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Orologio solare analemmatico realizzato sul sagrato della chiesa di Meolo (VE).

L’aggettivo analemmatico deriva da analemma, nome che veniva dato dagli astronomi greci e romani alla proiezione ortografica della sfera celeste sull’orizzonte. Vitruvio Pollione, architetto e idraulico romano vissuto nel primo secolo a.C. nel nono libro del "De architectura" introduce alla costruzione di una figura geometrica, l’analemma, punto di partenza per la costruzione di molti orologi solari tra i quali anche l’analemmatico.

Prendendo come esempio il quadrante analemmatico che ho realizzato vediamo innanzitutto che non vi sono delle linee orarie, bensì dei punti orari disposti lungo una curva ellittica il cui asse maggiore è in questo caso di 3,3 metri; sull’asse minore e simmetrica rispetto al centro è disposta una scala delle date. Oltre a questi elementi essenziali vi è uno stilo mobile sulla scala delle date, munito di un treppiede per mantenerlo verticale. Per quanto riguarda l’uso dello strumento è sufficiente regolare la posizione dello stilo in base alla data del giorno e leggere l’ora dove l’ombra dell’asta taglia l’ellisse oraria. Se le dimensioni lo consentono, come ad esempio quelle della meridiana di Meolo, anziché usare lo stilo l’osservatore può disporsi egli stesso in piedi sulla scala delle date e leggere l’ora.

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