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Considerazioni sulla clonazione umana

  Gli esperimenti che hanno dato origine alla pecora Dolly e al vitello Jefferson, nato in Virginia il 16 febbraio 1997, utilizzano una tecnica che offre nuove prospettive che possono essere utilizzate anche per la clonazione umana.
Il nucleo di una cellula specializzata messo in un diverso ambiente di citoplasma è capace di ripartire da zero.
La clonazione umana è ora possibile, richiede tecnologie semplici ed è alla portata di qualsiasi laboratorio in grado di praticare la manipolazione genetica.

clonazione umana

Non è stato ancora sperimentato se l'individuo clonato può avere una vita normale oppure se il suo patrimonio genetico predispone a malattie più o meno gravi. Molti scienziati sostengono che il DNA di un essere clonato è già logorato (provenendo da un nucleo di una cellula somatica) e potrebbe aver subito danni. Secondo una notizia diffusa recentemente su Internet, non molto attendibile, gli individui clonati avrebbero una vita più lunga rispetto a quelli normali.
Nell'incertezza occorre molta prudenza, anche se non sono le misure restrittive a fermare il progredire della ricerca scientifica, soprattutto quando gli interessi economici sono così importanti.
Sappiamo che il problema è oggetto di dibattito nel mondo scientifico, nonché in quello filosofico e religioso, e che vi sono due grandi concezioni che si fronteggiano: l'etica cattolica della sacralità della vita" e l'etica laica della "qualità della vita".
La prima sostiene che la vita è sacra perché depositaria della volontà di Dio, che ha immesso in ogni organo un fine specifico. Ogni intervento che tenda a modificare il naturale finalismo del corpo e dei suoi organi è da ritenersi illecito.
La seconda nega invece la possibilità che possa esserci un valore assoluto posto in cima alla gerarchia di tutti i principi etici, perché questi sono invece il frutto dei contesti storico-sociali.
Le norme che discendono da tali principi sono considerate valide finché riescono a garantire un livello di qualità vita sufficientemente adeguato.
A favore della manipolazione genetica di cellule c'è il fatto che , come provato da esperimenti condotti su animali, può essere utile per la produzione di organi per trapianti, per la cura di malattie ereditarie o per eliminare debolezze dell'uomo.
Invece, gli aspetti negativi sono numerosi e preoccupanti.
Ad esempio l'individuo clonato vedrebbe alterate tutte le relazioni parentali, importantissime per un normale sviluppo psicologico di un essere umano: non avrebbe madre, padre, fratelli nè parenti.
Alcuni uomini potrebbero avere il dominio su altri, tanto da programmarne l'identità biologica, selezionata secondo criteri puramente arbitrari.
Il valore dell'uomo non sarà più dovuto alla sua unicità di essere umano, ma alle sue caratteristiche biologiche frutto di selezione.
L'uomo, non più frutto d'amore dei genitori, ma prodotto industriale alla pari di un semplice oggetto.
Per evitare queste e altre aberrazioni, tutto il gruppo di ricerca è concorde nel ritenere che la ricerca scientifica debba garantire, soprattutto in questo campo, il rispetto della dignità umana, esteso a tutti i livelli, salvaguardando i principi di eguaglianza e la difesa dei più deboli.