Data: 1, 2 gennaio 2011                               Orario: 22,00 – 02,30 TMEC         Luogo: Siderno marina (RC)

Temp.: 7° C         Seeing: discreto               Rifrattori: 100ED Skywatcher, 105M Vixen

Montatura: HDAZ Skywatcher                 Oculari: 5, 18, 12,5 GO Baader, 8 plossl Televue, 21 Hyperion, 40 plossl Meade 5000                Barlow: ultima 2x Celestron, Telextender 3x 5000 Meade           Filtri: UHCs Baader, LPR Celestron, OIII TS

Oggetti: zeta orionis, sigma orionis, theta orionis, rigel, betelgeuse, procione, sirio, M42, M41, M93

 

Dopo aver fatto acclimatare gli strumenti e gli accessori, ho dato inizio alla prova comparativa con lo star test. Ho scelto betelgeuse usando il GO 5 alternandolo con l’ultima 2x accoppiata con l’8 Televue. Gli strumenti sono stati montati in parallelo. Il Vixen ha restituito uno star test da manuale per un acromatico del genere: ottiche centratissime, disco di Hairy pulitissimo con il classico anellino. Anche nel 100ED si è rilevato un buon test ma non ho avuto la sensazione della perfezione come nel Vixen. Scrivo comunque di “sensazione”… Replay con procione, stesso risultato solo che con essa ho approfondito lo studio delle figure di diffrazione: nel Vixen la figura di diffrazione in intra si presentava, secondo norma, con una serie di anelli concentrici ben distinguibili, in extra la figura era un po’ più impastata. Nel 100ED una maggiore differenza tra le due posizioni era quasi percepibile, ma forse sarebbe stata d’aiuto l’opinione di un’altra persona, anche perché ho avuto l’impressione di trovare il cosiddetto pelo nell’uovo. Infine, per un controllo dell’acromaticità ho puntato sirio. Nel Vixen è iniziato il festival del blu… nel 100ED quasi nulla(!). Nessuna traccia di errori zonali, astigmatismo o altro in nessuno dei due strumenti. Inutile sottolineare come non sia stato usato alcun diagonale (il mio collo ha “ringraziato”).

Le doppie: zeta orionis nel Vixen (240x) appariva in tutto il suo splendore di doppia, nel 100ED (216x), invece, le immagini erano nella normalità. Su sigma orionis le performance dei due strumenti si sono dimostrate simili se non uguali, con le principali quattro componenti facilmente visibili. Stesso discorso per theta orionis (oltre alle quattro componenti a tratti era possibile intravedere la quinta) e per rigel, colori a parte naturalmente (125x-Vixen, 112,5x-100ED).

Nessuna differenza di sorta per gli oggetti del deep sky: M42 faceva bella mostra di se in particolar modo con il filtro UHCs ed il Baader Hyperion, M41 ed M93 erano uno spettacolo di stelline splendenti su uno sfondo quasi nero.

Conclusioni (brevi): il Vixen per le doppie è quasi imbattibile, il 100ED per la correzione cromatica dovrebbe costare molto (ma molto) di più.