5° STORMO "Giuseppe Cenni"

Commemorazione

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CERIMONIA COMMEMORATIVA 

CONSEGNA LIBRETTI DI VOLO "M.O.V.M. Magg. Pil. G. CENNI" 

 Cervia, Martedì 4 Settembre 2001   

Programma

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Comunicato Stampa

 Il 5° Stormo ricorda il 

Magg. Pil. Giuseppe Cenni

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Resoconto Stampa

(di Sandro Brina)

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Arrrivo al 5° Stormo dell'On. Filippo Berselli, ricevuro dal Comandante del 5° Stormo,  Col. PIl Roberto Azzolin

L'onorevole Berselli firma l'Albo d'Onore

Il Col. Azzolin rivolge ai presenti il discorso di benvenuto.

La figlia Stefania del Magg. Cenni consegna al Gen. Sandro Ferracuti i libretti di Volo.

CERIMONIA CONSEGNI LIBRETTI DI VOLO

MAGG. PILOTA GIUSEPPE CENNI

4 settembre 2001

Carissimi familiari del Maggiore Cenni, 

signor Sottosegretario di Stato alla Difesa on. Berselli,

signor Capo di Stato Maggiore,

autorità civili e militari,

rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, uomini e donne del 5° Stormo,

l’odierna cerimonia che ci vede qui schierati, commossi e riverenti in unione di spirito e di sentimento, non è altro che la manifestazione schietta e reale di un comune e acerbo cordoglio, di un fraterno affetto verso gli eroi che immolarono la vita per la Patria tra le fila di questo glorioso Reparto.

Quando, poco dopo aver assunto il comando, venni a conoscenza dell’iniziativa dell’ AAA di Perugia e del Col. Cozzari di donare, grazie alla generosa disponibilità della famiglia Cenni e dell’architetto Baciocchi, i libretti di volo del nostro indimenticato eroe, provai un’intensa emozione mista ad un incontenibile desiderio di poter vedere quelle pagine così importanti.

Per chi non è del mestiere questi libretti possono avere la stessa importanza di qualsiasi altro oggetto appartenuto ad una persona cara.

Per noi aviatori invece ogni rigo esprime l’intenso lavoro di decine di specialisti, il cruento succedersi degli avvenimenti, gli incessanti trasferimenti del Reparto, la paura ed il coraggio di chi affronta un nemico più forte, l’ansia e l’angoscia di chi a casa non ha notizie dei propri cari.

Questa ricorrenza riveste un significato profondo e commovente in particolare per coloro che in pace ed in guerra, nei giorni tristi e nei giorni lieti della loro vita, hanno vissuto nell’atmosfera entusiasmante ed eccitante di un reparto aeronautico che ha lasciato una profonda traccia nella storia del’ Aeronautica Militare Italiana e che è ancora fucina di entusiasmi, di spirito di sacrificio e di elevata professionalità.

A queste persone, ed in particolare ai giovani, perché non ignorino aprioristicamente la storia passata del loro Reparto, ma anzi la considerino per trarre insegnamenti tecnici, professionali e soprattutto morali, è dedicata questa cerimonia.

Il nome di Cenni è legato indissolubilmente alla storia del 102° Gruppo e del 5° Stormo d’Assalto. Questo legame è stato ufficialmente riconosciuto allorchè il 5° Stormo è stato battezzato con il nome di Giuseppe Cenni.

La storia del Gruppo e dello Stormo, lo spirito di corpo e le tradizioni del Reparto non possono essere compiutamente compresi se non si conoscono anche la vita, le imprese e l’olocausto del pilota Cenni che del Reparto ha fatto parte integrante fin dalle origini e allo stesso ha imposto il suo spirito, il suo stile e la sua ferrea volontà.

Sembra impossibile che un giovane caduto in combattimento all’età di 28 anni abbia potuto compiere tante imprese, salire tanto rapidamente nella scala delle responsabilità, sacrificare con tanta disinvoltura la propria vita al servizio di un ideale di difficile definizione, ma avente come struttura portante il dovere e la passione per il volo e per il cimento.

La sua passione per il volo nasce gia’ nel 30 all’Istituto delle Belle Arti di Parma cimentandosi con la realizzazione dei primi alianti.

Il 19 giugno 1935 è ammesso a domanda nella Regia Aeronautica  quale allievo ufficiale di complemento.

