torna alla pagina precedentevai alla pagina successivaLa Città dei Filosofi - Quaderno 12/1 - 1995 e 1997

Gli strumenti della multimedialità nella didattica

Giuseppe Sarti

 

Al momento dell’incontro in cui mi venne chiesto di introdurre l’argomento degli ipertesti nella didattica non vi era ancora stata la grande diffusione informatica e telematica nelle scuole, per cui probabilmente oggi il taglio dell’intervento sarebbe stato più tecnologico, ed avrebbe toccato temi quali l’apprendimento in rete, con "aule" virtuali senza alcuna barriera geografica.

Si trattava in quel momento di capire insieme le opportunità che l’ipertesto e la multimedialità offrivano alla didattica, quali erano i vantaggi e gli eventuali svantaggi nel loro utilizzo, quali erano i migliori strumenti e le metodologie più efficaci a tal fine.

L’approccio è stato di tipo cooperativo, nel senso che non è stata tenuta una lezione, ma si è cercato di promuovere un dialogo che, vista la disponibilità e l’interesse dei docenti, mi è apparso proficuo.

Il "sommario" della relazione può essere così esposto:
– Concetto di ipertesto e multimedia
– Le tipologie ed i settori del software didattico
– L’utilizzo di ipertesti didattici"contro" la costruzione di ipertesti:
cambiamenti nel processo di apprendimento
– Quali prodotti offre il mercato
– Un esempio: Asymmetrix Toolbook

Concetto di ipertesto e multimedia

L’ipertesto si può definire un documento non lineare, nel senso che possiede collegamenti (link) tra i suoi punti chiave (nodi). 
Ciò consente a ciascuno di scegliersi il proprio percorso di lettura e di variarlo ad ogni diversa consultazione.
Più che un documento quindi l’ipertesto è una rete di documenti.
La tecnologia informatica consente di assemblare, assieme al testo, anche immagini, suoni, animazioni, filmati. L’ipertesto diviene un ipermedia.

Le tipologie ed i settori del software didattico.

L’area del software didattico si può suddividere in alcuni diversi settori:

Soltanto nei due ultimi casi lo studente ha il controllo del sistema e costruisce la propria conoscenza, nei primi tre casi è il programma a mantenere il controllo.
L’utilizzo di ipertesti didattici "contro" la costruzione di ipertesti e cambiamenti nel processo di apprendimento.
Tuttavia la chiave di lettura fondamentale nell’utilizzo degli ipertesti è la seguente: l’ipertesto, assodato che è utile per la sua natura dinamica e non sequenziale, è uno strumento da utilizzare soltanto, o può essere vantaggioso costruirlo assieme agli studenti?

Ho tentato con forza di sostenere questa seconda ipotesi, peraltro ben assecondato dal gruppo dei docenti, osservando che uno degli obiettivi dei curricula didattici è di far imparare ad imparare, migliorando la consapevolezza di ciò che si apprende.

A tal fine può essere strategico un apprendimento di tipo attivo e cooperativo, con ritmi individualizzati e secondo la logica dell’imparare dagli altri, con gli altri, per mezzo degli altri. Ogni membro della comunità è insegnante ed apprendista.
L’insegnante non è più colui che sa e tenta di riempire contenitori passivi, ma è un facilitatore, un modello di "come fare a sapere".

La creazione di ipertesti può essere strumento per un apprendimento interattivo e collaborativo, permette di valorizzare il lavoro di ricerca e di gruppo, favorisce la verbalizzazione dei contenuti appresi ed oltretutto può rappresenta re una forte motivazione per i ragazzi grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.

Sono stati in seguito analizzati alcuni pregi e difetti dell’uso e della creazione di ipertesti; ecco ciò che è emerso:

Utilizzo di IPERTESTI

Creazione di IPERTESTI con gli allievi

Quali prodotti offre il mercato

Si è cercato di fare una panoramica del software esistente sia per ciò che concerne ipertesti didattici esistenti (ci si è limitati a dare i riferimenti di banche dati di software didattico, in particolare l’Istituto di Tecnologie Didattiche del CNR di Genova) sia soprattutto sistemi autore, illustrandone le caratteristiche e l’hardware necessario per farli "girare".

Si è accennato anche alle potenzialità che la rete Internet offre ed offrirà alla didattica, anche se non si è approfondito l’argomento per la scarsa esperienza di tutti noi in tale campo all’epoca dell’incontro.

Un esempio : Asymmetrix Toolbook

Quale esempio significativo di software di produzione di ipertesti è stato preso Toolbook, le cui caratteristiche principali sono state descritte illustrando un esempio di ipertesto costruito ad hoc per l’incontro, con punti di forza e di debolezza inseriti appositamente.
E’ stata spiegata la metafora del libro di Toolbook, i concetti di sfondo e pagina, gli oggetti e le loro proprietà, gli script.
Sono stati illustrati gli importanti concetti di programmazione ad oggetti e di event driven, per comprendere il funzionamento del programma.
Ovviamente non vi è stato il tempo di approfondire l’argomento.

Costruire un ipertesto

Sono state illustrate le tappe principali nella creazione di un ipertesto.
Il processo di progettazione del prodotto ipertestuale e della sua interfaccia grafica (come apparirà all’utente e come funzionerà) si può suddividere in tre passaggi fondamentali, che rispondono ciascuno ad una domanda:

1) Cos’è il prodotto?
Vanno qui definiti il tipo di prodotto (consultazione, didattica,…) il "pubblico" dei fruitori, gli obiettivi, i contenuti, la loro organizzazione; si deve arrivare a produrre un flowchart.

2) Come deve lavorare?
Si definisce l’interattività del prodotto con l’utente, quindi l’eventuale utilizzo
di metafore o mappe, come si "naviga" nell’ipertesto, che cosa è permesso all’utente in termini di interazione, i controlli previsti, gli aiuti e orientamenti; il tutto produrrà uno storyboard.

3) Come si presenta graficamente?
Si decide la veste grafica, il layout delle pagine, gli sfondi, le finestre, i testi, le immagini, i pulsanti, gli elementi multimediali, tenendo presente l’obiettivo dell’unità (non uniformità) del prodotto e le esigenze dell’utente (facilità d’uso, completezza, non ridondanza); si realizzerà il prototipo del prodotto ipertestuale, che verrà testato ed eventualmente modificato.

Conclusioni

Ritengo che, considerato il tempo limitato a disposizione, sia stato raggiunto l’obiettivo dell’incontro, soprattutto grazie alla disponibilità al dialogo ed al confronto del gruppo di docenti.

Nonostante il gruppo fosse disomogeneo per esperienza informatica vi è stata partecipazione attiva nell’intento comune di comprendere le potenzialità didattiche degli ipertesti e la loro applicabilità concreta nel sistema scolastico.

Spero di aver contribuito a far sì che i colleghi vedano nella tecnologia informatica e telematica uno strumento per migliorare ulteriormente l’efficacia didattica e favorire l’apprendimento.

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