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- B i o g r a f i a - Ci immaginiamo due F 104 di scorta del 5° Stormo che accompagnano il M.llo Ennio Tarantola (Banana) col suo leggendario Macchi 202 Folgore, per la sua ultima missione. Era il 31 luglio di quest'anno sul fare del giorno, proprio come una normale attività di volo quando Ennio ci ha lasciati. Degente da diverso tempo presso una clinica di Cesena si è spento con grande dignità, fra atroci tormenti derivanti sopratutto dalle ferite di guerra. Una delle persone più buone ed amate della Città di Cesenatico, un Pilota leggendario per il 5° Stormo stimato e venerato dai giovani Colleghi. La sua storia è quella semplice di un ragazzo che col carretto si guadagnava il pane per la Ditta Poggi di Como vendendo banane, sino al giorno in cui stufo di vedere gli idrovolanti dell'epoca sguazzare per il lago decise di dare a quei velivoli una dignità diversa. Iniziò da quelli la sua avventura. Classe 1919, si avvia giovanissimo alla Scuola Militare di Volo della Malpensa uscendone col grado di Sergente Pilota e l'assegnazione al 6° Stormo di stanza a Campoformido nell'udinese, la stessa Regione delle Frecce Tricolori. Poi un incessante periodo bellico: la Guerra di Spagna col suo C.R.32 in una squadriglia che era tutto un programma "Cucaracha" ed i combattimenti aerei. Nella seconda Guerra Mondiale lo troviamo a bordo di Stukas alle dipendenze del Capitano Giuseppe Cenni, Comandante della 239° poi confluita nel 5° Stormo. Nel corso di una azione con lo Stukas fu abbattuto in mare e vi rimase ben 18 ore prima di essere tratto in salvo. Chiese al Comandante Cenni di ritornare alla caccia e fu trasferito il 4 novembre 1941 alla 151a squadriglia del 20° gruppo dando vita ad altre imprese che libri e riviste specializzate continuano a rievocare. E' in questa fase che si cementa una Amicizia solidale con il Capitano Furio Niclot Doglio, suo Comandante, poi caduto sui cieli di Malta. Un legame che durerà oltre il tempo. Senza alcun rivale in aria col suo Macchi 202 dalla scritta "Dai Banana!" è la nemesi per i nemici del suolo italiano. Nel 1944 mentre pilotava un Fiat G. 55 "Centauro" su Torino viene colpito a 9.000 mt. di quota. Riporta gravi ferite alle gambe anche per le ustioni provocate dall'incendio dell'aereo. Miracolosamente trova scampo col paracadute e prende terra privo di sensi. Conclude l'attività bellica con all'attivo quattro Medaglie d'Argento al valore militare, due di bronzo, cinque Croci di Guerra, una d'oro alla lunga navigazione, due promozioni sul campo, una nomina a Ufficiale che non accetta. Entra a far parte della Pattuglia Acrobatica Nazionale come solista sui G.46 e successivamente sul G.59 nel 1957. Esegue la transizione sul primo reattore in dotazione all'Aeronautica Militare, il mitico Vampiro D.H.100. Nella vita "civile" nella sua Cesenatico, dopo il matrimonio con Rosa Briganti, deceduta due anni orsono, conduceva una vita semplice e discreta da anziano irriducibile che in coda a persone per ritirare la pensione non ci voleva stare. Lui in coda era abituato a starci con più determinazione, per altri motivi. Quella lì non la sopportava proprio ed il primo giorno se ne ritornò a casa piangendo. Noi Ennio l'abbiamo conosciuto sin da bambini. Ti passava davanti con quella monumentale bicicletta nera, stile impero ed i capelli sempre tirati all'indietro con quel naso all'uncino che ti pareva andasse a Mach 1. L'abbiamo amato come un padre e sino all'ultimo l'abbiamo chiamato "zio banana" anche senza nessun legame anagrafico. Ci volevamo bene veramente e sovente, quando era libero da impegni, ci accompagnava a visitare qualche Aerobase, i suoi Amici come Lui in pensione. Era un riferimento anche per un semplice consiglio, invitando noi giovani alla moderazione ed alla onestà. Da Lui in regalo in tanti anni di affettuosa amicizia, abbiamo ricevuto tre fotografie ed il casco che usava sul D.H.100, casco che conserviamo come una reliquia ormai da trenta anni, in bacheca. Per chi come noi ha vissuto questa amicizia con tenerezza ed affetto paterno scompare una fetta della nostra vita. Lo vogliamo ricordare con quel suo sorriso simpatico e malizioso dei giorni migliori augurandogli buon volo ovunque si trovi. Ciao "zio Banana" Sandro Brina |
TABELLA DELLE VITTORIE INDIVIDUALI |
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Data |
Velivolo Abbattuto | Velivolo pilotato | Teatro operativo |
20-01-1938 | Polikarpov I-15 "Chato" | Fiat CR.32 | Spagna |
05-12-1941 | Curtiss P-40 | Fiat G.50 "Freccia" | Nord Africa (ASI) |
01-07-1942 | 1 Supermarine Spitfire | Macchi C.202 "Folgore" | Malta |
04-07-1942 | 1 Supermarine Spitfire | Macchi C.202 "Folgore" | Malta |
23-07-1942 | 1 Supermarine Spitfire | Macchi C.202 "Folgore" | Malta |
11-10-1942 | 1 Supermarine Spitfire | Macchi C.202 "Folgore" | Malta |
14-10-1942 | 1 Supermarine Spitfire | Macchi C.202 "Folgore" | Malta |
28-06-1943 | 1 Curtiss P-40 | Macchi C.202 "Folgore" | Sardegna |
30-07-1943 | 1 Lockheed P-38 Lightning | Macchi C.202 "Folgore" | Sardegna |
02-08-1943 | 2 Lockheed P-38 Lightning | Macchi C.205 "Veltro" | Sardegna |
Risultano inoltre attribuiti a Tarantola: - l'abbattimento di altri 4 aerei in collaborazione con altri piloti; - un idrovolante Consolidated PBY-5 "Catalina" incendiato sul mare; - l'affondamento, il 29-06-1941, in collaborazione con l'aviazione tedesca, del cacciatorpediniere HMAS Waterhen |
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