La vita aviatoria di Cenni è un susseguirsi di meravigliosi episodi dove la passione ed il rischio sono gli elementi predominanti. Il 25 luglio effettua il primo volo ed il 20 novembre viene brevettato pilota militare sul CR20 avendo totalizzato 41 ore di volo.

Partecipa su sua richiesta alla campagna di Spagna, dove sostiene numerosi combattimenti conseguendo diverse vittorie.

Sempre nella campagna di Spagna, costretto a un lancio con paracadute durante una missione di soccorso, viene fatto prigioniero e costretto a ogni forma di ricatto ed intimidazione sotto interrogatorio fino a quando, ormai ridotto pelle e ossa, non viene rilasciato per l’interessamento della Croce Rossa internazionale che riusce a combinare uno scambio di prigionieri.

Rientrato in patria ritorna nei ranghi del 6° stormo suo reparto d’origine e a dicembre 1936 viene nominato s. ten. in servizio permanente effettivo per “merito straordinario” e decorato con due medaglie d’argento al v.m. quale esempio di sereno sprezzo del pericolo e di alto valore e sereno spirito di sacrificio .

Nel 1938 viene trasferito alla scuola caccia di Castiglione del Lago dove diventa pilota “istruttore a doppio comando e acrobazia.

Il primo ottobre del 1939 viene assegnato al 51° stormo c.t. dove il tema fondamentale e’ l’acrobazia individuale ed in formazione.

Quando l’italia entra in guerra lui e’ in Romania dove e’ stato inviato per organizzare una scuola caccia secondo i programmi italiani.

Cenni non rimane indifferente e chiede ed ottiene di rientrare in patria per prendere parte in seno al 52° Stormo c.t. alle prime operazioni belliche su allarme.

Intanto i primi Junkers 87 Stuka della Luftwaffe sono pronti e tra i piloti prescelti per il ritiro non può mancare il nostro Cenni che dopo 18 giorni di addestramento intenso nei quali eccelle per capacità e perizia, consegue l’abilitazione.

Promosso capitano assume 24 novembre 40 il comando della 239ª squadriglia e nei mesi successi è impegnato in Sicilia contro la flotta nemica e sul fronte greco-Jugoslavo.

A Cenni viene attribuito tra l’altro l’affondamento di una nave da 8.000 tonnellate, una da 2.500 e di una nave appoggio. Per i meriti acquisiti durante queste 46 operazioni di guerra vengono conferite altre due medaglie d’argento al valore militare.

Dal 5 maggio al 6 ottobre la squadriglia opera in Africa settentrionale dove Cenni, sebbene molto giovane è capo apprezzatissimo e seguito dal suo personale.

In numerose azioni su questo fronte con i suoi prodi, incurante della violentissima reazione aere e contraerea nemica, colpisce e distrugge un gran numero di opere difensive e logistiche  a Tobruk, Bardia e Marsa Luk infliggendo gravi perdite.

Cenni abile puntatore in picchiata, colpisce e affonda una nave ed un incrociatore. La formazione da lui comandata colpisce ed affonda altre 5 navi. Nello spazio di pochi giorni la squadriglia perde 3 aerei. In questa occasione si salva miracolosamente il m.llo Tarantola “Banana” che rimasto in balia delle onde per 18 ore e provato dall’abbattimento chiede al comandante di poter passare alla caccia per contrastare in modo meno impari il potente avversario.

Viene accontentato da Cenni sensibile e generoso comandante. Il m.llo Tarantola sopravvissuto a due altri abbattimenti e alla guerra, ci ha lasciato pochi giorni fa qui a Cesena e nei nostri cuori, di fortunati piloti che lo hanno conosciuto, restano gli incredibili racconti di quei giorni di eroismo e di paura.

In Africa la guerra è più dura che in Grecia: Gli uomini sono stremati, ma peggio ancora lo sono gli Stuka che non reggono più il confronto con  i più veloci e potenti aerei inglesi. Il Reparto viene fatto rientrare in patria per un breve periodo di riposo.

Venuto a conoscenza della costituzione del 102° Gruppo autonomo tuffatori, montato sempre sugli Ju87, chiede e ne ottiene il comando.

In poco tempo il Reparto è pronto per la guerra e viene addirittura addestrato al bombardamento in picchiata notturno per far fronte alle esigenze nelle operazioni a Malta.

Una follia bombardare di notte con quei mezzi .

Le operazioni si susseguono incessanti dai campi della Sicilia in particolare contro i convogli nemici.

Le azioni di guerra dei giorni 14 e 15 giugno, meglio note come la “Battaglia di Pantelleria”, sono memorabili per la 239ª squadriglia del 102° Gruppo.

