Posizione strategica dell'isola

L'isola assumeva un'importanza nello scacchiere operativo del Mediterraneo. La Sardegna, nella sua posizione, godeva di una posizione strategica invidiabile , poiché poteva disporre sia di importanti basi navali, sia di basi aeree relativamente vicine all'Africa Settentrionale dalle quali i nostri aerei erano in grado di raggiungere facilmente Malta e persino Gibilterra.

Da Cagliari partivano ogni sera gli aerei da caccia italiani per una regolare ricognizione su Diserta, attraversando nei due sensi un tratto di mare largo circa 250 km, al limite dell'autonomia. Analoga operazione realizzavano gli S79 da bombardamento (sostituiti in un secondo momento dagli S71), che facevano rotta, due volte al giorno, su Malta per verificare aumenti o concentramenti di forze navali nell'isola.

Da Elmas partirono i bombardieri che il 27 novembre 1940 furono impegnati nella dura e per certi versi sfortunata battaglia aereo-navale di Capo Teulada. La Sardegna disponeva di 15 campi d'aviazione, la metà dei quali a "carattere permanente", gli altri " campi di manovra".

La base principale era Elmas, la sede del comando Cagliari. Nelle vicinanze del capoluogo si trovavano anche gli aeroporti di Monserrato, Decimomannu e Villacidro. Ad Elmas, oltre la brigata aerea "MARTE" era di stanza il 31° stormo bombardieri; a Monserrato i caccia C.R.42; a Decimomannu e Villacidro i bombardieri S.M.79 detti Sparvieri.

L'isola ospitava inoltre due basi navali: una a Cagliari per sommergibili e siluranti (ma sempre più spesso vi stazionava la settima divisione navale), l'altra alla Maddalena sede dell'ammiragliato. Dal porto di Cagliari il 12 giugno 1942 partirono gli incrociatori "Eugenio di Savoia" (con insegna del comandante superiore in mare ammiraglio Alberto Da Zara), "Monteccucoli" oltre a cinque cacciatorpedinieri; e sempre da Cagliari-Elmas partirono il giorno 14 i bombardieri e gli aerosiluranti impegnati nella famosa e vittoriosa battaglia aero-navale di Pantelleria.

Inoltre la vastità del territorio (24000 Kmq), la lunghezza delle sue coste (1500 Km circa) la esponevano a massicci e frequenti bombardamenti aerei, tendenti alla distruzione e alla neutralizzazione delle basi marittime ed aeree. I porti di Cagliari, Olbia e Maddalena furono quasi distrutti ed i loro scali resi inservibili.

In particolare Cagliari che oltre il porto (non solo base navale militare, ma anche punto di approdo per gli approvvigionamenti alimentari di tutta la zona meridionale dell'isola) ospitava l'aeroporto di Elmas, divenne per gli anglo-americani un bersaglio primario, una città da far morire giorno per giorno.

A seguito poi degli sbarchi americani nelle coste dell'Africa Occidentale (ottobre '42) e della ritirata delle truppe da El Alamein (novembre'42), Cagliari fu sottoposta ad una guerra aerea senza riposo e che purtroppo provocò nel tempo danni ingenti e miserie dolorose.

Via Roma - La banchina del molo della Sanità
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