Bandiera Esperanto
 
 

HOMEPAGE



 
 
 
 
Bolzano
Cos'è l'esperanto
Malta
Ultime notizie
Le giornate dell'esperanto
4/12/1999
15/4/2000
25/11/2000

LA GIORNATA DELL’ESPERANTO

Sabato 4 dicembre 1999 si è celebrata in Bolzano l’annuale "Giornata dell’Esperanto" organizzata dalla locale Cattedra di Esperanto.

I partecipanti alla giornata provenivano anche dall’estero e da varie città italiane: Brescia, Riva del Garda, Verona, Rovereto, Trento, Salorno eTirolo.

Relatori erano tre studenti Universitari del gruppo Giovani Esperantisti di Trento:

IVANA GIORDANO
SILVANO GARBARI
MARIO MIORELLI

Dopo i saluti di benvenuto presentati dalla titolare della Cattedra, sig.ra Lea Fabbri, i giovani oratori hanno esposto brillantemente il tema:

ESPERANTO VISTO E VISSUTO DAI GIOVANI

Sono stati calorosamente applauditi dal pubblico che ha molto apprezzato il loro modo di intercalarsi raccontando le loro esperienze nel mondo esperantista. E’ seguito un caloroso dibattito con il pubblico presente.

La stampa locale e la radio hanno riportato ampiamente la manifestazione: la giornalista Dott. Margot-Caresani ha intervistato a lungo gli oratori riportando un ampio articolo sul giornale di lingua tedesca "Dolomiten".
Un articolo è pure apparso sul settimanale in lingua tedesca "Z" riportando una intervista fatta alla titolare della Cattedra sig-ra Lea Fabbri.
La radio nazionale, nel programma di lingua tedesca "Sender Bozen", ha messo in onda una intervista fatta alla titolare della Cattedra della durata di mezz’ora ripetuta due volte durante le giornate precedenti all’evento, il "Gazzettino delle Dolomiti" nel trasmissione in lingua italiana ha pure riportato l’avvenimento.

E’ seguito il pranzo comune consumato in allegria, dopodiché si è visitato il Museo Archeologico e il Mercatino di Natale.

E’ stata una  giornata positiva ....
vi aspettiamo numerosi al prossimo incontro!!!

TAG DES ESPERANTO

Am 04.Dez.1999 fand in Bozen "La tago de Esperanto" (Der Tag des Esperanto), organisiert vom oertlichen Esperanto-Lehrstuhl, statt. Die Teilnehmer kamen sowohl aus dem Ausland als auch aus den verschiedenen Staedten Italiens. Frau Fabbri (die Leiterin des Esperanto-Lehrstuhles) hatte diesmal folgende Studenten der Esperanto-Gruppe Trient eingeladen:

IVANA GIORDANO
SILVANO GARBARI
MARIO MIORELLI

Sie erzaehlten den sehr interessierten Zuhoerern wie sie zu Esperantosprecher wurden, wie Esperanto ihr Leben veraenderte und weshalb sie sich in der Esperantobewegung so wohl fuehlten. Ihnen hat sich durch die Sprache Esperanto eine neue Welt aufgetan. Ihre zwischenmenschlichen internazionalen Beziehungen seien enorm gestiegen. Sie berichteten ueber Jugendfestivals, Kongressen, Seminaren und Kursen die sie in den verschiedensten Laendern besuchten. Aber auch ueber konkrete Hilfen der Italienischen Esperantojugend, in Zusammenarbeit mit anderen Organisationen, z.B. bei Ueberschwemmungen.
Nie gab es - dank Esperanto - Sprachprobleme.

Eine Teilnehmerin aus Deutschland erlaeuterte auch die rege Zusammenarbeit der Deutschen- und Italienischen Esperanto-jugend sowie die regelmaessig stattfindenden Kongressen und Seminaren der Esperantofamilien in der Welt.

Mehrere Zeitungen und Zeitschriften hatten ihre Journalisten geschickt, deren Fragen von den 3 Studenten gerne beantwortet wurden. Und so erschienen Artikel ueber den  "Tag des Esperanto" in der Tageszeitung "Dolomiten", der 14- taegigen Info-Zeitschrift "Bo-Bo", der Wochenendzeitung "Z" und der italienischen "Gazzettino delle Dolomiti".

Der RAI-Sender Bozen sendete 2 mal jeweils 1/2 Stunde ein Interview mit Lea Fabbri, die das Wesen, die Geschichte und die Kultur  der Sprache Esperanto erklaerte und dies durch schoene Esperantomusik einer friesischen Gruppe, die auch in Esperanto singt, untermalte.

Der sehr interessanten Konferenz folgte das gemeinsame Mittagessen, bei dem ueber das vorher gehoerte diskutiert wurde.

Gemeinsam besichtigten die Teilnehmer anschliessend das archaeologische Museum, welches durch den "Oetzi"  (die Gletschermumie - den Mann aus dem Eis) beruehmt wurde.

Wer dann noch nicht muede war, konnte sich von den Lichtern des Weihnacht