l'abbondanza di tegolame, e per l'assenza, al contrario, di ceramica sigillata o di altre ceramiche importate che consentano una cronologia certa del sito.
Sono abbondanti, in questa zona, le tegole striate del tipo cosiddetto "bizantino", che sembra compaiano a partire dal V secolo; si rinvengono inoltre molte tegole ad inclusi vegetali, di età medievale, che, insieme a pochi altri frammenti di ceramica comune, inducono a ritenere che l'area sia stata abitata anche nel corso del medioevo.

Maria Serena Rizzo

 
 

                         Veduta panoramica dell'area di interesse archeologico del Giammaritaro.
 
 


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