Ritorno al
passato
(gennaio
2009)
Il nuovo Vixen A105M si presenta
come l’evoluzione dell’ormai storico 102M. Questo cambiamento non riguarda
solamente la sigla che contraddistingue il tubo ottico, ma coincide con un
effettivo aumento in diametro del doppietto acromatico. La lunghezza focale è
di
Dal punto di vista meccanico
presenta un fuocheggiatore da
Altro dubbio sorge all’analisi della
trasparenza delle lenti: si nota la presenza di qualche granellino di polvere
tra flint e crown, ciò non inficia nulla, però dalla gloriosa Vixen…
Lo star test attuato sfruttando alfa
e gamma orionis ha rivelato un’ottica di tutto rispetto: ottiche perfettamente
centrate. Inoltre, l’analisi delle figure di diffrazione in intra ed extrafocale
ci ha restituito dei risultati tipici di casa Vixen: nessun cenno di coma,
aberrazione sferica, astigmatismo. Tutto ciò avvalorato dal contemporaneo
utilizzo di uno S.W. 80ED usato come termine di
paragone, in quest’ultimo, infatti, un po’ di ab. sferica si nota. Un discorso a parte lo merita l’aberrazione
cromatica presente ma non fastidiosa. Anche con ottimi oculari come gli
ortoscopici Baader o i plossl Televue
e Meade (serie 3000) si percepisce soprattutto
sfocando gli astri luminosi presi in esame. Ricordiamoci comunque di essere in
presenza del più classico doppietto acromatico. Bisogna anche sottolineare
l’estrema precisione del punto di fuoco: nessuna fatica nel riuscire a centrare
una messa a fuoco perfetta (!).
Alla prova del cielo anche qui il
Vixen ha risposto come ci si potrebbe attendere. Si è cominciato con l’analisi
del potere risolutivo: per questo punto sono stati osservati alcuni sistemi doppi
o multipli come theta, zeta, beta e sigma orionis. La facilità con cui questo
Per quanto riguarda i pianeti sono
stati osservati venere e saturno. Il gemello della terra, com’era nelle
previsioni, era attorniato da un alone violetto che però è stato completamente
azzerato da un filtro W12; la visione dava un bell’effetto di se, nulla da
eccepire sulla definizione del profilo del pianeta. A proposito, ottimo
l’acclimatamento termico: ½ ora è stata bastevole per passare dai
Come analisi del cielo profondo si
sono presi in esame alcuni ammassi aperti come M41, M46, M47, M48, M93, M50
(ottima la puntiformità dei componenti stellari) e la
più classica delle nebulose: M42. Le sue fini volute dei gas sono evidenti come
in ogni ottimo strumento di queste dimensioni, per il discernimento dei
particolari è senza dubbio importante il piano focale ma, purtroppo, anche e
soprattutto il diametro dell’obiettivo.
In conclusione, si può senza dubbio
affermare che questo doppietto conferma le promesse, in particolar modo per ciò
che concerne la precisione dell’ottica e la qualità meccanica del tubo. Qualche
dubbio rimane sulla cura tenuta nell’assemblaggio del doppietto.
Il costo è di 779 euro escluse spese
di spedizione presso Telescope Service (Germania) - http://www.teleskop-express.de/shop/index.php/language/en
.
Il test è naturalmente incompleto,
spero presto sarà ampliato.
Aggiornamento
del 21-03-2009:
Stelle doppie: Porrima (gamma
virginis), dischi a contatto perfettamente visibili a 200x (oculare Or Baader
5mm)
Galassie: M104 (sombrero), accenno
della struttura particolare in visione distolta (oculare Or Baader 18mm +
filtro Lpr celestron)
Aggiornamento
del 09-04-2009:
Luna (12 giorni): bordo illuminato
con alone blu, cime picchi e bordi illuminati dei crateri con tonalità
giallina. Quattro craterini visibili all’interno di
plato, evidenti i terrazzamenti all’interno di Schickard,
picco centrale di Pithagoras illuminato con l’ombra
che si proiettava sul bordo del cratere (visione entusiasmante…).
Aggiornamento
del 25-08-2009
Giove: visione comparata con quella
di un TSA Takahashi. L’unica differenza evidente è il
miglior contrasto dei particolari atmosferici, naturalmente a favore
dell’apocromatico. Ad es. la macchia rossa risaltava con facilità nel TSA meno
nel 105. Per il resto, i dettagli sono risultati molto simili come numero:
festoni, ombreggiature dei poli, ombre dei satelliti.