I 18 Stuka della formazione, nonostante la rabbiosa reazione antiaerea e i ripetuti attacchi della caccia nemica, hanno inflitto ingenti danni al nemico:

         un incrociatore da 9.000 tonnellate affondato con 3 bombe da 1.000 Kg

         una nave da trasporto affondata con 2 bombe da 500 kg

         una nave da guerra danneggiata con bombe cadute a 10/15 metri di distanza

         due piroscafi mercantili per un totale di 27.000 tonnellate affondati

         una nave imprecisata colpita da bombe da 500 kg

         due piroscafi danneggiati

         un velivolo Hurricane abbattuto

Per le sue doti di comandante intrepido e valoroso gli viene conferita la sesta medaglia d’argento “sul campo”. Gli equipaggi del suo Reparto vengono premiati con 8 medaglie d’argento, 5 di bronzo, 17 croci di guerra al V.M. “sul campo”.

La guerra continua cruenta con gli attacchi incessanti a Malta, bersagliati dai caccia inglesi guidati dai nuovi radar.

Promosso maggiore il 31 ottobre 42 per meriti di guerra, Cenni rientra in Italia con il Reparto. Nel breve periodo di riposo riesce a riabbracciare a Parma la moglie Tina e la figlioletta Stefania.

Il 102° Gruppo lascia lo Stuka per il Reggiane 2002 e i primi mesi servono per risolvere i problemi che affliggono la macchina e per mettere a punto le appropriate tecniche d’attacco.

Il 10 luglio 43, con una smisurata azione anfibia le truppe anglo-americane iniziano lo sbarco i Sicilia.

Il 5° Stormo appena arrivato a Crotone, viene allertato.

Senza nemmeno concedersi un minuto di riposo e di riorganizzazione, tutti i velivoli disponibili decollano per contrastare l’invasione.

In breve lo Stormo arriva sull’obiettivo: il mare è pieno di navi, il cielo d’aerei.

I nostri, appena avvistati, vengono attaccati da un nugolo di caccia nemici e dalla contraerea.

Qualche minuto dopo gli aerei del TCol. Nobili e di altri 3 piloti sono abbattuti: Cenni, divenuto comandante interinale dello Stormo non demorde, ritorna per tre volte all’attacco, crea qualche problema al nemico……ma cosa sono tre navi colpite su quasi tre mila!

Nei giorni 11-12-13 le azioni di bombardamento a tuffo nella rada di Augusta, sempre al comando del magg. Cenni sono costanti: navi affondate, piroscafi danneggiati, palloni frenati mitragliati, combattimenti aerei sostenuti…..

Ma sono giorni di massacro: 7 piloti muoiono, uno viene abbattuto.

E’ il 13 luglio e i bombardieri americani scortati dai caccia piombano sull’aeroporto di Crotone ed è l’apocalisse.

Altri 6 piloti perdono la vita, il 5° Stormo è quasi distrutto. Rimane Cenni che con i superstiti conta i suoi morti.

Alla fine di agosto nella nuova base operativa di Manduria in Puglia, in qualche modo Cenni rimette insieme alcuni Re2002 e lo Stormo può ritornare a combattere.

Il 3 settembre 1943 il Reparto riceve l’ordine di ostacolare lo sbarco delle truppe anglo-americane a Reggio Calabria. Ci prova. Ci riprova il giorno successivo, il 4 settembre.

Attacca con i suoi le navi nemiche da sbarco e i mezzi corazzati e meccanizzati sulla rotabile. Vengono affondati 2 mezzi da sbarco, colpiti concentramenti di automezzi e autoblindo, baraccamenti. Tre Spitfire abbattuti.

Tre Re2002 non rientrano alla base.

Il magg. Cenni, che era riuscito a sopravvivere in modo miracoloso a ben 2 guerre ed a centinaia di missioni rischiosissime, perde la vita ad armistizio già firmato.

I montanari dell’Aspromonte raccontarono che poco prima delle 13 un velivolo fu visto precipitare sotto le raffiche di mitragliatrice di vari caccia nemici accaniti contro quello solo.

Si chiudeva così una vita tuta dedita al volo, all’agonismo, al combattimento per il combattimento, all’ebrezza del pericolo.

Il Valzer della vita, che egli aveva tanto amato fino a farlo diventare il simbolo di tutta la sua esistenza, il suo grido di guerra, si era concluso con un ultimo giro tragico, mortale.

