Enrico Fermi

Enrico Fermi nasce a Roma nel 1901. Nel 1918 entra nella scuola normale di Pisa dove nel 1922 ottiene la laurea presentando una tesi sulla rifrazione dei raggi x attraverso le superfici cristalline.
Nel 1926 gli viene affidata la cattedra di fisica teorica a Roma.
Raccoglie intorno a se un gruppo di giovani fisici (Edoardo Amaldi, Bruno Montecorvo, Franco Rasetti, Emilio Segre) con i quali affronta problemi di elettrodinamica quantistica.
L'attività di Fermi si orienta verso la fisica nucleare fin dal 1932.
Elabora la teoria della radioattività beta , con la trasformazione del neutrone in protone, e l' emissione di un elettrone e di una particella ipotetica, il neutrino, la cui esistenza è postulata da Pauli.
Dopo la scoperta della radioattività artificiale sottopone diversi elementi alla azione dei neutroni realizzando parecchi tipi di reazioni nucleari.
Irradiando l'uranio con neutroni, osserva la formazione di atomi radioattivi.
Sempre nel 1934, Fermi e i suoi collaboratori evidenziano la possibilità di rallentare i neutroni tramite urti elastici contro gli elementi leggeri.
Questi lavori gli valgono il premio Nobel per la fisica nell'anno 1938. Dopo aver manifestato il suo dissenso nei confronti del regime fascista , si trasferisce negli Stati Uniti dove gli viene conferita la cattedra di fisica all'università di Columbia.
Con Carl David Anderson, Leo Szilard e Walter Henry Zinn, intraprende ricerche sulla fissione dell'Uranio dimostrando la possibilità della reazione a catena.
Trasferitosi a Chicago per lavorare nel Laboratorio Metallurgico, il 2 dicembre 1942 avvia la prima pila atomica, a uranio e grafite.
Dopo il 1944, divenuto cittadino statunitense, collabora alla realizzazione della bomba atomica in un centro di ricerca a Los Alamos, insieme ai più grandi nomi della scienza rifugiatisi negli Stati Uniti, tra cui Niels Bohr, Emilio Segre, Hans Albrecht Bethe, Edward Teller, che lavorano sotto la direzione di Robert Oppenheimer.
La prima bomba verrà fatta esplodere il 16 luglio 1945 a Alamogordo.
Dopo il lancio delle due bombe a Hiroshima e Nagasaki, Fermi ritorna nel 1946 a Chicago, come professore all'Istituto di fisica nucleare. Qui studia la diffrazione dei neutroni attraverso i cristalli e le interazioni tra particelle.
Colpito da un tumore si spegne nel mese di novembre del 1954.

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