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Consulenza filosofica e separazione |
RIFLETTIAMO.
Ben
al di là di quanto solitamente si legge nella letteratura
specifica (che evidentemente è ancora troppo teorica),
l’indagine sul campo mostra che i temi proposti al colloquio
filosofico sono in primo luogo appartenenti alla sfera delle relazioni
familiari, o meglio, delle relazioni stabilizzate (sancite o meno dal
matrimonio). All’interno di questo spazio dobbiamo mettere in evidenza in primo luogo la crisi del rapporto coniugale (o genericamente di coppia) sia nei termini di difficoltà dei rapporti con il coniuge, sia nel caso delle relazioni extra coniugali, sia, infine, nel caso della separazione vera e popria. In secondo luogo bisogna collocare le difficoltà di comprensione, interazione, condivisione, con i figli. E persino le crisi che si realizzano alla nascita degli stessi, o di fronte all’incapacità di averne, o alla decisione se averne o meno. Le situazioni nelle quali uno dei due coniugi incontra un’altra persona sono anch’esse fra quelle più frequentemente proposte alla consulenza in quanto evidentemente suscitano enormi problemi di relazione, sensi di colpa, necessità di ricostruire interamente il proprio progetto esistenziale a fronte di un naufragare di quello precedente, e all’interno di una terremoto relazionale al quale sembra difficile porre rimedio. Lo stesso si può dire per quanto riguarda le vicende nelle quali i coniugi decidono di separarsi e che costituiscono sempre, o nella maggior parte dei casi, situazione di conflitto, di incomprensione, di accuse reciproche, di braccio di ferro rispetto ai figli, e risultano frequentemente oggetto di consulenza proprio nella misura in cui si rende necessario uscire da una forma ossessiva e dolorosa di rapporto provando a pensare una strada nuova, una possibilità nuova, una nuova occasione, tale che consenta di rimettere ordine alle cose, ricostituire rapporti civili, aprire l’ambito delle possibilità esistenziali che quel conflitto ha invece occluso. Fondamentale tra le situazioni tematiche proposte è certamente anche il punto di vista del figlio, incontriamo infatti tra i temi le difficoltà conseguenti alla separazione dei genitori, o anche in generale le difficoltà di rapporto con la madre o con il padre. Talvolta si tratta di situazioni tipiche dell’adolescenza ma certamente non esclusive, in quanto anche in età adulta, anche molto avanzata, è possibile trovarsi a vivere con sofferenza la complessa relazione con i propri genitori. Di tutto questo ci si occupa nella consulenza filosofica, cioè nella pratica di colloquio in cui un filosofo consulente accompagna un ospite nel percorso di revisione delle peoprie visioni del mondo, dei propri vocabolari personali, fino a consentirgli di trovare il senso del suo agire. |
a cura del prof. STEFANO ZAMPIERI