I suoi gregari non sentirono più attraverso gli auricolari il suo invito al tuffo con la solita formula “Valzer ragazzi !”; nel circolo e nella mensa non si sentirono più i canti corali che si concludevano invariabilmente con il ritornello “Valzer!”.

Qualcosa  aveva cambiato definitivamente il corso degli eventi nell’ambito del Gruppo; una diffusa tristezza si impadronì di tutti e divenne una caratteristica dominante dell’atmosfera del reparto per molto tempo.

Solo a partire dal 1993, cinquanta anni dalla morte di Cenni, il 102° Gruppo ha ripreso la tradizione del grido di battaglia e la scritta compare sulla deriva dei velivoli.

Alla memoria del magg. Cenni fu concessa la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:

ABILISSIMO PILOTA DA CACCIA E DA BOMBARDAMENTO A TUFFO, CONSUMO’ LA SUA BREVE GIOVINEZZA PER LA GRANDEZZA DELLA PATRIA.

SEMPRE E DOVUNQUE RIFULSERO LE SUE PRECLARI VIRTU’ SPIRITUALI E PROFESSIONALI; SEMPRE PRIMO NELL’AZIONE E NEL RISCHIO SEPPE, IN DUE GUERRE DURAMENTE COMBATTUTE, GUADAGNARSI BEN SEI MEDAGLIE D’ARGENTO E DUE PROMOZIONI PER MERITO DI GUERRA.

NELLE MEMORABILI GIORNATE DAL 10 AL 19 LUGLIO, SEGUITO

DALL’ASSOLUTA DEDIZIONE DEI GREGARI, CONTRASTO’ IL PASSO AGLI INVASORI CON INESAUSTO ED AGGRESSIVO ACCANIMENTO, SUPERANDO OGNI LIMITE UMANO DELL’ARDIMENTO ED IN DURI COMBATTIMENTI CON CACCIA AVVERSARI TRE VOLTE RIUSCIVA A DISIMPEGNARE I PROPRI GREGARI ASSALITI DA NUMERO PREPONDERANTE DI CACCIA NEMICI.

DURANTE UN’AZIONE DI BOMBARDAMENTO A TUFFO NELL’INFERNO DI FERRO E DI FUOCO DELLA ZONA DI SBARCO DELLO STRETTO DI MESSINA SCOMPARIVA SOPRAFFATTO DAL NUMERO.

ESEMPIO IMPERITUTO DI ELETTE VIRTU’ MILITARI, SUBLIME AMOR PATRIO, ABNEGAZIONE ED EROICO ATTACCAMENTO AL DOVERE.

 

Voglio in questa particolare occasione ricordare i 132 caduti piloti e specialisti del 5° Stormo:

18 nel periodo prebellico

59 nella seconda guerra mondiale

56 nel dopoguerra

 

In particolare il mio commosso pensiero va ai capitani Angelo Mirasole, Edo Costa, Claudio Lodovisi, al ten. Michele Burlamacchi e Armando Renzi ed ai T.Col. Gianni Marrone e Franco Petrozziello con i quali solcai i cieli d’Europa nei meravigliosi 12 anni di appartenenza al 102° Gruppo e che ci hanno lasciato in incidente di volo.

Un grato ricordo anche ai m.lli pilota Tarantola e Piva recentemente scomparsi con i quali passai indimenticabili momenti di aviatore e di uomo.

Desidero in questa circostanza ringraziare il Gen. Pesce e il M.llo Malizia per aver raccolto in forma organica la storia dello Stormo e del 102° Gruppo permettendo così ai giovani di sentire più vivo lo spirito di Corpo.

Il generale Pesce, purtroppo assente per motivi di salute, mi ha reso partecipe della prossima pubblicazione di un libro sulla vita di Giuseppe Cenni. Purtroppo non è stato possibile averlo per questa cerimonia, ma noi tutti ci auguriamo che il prossimo 60° anniversario della costituzione del 102° Gruppo (1° maggio 2002) sia occasione propizia.

Infine il grazie più sentito ai familiari del maggiore Cenni per aver fatto allo Stormo e all’Aeronautica un dono di così inestimabile valore:  ne saremo gelosi ed orgogliosi custodi. Il ricordo del vostro caro rimarrà in eterno nei nostri cuori.

 

Viva l’Aeronautica Militare Italiana

Viva il 5° Stormo

Valzer! per il comandante Cenni

 

Comandante Pilota Col. Roberto Azzolin

 

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