Eva Mameli Calvino.
Eva Mameli naque a Sassari il 12 Febbraio 1886.
Il padre, Giovanni Mameli, carabiniere, una volta andato in pensione,
si trasferì a Cagliari.
Qui Eva infranse uno dei tabù che voleva riservati a soli maschi
i pubblici licei.
A Cagliari si laureò in Matematica nel 1905.
Morto il padre ad Iglesias, si
trasferì con il fratello Efisio, professore di chimica farmaceutica e di tossicologia e uno dei fondatori del Psd'Az (Partito Sardo d'Azione), a Pavia.
Qui si laureò in Scienze Naturali nel 1907 e fu la
prima donna in Italia a raggiungere questo traguardo.
Diventata assistente di
botanica, la sua fama di scienziata presto superò i confini nazionali.
Durante la prima
guerra mondiale, si dedicò anche alla cura dei soldati malati e si guadagnò una medaglia d'argento come crocerossina al Ghislieri.
Un botanico italiano, il Professore Mario Calvino, che lavorava a Cuba, rientrato
in Italia, conobbe Eva, geniale studiosa, e la sposò nel 1919.
I coniugi Calvino ripartirono per Cuba. Lui dirigeva la Stazione Sperimentale Chaparra
per la produzione di canna da zucchero, lei diventò capo del Dipartimento di Botanica della Stazione Sperimentale Agronomica di Santiago de la Vegas (Avana, 1924-25), capo del Dipartimento di Botanica della Stazione Sperimentale Agricola Chaparra di S. Mannel (Oriente) e contemporaneamente docente di Botanica della stessa Scuola Agraria Chaparra.
Intanto
naque il primogenito Italo.
Quattro anni dopo, rientrati in Italia,
Eva vinse il concorso per la cattedra di Botanica a Catania prima e a Cagliari poi, nel 1926,
con grande invidia dei suoi colleghi: mai una donna aveva osato tanto.
Mentre il marito risiedeva a Sanremo, dove dirigeva la stazione di floricoltura "Orazio Raimondo", Eva
faceva la pendolare tra la famiglia a Sanremo ed il lavoro
a Cagliari, dove diventò Direttore dell'Orto Botanico.
Riuscì a salvare e a resuscitare
l'Orto Botanico, che la guerra aveva portato al degrado con la distruzione di molte
importanti e rare specie; con la sua esperienza riuscì a riportarlo al suo stato originario secondo il
disegno di Patrizio Gennari. Comparvero nell'Orto le palme, i rari pedocarpus neritalia e
Encephalartos ellensteini, l'austaliana Icus magnolioides, le messicane
Yucca elephantipes, la marocchina Argana syderoylon; i pini, gli
eucalipti e i lecci, a ricordare che il leccio copriva tutta l'isola prima che i Cartaginesi la
riducessero ad una landa desertica.
La nascita del secondogenito Floriano la
costrinse a dare le dimissioni.
A Sanremo diventò Assistente botanico della stessa Stazione dove lavorava
il marito.
Sempre controcorrente e amante delle sfide, durante il fascismo,
malgrado le leggi razziali, aprì la sua casa agli ebrei e per questo finì in
carcere. Nel 1944 i Calvino furono presi in ostaggio per alcuni mesi dalle SS tedesche.
Eva era una donna riservata, tenace, laboriosa, anticonformista e libertaria. Insegnò i suoi ideali
ed il rigore scientifico ai suoi due figli: Italo, divenuto uno dei maggiori narratori italiani
contemporanei e Floriano, docente di Geologia all'Univesità di Genova.
Nel 1951 morì il marito e lei lo sostituì nella
direzione della stazione di floricoltura che lasciò nel 1959 per raggiunti
limiti di età.
I suoi studi botanici spaziavano tra i vari indirizzi puri ed applicativi, dalla crittogamologia
alla fisiologia vegetale, dalla fitopatologia alla floricoltura e si
concretizzarono con più di 200 pubblicazioni.
Gli ultimi anni della sua vita li dedicò a raccogliere, ordinare e riscrivere tutto il
materiale raccolto in anni di lavoro nel campo della floricoltura e della botanica.
Anche questa fu una sfida: portare a termine un dizionario etimologico nel modo più completo
possibile senza tralasciare nulla di quello che era stato il suo intenso lavoro.
Eva Mameli Calvino si spense a 92 anni nel 1978.