Forse ogni alba è una storia a sé.
Forse ogni alba è il passaggio verso un nuovo giorno che forse sarà diverso o forse uguale a tanti altri.
Forse ci sono albe che viviamo,
quelle che ancora ci scoprono insonni ed emozionati davanti a quel risveglio del mondo che ogni giorno ci sfugge perché ancora rapiti da Morfeo.
Forse ci sono albe che ci trovano accartocciati intorno ai pensieri di una notte passata a fare i conti con le scelte,
gli amori,
gli errori,
le paure,
le ansie del giorno che verrà,
la voglia di cambiare
e il bisogno che tutto trovi un equilibrio che poi equilibrio non è mai….
Forse ci sono albe che ci sorprendono, in una notte d'estate, a mandare messaggi ad un telefono lontano,
sperando,
pensando,
credendo
che i toni sfumati dell'alba possano sfumare le difficoltà di un rapporto
che non è amore,
che non è amicizia,
che non è quello che vorremmo,
ma che è qualcosa che ci lega,
forse facendoci crescere,
certo facendoci arrabbiare.
Forse ci sono albe che si rifuggono, perché rappresentano la fine di una notte che ci illudiamo possa essere infinita,
oppure perchè segnano l'arrivo di un nuovo giorno che non vorremmo, o che ci lasciano l'ansia di una notte senza riposo.
Forse ci sono albe che sono preludi al giorno che verrà,
Forse ci sono albe che sono la porta di qualcosa di nuovo che ci accade,
che ci attraversa,
che ci sorprende,
che ci fa crescere,
che ci fa pensare,
che ci fa sentire a volte migliori a volte stremati,
che ci fa abdicare alle nostre capricciose convinzioni,
che ci fa innamorare di chi non potrà mai amarci,
che ci fa essere amici di chi amiamo,
che ci fa tornare la voglia di scrivere,
che ci da la voglia di trovarsi in un libro,
che ci fa tagliare i capelli perché non sono quei centimetri a proteggerci dal mondo,
che ci fa volere bene a noi stessi,
che ci fa volere bene a chi “non lo avrei mai detto”
che ci fa sentire fortunati,
che ci fa dire “è una bella persona”
che ci fa sentire in colpa,
che ci fa volere essere migliori,
che ci fa ogni giorno “provarci un po'”,,
che ci fa accoccolare nel "pannarino",
che ci fa arrabbiare e poi tornare indietro,
che ci fa stilare dei proclami a cui non terremo mai fede,
che ci fa addormentare dalla parte del cuore,
che ci fa essere felici,
che ci fa guardare l'alba con curiosità, stupore e voglia di nuovo giorno.
E poi forse ci sono albe di foto scattate,
di telefonate rubate,
di messaggi guerrieri,
di colori di città e di mare
di hotels a Barcellona,
di parole urlate, sussurrate, vissute,
albe di vite incrociate,
vicine, lontane a volte, non scelte, accettate, capite, difese, aggredite, coccolate,
sognate, rincorse, lasciate, annusate, abbracciate,
e comunque forse, solo...
amate.
23 Settembre 2002
(Le note sono di Vasco Rossi in "Stupido Hotel")
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